Intervento
del segretario generale della Cgil Bat, Luigi Antonucci, sulla tragedia sul
lavoro di Torino.
Un’altra storia
indicibilmente amara e dolorosa, l’ennesima morte bianca che sconvolge la
provincia di Barletta - Andria - Trani. “Siamo vicini alla famiglia di Cosimo
Di Muro, l'operaio di 47 anni di Canosa di Puglia morto a Torino cadendo da un ponteggio dall’altezza di 40 metri nel cantiere per
la costruzione del nuovo inceneritore in cui stava lavorando”. È il
commento di Luigi Antonucci, segretario generale Cgil Bat, sull’incidente
avvenuto stamattina nel capoluogo piemontese.
“Si tratta ancora
di una morte sul lavoro che sconvolge il nostro territorio a meno di un mese da
un’altra tragedia. Nello stesso cantiere, infatti, il 3 marzo scorso morì, dopo essere precipitato nel vuoto da un’altezza di 30 metri, e quindi nelle
stesse circostanze di oggi, Antonio Carpini, caposquadra
di una ditta edile, originario di Andria. Fatti come questi – prosegue
Antonucci – provocano dolore e ci riempiono di tanta rabbia perché non è
possibile nel 2012 morire mentre si lavora, magari in trasferta, lontano da
casa e dagli affetti, per sfamare la propria famiglia”.
Nel
tragico volo sono rimasti feriti altri due carpentieri, uno dei quali, Antonio,
è il fratello della vittima, ora ricoverati presso l’ospedale Cto di Torino.
“Non può essere sempre colpa del caso o pensare ad una tragica fatalità. È
arrivato il momento di avviare una seria politica di controlli nei posti di
lavoro. Come Cgil molte volte abbiamo denunciato la carenza di sicurezza ma il
più delle volte le nostre voci sono rimaste inascoltate e si sono scontrate con
l’indifferenza delle istituzioni che dedicano attenzione al tema solo in
occasione delle tragedie. Tutti dobbiamo fare di più e meglio per non
continuare a piangere giovani vite spezzate sul lavoro”.
Ufficio Stampa CGIL BAT
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