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giovedì 14 giugno 2012

CANOSA DI PUGLIA : Nasce il comitato “pro nosocomio” , “un motore aggregante della città”


Ieri, nel tardo pomeriggio, si è riunito nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Canosa il Comitato Spontaneo pro Nosocomio, sorto a seguito della preoccupante situazione che vede la prospettata chiusura di alcuni reparti del locale ospedale (su tutti quello di ostetricia e ginecologia).
            Il comitato, ospitato non a caso nel Municipio, è stato riconosciuto ufficialmente in presenza del sindaco Ernesto La Salvia, seppur abbia già affermato la sua presenza sul territorio tramite una raccolta firme e un presidio fisso antistante la struttura sanitaria.
            A garantire il beneplacito dello stesso, rappresentato da Riccardo Zagaria, sono stati proprio i primi cittadini di Canosa (La Salvia, appunto) e Minervino (Rino Superbo), nonché Francesco Ventola, presidente della provincia di Barletta-Andria-Trani. La convocazione di tutte le segreterie politiche per vagliare i punti su cui discutere è invece sintomo sia della vicinanza degli enti pubblici all'iniziativa che dell'equidistanza e dell'indipendenza nei confronti dei singoli credo dei partiti. Di fatto, i vari esponenti canosini hanno avanzato diverse proposte, aderendo entusiasti al neonato ente.
            L'ambizione del comitato è di essere “un motore aggregante della città”, a dispetto della iniziale scarsa partecipazione dei cittadini canosini sulla questione. Sarà necessario, già dalle prossime ore, informare ancora maggiormente la comunità sui rischi a cui va incontro, pure con l'ausilio semplici simboli (ad esempio, cartoncini con impressi  i caratteri “B619”: il codice catastale di Canosa).
            Dopo alcuni incontri con le istituzioni, la commissione sanità della regione si è comunque resa disponibile ad una sospensione della delibera che va a serrare i reparti; viceversa è già in progetto un'eventuale manifestazione pacifica presso la sede del Consiglio Regionale in via Capruzzi a Bari.

                                                                                                                      Leonardo Mangini
           

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