“Comune, buco da 3,5 milioni”, come titola l’articolo pubblicato
sulla “Gazzetta” di venerdì? Mi
permetto, sommessamente, di precisare direttamente con Lei alcune questioni sul
piano tecnico, avendo comunque concordato con il sindaco Cascella (nonché
assessore ad interim) le riflessioni utili al chiarimento.
La prima: parlare di un
“buco”, credo sia del tutto improprio. Semmai, si dovrebbe parlare di risorse
aggiuntive, essendo preferibile - dal punto di vista prettamente contabile e in
base al sano principio della prudenza - che i cosiddetti oneri di
urbanizzazione trovino allocazione in bilancio solo al momento della loro
riscossione. Certo, si potrebbero anche riportare come crediti (tecnicamente,
residui attivi), ma in questo modo si creerebbero i presupposti per creare un
avanzo di amministrazione “fittizio” e, magari, finanziare opere con risorse
che non ci sono.
Fatto è che, nel breve
tempo intercorso tra l’approvazione del bilancio (in Consiglio il 27 novembre
2013) e quello del consuntivo (in Giunta, lo scorso 18 aprile), i 3,5 milioni
di euro di crediti vantati dal Comune si sono ridotti a 2,7 milioni. Più
precisamente: 1,7 milioni di oneri non versati e poco più di un milione gli
interessi di mora maturati. Segno che l’Amministrazione non ha atteso i rilievi
dei revisori dei conti, ma ha dato concretamente seguito alle proprie linee
programmatiche (approvate - è il caso di sottolinearlo - il 10 febbraio di
questo anno), offrendo di fatto la possibilità di alimentare il bilancio di previsione per il 2014
con le risorse incassate, così da dare spazio a nuovi investimenti.
Non solo: sul piano
amministrativo/procedurale, l’Amministrazione ha sollecitato “senza indugio” le
dovute azioni legali, e le sta portando avanti insieme alle tante altre e ben
note vicende giudiziarie. Tre escussioni sono già andate a buon fine. A breve, l’Avvocatura
notificherà le restanti azioni esecutive.
Una seconda riflessione va
fatta sulla relazione dei revisori dei conti del Comune di Barletta allegata al
proposta di Consiglio per il consuntivo 2013: non solo è condivisa a pieno, ma
va esattamente nella direzione di quanto auspicato nell’operazione “verità”
messa in campo dall’Amministrazione. Si parla tanto di trasparenza. Non a caso:
aver fatto emergere tali e tante criticità dimostra che nulla è nascosto, e che
quella del recupero dei crediti dell’ente è la direzione giusta da seguire il
più celermente possibile, anche a tutela dei cittadini che hanno correttamente
compiuto il proprio dovere.
Infine, per quanto
attiene lo spostamento della seduta del Consiglio per l’approvazione del
consuntivo 2013 al 16 giugno, si sta
operando in piena legittimità in quanto è stato lo stesso legislatore a
prorogare i termini al 30 giugno 2014. Sulla questione dei 20 giorni necessari
ai consiglieri per l’esame della proposta completa, al di là dello schematico
riferimento alla normativa e al regolamento comunale di contabilità, credo
possa essere interessante la giurisprudenza pugliese. Il nostro TAR, infatti,
con la sentenza 251 del 2011, ha sostenuto
che “non è obbligatorio mettere a disposizione dei
consiglieri comunali la relazione dei revisori dei conti nel termine di 20
giorni prima della seduta di approvazione del rendiconto”.
In ogni caso, i 20 giorni
sono tutti a disposizione di ogni consigliere comunale per approvare il
bilancio nei termini utili definiti dalla legge.
In definitiva, la
“trasparenza” e il “rispetto delle norme” restano, per l’Amministrazione, il
riferimento sicuro per una sana tenuta dei conti pubblici.
Cordialmente

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