E ancora li chiamano “delitti passionali”. Cosa
c’è di “passionale” nel massacrare una donna?
Più di 100 donne uccise dall’inizio dell’anno dal proprio partner. Una ogni 3 giorni.
Più di 100 donne uccise dall’inizio dell’anno dal proprio partner. Una ogni 3 giorni.
La violenza domestica, o violenza di
genere, il “Femminicidio” - perché sarebbe utile chiamare le cose con i loro
nomi - é la prima causa di morte in Italia per donne dai 16 ai 46 anni.
Sembrerebbe un bollettino di guerra. E si
potrebbe replicare che “i dati non sono quelli ufficiali”. Giusto. Questi
numeri non rappresentano, ad esempio, tutte le donne vittime di violenze fisiche,
sessuali, psicologiche, quotidianamente costrette al silenzio.
Il Femminicidio é solo l’estrema
conseguenza di rapporti diseguali fra uomini e donne.
“Sfigurazione” corporale, ma anche e
soprattutto “trasfigurazione” del senso estetico, delle forme di appagamento,
cultura del dominio. La violenza sulle donne é espressione di un sistema
culturale e sociale che produce questa stessa violenza, ormai lo sappiamo. A
questa consapevolezza dobbiamo aggiungere l’amara considerazione che la
“trasfigurazione” è frutto anche di vent’anni di “modelli” trasmessi
ossessivamente dalla trivialità televisiva che ha reso le donne ICONE,
FEMMININI, FIGURINE.
Per questo occorre una giornata come il 25
Novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne. Per dire basta
alla Violenza sulle donne, basta a chi decide per noi e a danno dei nostri
corpi e della nostra psiche. E per sensibilizzare e spronare le Istituzioni a
fare sforzi concreti per invertire la rotta. Sì, perché in tempi di crisi tutto
questo degrado sociale e culturale si declina anche nelle politiche che
colpiscono le donne: ogni giorno sul nostro corpo viviamo lo smantellamento del
Welfare e del Diritto alla Salute. Basti pensare ai colpi inferti alla Legge 194/78
sull’aborto e ai consultori; all’eterno limbo di ricorsi riguardo la Legge 40
sulla fecondazione assistita.
Su questi ed altri temi abbiamo sempre
orientato l’attività del movimento“Se Non Ora Quando? – Barletta”, cercando di
stimolare la cittadinanza ad una partecipazione attiva.
E in questa ricorrenza del 25 Novembre non
poteva certo mancare la nostra voce.
Gli appuntamenti a cui invitiamo tutti i
cittadini e le cittadine sono:
-
Sabato
24 alle ore 19, appuntamento davanti alla Piazza della Cattedrale per il flash
mob delle donne dell’Osservatorio Giulia e Rossella
-
Domenica
25 alle ore 11 presso la libreria Penna Blu (C.so Vittorio Emanuele 49),
esposizione degli scatti fotografici giunti per il concorso fotografico indetto
dal movimento SNOQ Barletta, “Quello che le donne non dicono”, sul tema della violenza sulle donne e
premiazione della foto vincitrice.
Raccontare
effetti, soggetti, protagonisti, emozioni, segni, oggetti legati alla violenza
sulle donne. Parlare di violenza sulle donne attraverso nuove forme espressive.
Sensibilizzare la comunità cittadina sul tema della violenza sulle donne. È da qui che
vogliamo ripartire: consapevolezza e responsabilizzazione.
Annabella Corsini
Giuliana Damato
Francesca Langiano
Se non ora, quando? Barletta

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