RIORDINO DELLE PROVINCE, BISCEGLIE VERSO UNA SPECIE DI
REFERENDUM CHE POTREBBE METTERLA DIRETTAMENTE SUL TRENO PER BARI MENTRE AD
ANDRIA IL REGOLAMENTO PER IL REFERENDUM “VERO” NON SI VEDE NE’ IN GIUNTA NE’ NEL
CONSIGLIO COMUNALE DI LUNEDÌ PROSSIMO.
INTANTO C’E’ CHI CONTINUA A SPERARE NELL’AZIONE DEI “LORO”
PARLAMENTARI
Mentre cittadini, politici,
dipendenti, dirigenti, addetti stampa, organi di informazione e aspiranti vari
continuano a restare nell’attesa delle decisioni, quelle vere con delibere di
consigli comunali o con decine di migliaia di firme vere raccolte tramite
referendum veri provenienti da quei comuni che solo potenzialmente potrebbero
decidere di aderire alla nuova Provincia Federiciana con capoluogo unico la
città di Andria, qualche certezza sembra arrivare dall’atteso consiglio comunale
celebratosi nella vicina città di Bisceglie e da informazioni stampa pare che
proprio nella piccola cittadina marinara si sia deciso di adottare la formula
della democrazia partecipata cioè quella del Referendum anche se in forma
cosiddetta “informale”, al contrario dei poteri politici che sono sempre pieni,
totali ed
incondizionati.
Un referendum “informale”,
quindi, per far decidere ai cittadini se andare automaticamente nella Provincia
allargata di Foggia o se tentare per tempo di salire sul treno che porta verso
l’opzione dell’adesione alla Città Metropolitana di Bari cui la tranquilla
cittadina vicina a Trani e a Molfetta ha sempre guardato con estremo interesse
specie dopo lo sviluppo della confinante area industriale e
commerciale.
Sicuramente lo strumento
referendario, seppur “informale” potrebbe dire molto, soprattutto in merito al
pensiero della gente comune rispetto alla terza possibilità posta nel quesito
cioè l’adesione e la partecipazione alla costituzione di una nuova Provincia
“allargata” del Nord Barese, anche se proporre la costituzione di una nuova
entità di questo tipo quando proprio i politici tutti continuano a schierarsi
per la soppressione di tutte le province parrebbe strumentale, anacronistico e
al limite del grottesco.
Pare che questo Referendum
“informale” dovrebbe tenersi fra alcuni giorni, presumibilmente il 9 dicembre,
secondo quanto stabilito proprio dal Consiglio comunale di Bisceglie.
Poiché il Sindaco della
ridente località ha correttamente fatto notare che: “...sarà un
referendum informale, più ristretto rispetto a quello previsto dal regolamento
perché sotto elezioni non sarebbe nemmeno possibile tenerlo”, invitiamo
i comuni che ancora non lo avessero fatto e che vogliano veramente farlo, non
solo a parole, come quello di Andria, ad approvare uno straccio di Regolamento
che non dovrebbe mettere a dura prova le capacità nozionistiche né intellettive
di consiglieri, amministratori e politici, in modo da indire per una data molto
prossima un Referendum Consultivo su base provinciale e coordinato in tutti i
comuni dell’attuale Provincia e in quelli delle cosiddette città aderenti al
progetto di una nuova Provincia in modo da dare nelle mani degli autorevoli e
indefessi parlamentari del territorio la possibilità di tentare di alzare un
pochetto la voce sperando di essere perlomeno ascoltati dai loro colleghi di
partito o di coalizione senza far rischiare a tutti noi cittadini un’altra
brutta figura come quella umiliante che abbiamo dovuto subire nel corso del
recente consiglio regionale dove la politica ha mostrato senza veli il proprio
lato B ampiamente già noto a tutti.
Coordinamento Associazioni Civiche
Andriesi

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