Il Museo e il Parco degli Ipogei resteranno ancora chiusi.
Anche il secondo bando pubblicato dall’Amministrazione di Feo è andato deserto.
Più di sei mesi persi per individuare una scelta gestionale che ha fatto per
ben due volte un clamoroso buco nell’acqua a dimostrare l’assoluta
impreparazione della giunta a indicare una direzione efficace e, soprattutto,
attuabile. A denunciare l’ennesima prova di forza persa malamente dall’Amministrazione
Comunale di centrodestra è il capogruppo del Partito Democratico, Donato
Piccinino: “Questi sono i risultati di quando in maniera arrogante si vuole
procedere per una strada che più volte abbiamo provato a dimostrare quanto
fosse impraticabile. Non è solo una scelta amministrativa che è stata bocciata
ma un’idea di valorizzazione dei beni culturali che è del tutto campata in aria
e non corrisponde all’idea che i beni culturali sono, prima di tutto, servizi
pubblici di cui una comunità deve godere”.
Il
bando prevedeva la copertura totale delle spese da parte dell’aggiudicatario
che avrebbe poi incassato il costo dei biglietti e gestito anche i servizi
aggiuntivi. Una soluzione che si è rivelata insostenibile anche dal punto di
vista economico e che ha indotto le sei società esterne invitate alla gara e
segnalate dalla Soprintendenza a disertare per ben due volte la proposta del
comune di Trinitapoli. “Siamo stati del tutto estromessi dalla discussione su
questa problematica, non si contano le occasioni in consiglio comunale in cui
l’amministrazione comunale ha volutamente disertato il confronto preferendo
rinchiudersi nel fortino da cui pensano di risolvere i problemi della città. Un
atteggiamento miope e sconcertante, un esempio di gestione della cosa pubblica
che andrebbe censurata e raccontata in qualche manuale di cattive pratiche.
Credo che questo sia l’esempio più chiaro del modo di procedere del sindaco di
Feo e della sua striminzita maggioranza: fare dei problemi della città un continuo
braccio di ferro e provare a mostrare ogni volta i muscoli dei numeri evitando
il confronto nel merito. Quante altre occasioni dobbiamo perdere prima che
qualcuno si accorga che è in atto la fase più decadente della nostra città?
Sono tre anni che abbiamo ascoltato fumosi annunci di riaperture imminenti del
Museo e niente di tutto questo è avvenuto. Mentre nell’aria aleggiava l’invito
minaccioso del Soprintendente a fare presto prima che i reperti prendessero
altre vie.
L’amministrazione comunale ha assecondato qualsiasi volontà
esterna rinunciando a salvaguardare la nostra autonomia circa le funzioni di
gestione e valorizzazione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: Museo e
Parco chiusi e abbandonati e un grande patrimonio culturale, a cui è stato destinato
un investimento economico notevole con fondi strutturali, regionali e locali,
destinato ad una fine ingiusta”. Il capogruppo PD chiude con un invito: “non si
comprende che il danno ricade totalmente sulla nostra comunità; sono inutili
gli atteggiamenti precostituiti e supportati da analisi del tutto sbagliate.
Eppure, da tutti coloro che l’Amministrazione aveva provato a consultare era
emersa con assoluta franchezza che la linea adottata sarebbe stata
fallimentare. Fermatevi anche se, forse, è già troppo tardi ed ascoltate le
nostre proposte perché non possiamo buttare al macero decenni di lavoro che
sono nella storia della nostra città e nell’impegno gratuito di tante persone,
per non parlare di risorse e investimenti pubblici ottenuti e a servizio della
crescita culturale di Trinitapoli”.
Comunicato PD Trinitapoli
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