Un incontro franco e senza peli sulla lingua quello
tenutosi oggi pomeriggio tra il Presidente della Provincia di Barletta - Andria
- Trani, Francesco Ventola, ed una delegazione di studenti dell’Istituto
Tecnico Agrario “Umberto I” di Andria.
«Questioni serie ed importanti come il futuro dell’Ita
“Umberto I” di Andria, il cui inestimabile patrimonio culturale e didattico è
noto a tutti, vanno giustamente affrontate con massima serietà e nel merito -
ha commentato a margine dell’incontro il Presidente della Provincia Francesco
Ventola -. Per questo ho voluto incontrare una delegazione di studenti, che in
questi giorni hanno difeso con grande correttezza e legittimamente l’istituto
in cui si stanno formando, a differenza di chi ha invece tentato di
strumentalizzare la vicenda. L’Istituto Tecnico Agrario “Umberto I” non si
muove da Andria - ha rassicurato il Presidente Ventola - né dal plesso di
Piazza San Pio X. Se il Ministero dovesse accettare la proposta di
statalizzazione, avviata mesi or sono dalla Provincia, ci sarebbero anche le
condizioni perché il personale a tempo indeterminato continui a lavorare
all’interno dell’istituto, con gli stipendi a carico della Provincia. La scuola
verrebbe comunque accorpata all’Iiss “Lotti” di Andria, conservando il proprio
indirizzo e la propria denominazione».
Come ribadito dal Presidente Ventola, invece, «non
sarebbe stato più possibile per la Provincia gestire direttamente la scuola, perché
il Governo nazionale impedisce alle Province ogni tipo di assunzione, con
qualunque tipo di contratto (a tempo determinato ed indeterminato). E dal
momento che l’85% degli insegnanti dell’istituto paritario hanno un contratto a
tempo determinato, di fatto non potranno essere riassunti. Se la Provincia di
Barletta - Andria - Trani non fosse intervenuta mesi fa per tentare il percorso di statalizzazione o l’accorpamento ad un altro
istituto, questa scuola avrebbe chiuso» ha poi puntualizzato il Presidente
Ventola, che ha ribadito agli studenti dell’Ita la propria «assoluta
disponibilità a sottoscrivere ogni documento formale, nel rispetto della legge,
che tuteli e salvaguardi ulteriormente l’istituto andriese, vero patrimonio
dell’intero territorio».
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