martedì 13 maggio 2014

ANDRIA : I cerberi e le arpie della politica, con quale coraggio ci (ri)chiamano al voto?

Chi li ha visti? L’Europa? Tutti la denigrano ma poi tutti se ne sono innamorati. A quale costo per i cittadini?

I cerberi e le arpie della politica, quelli che si fanno vedere ma anche quelli che si nascondono tornano a chiedere il voto dei cittadini, il nostro voto, per (ri)mandare nel parlamento Europeo i soliti noti che sino ad oggi non si sa quale traccia politica, amministrativa o propositiva abbiano potuto lasciare.
Noi non ce ne ricordiamo alcuna, anzi solo disastri, a cominciare dalla distruzione definitiva del nostro sistema agricolo, agroalimentare. monetario, economico, industriale, commerciale e sociale. Questo per noi ha rappresentato sino ad oggi l’Europa ed i suoi rappresentanti sono stati inutili e addirittura molto dannosi per la comunità.
Chi ha inneggiato all’europeismo usufruendone di enormi vantaggi economici in cambio del nulla, continuerà a beneficiarne in futuro con laute pensioni e vitalizi. L’Europa? Tutti la denigrano e quegli stessi privilegiati continuano a dire che l’Europa è stata sempre matrigna con le comunità aderenti ma poi si ripresentano all’alveare intriso di squisito miele dove gli orsi, ignari dei pungiglioni delle api, cioè quello che dovremmo essere noi cittadini ed elettori, continuano a leccare con avidità e spudoratezza.
Noi non votiamo, anche questa volta saremo il primo Movimento Politico in Italia e forse anche negli altri Paesi della Comunità Europea e anche le grandi manovre attivate nella città di Andria, dormiente, assopita ed accontentata, queste manovre sono fortissime, come quelle usate duecento anni fa dalla carboneria e dalla coclide andriese, anche perché alimentate e foraggiate con ottimo fieno rosso, verde, azzurro e di tutti gli altri colori della stagione politica ormai al declino definitivo verso la vera rivoluzione culturale e civile che, purtroppo, non sarà indolore per il nostro Paese e lascerà traccia di sé nel corso dei futuri decenni.
Altro che elezioni e votazioni. Si continua a guardare la realtà come se si fosse estranei a quanto accade attorno a noi. Invece no. Questa politica ed i suoi esponenti sono i primi veri responsabili dello sfacelo e del declino quindi nessun voto per nessuno.
Qualunquismo? No, realismo e osservazione della realtà e delle persone.
Noi non votiamo così come non voterà il 58% degli elettori ma solo perché l’altra percentuale farà scelte diverse da quelle tradizionali altrimenti la democrazia questa volta sarebbe decaduta per sempre e definitivamente.
Questo danno sociale è peggiore di tutte le ruberie che i politici hanno perpetrato per tanti anni e più ancora della loro enorme faccia tosta.
Mancano pochi giorni al 25 maggio, giorno delle votazioni, e fra poco vedremo la città di Andria infestata di volantini e con locali lasciati liberi dalle centinaia chiuse occupati dai faccioni e simboli ben messi in vista e in mostra di coloro che dovrebbero rappresentare la nostra comunità senza averne né titolo né mandato pieno.
Noi non votiamo perché non vogliamo essere rappresentati da questi uomini e donne del sistema. Un sistema che combattiamo perché fatto da invisibili privilegiati e nominati che danno solo conto ai loro padroni che spesso ne hanno fatto personaggi pubblici noti tirandoli fuori dall’anonima e senza che abbiano mai avuto alle loro spalle alcuna storia da raccontare né ne avranno in futuro.
Noi non votiamo per queste e tante altre valide e santissime sacrosante ragioni.
Loro continuassero ad incontrarsi in lussuosi locali, a mangiare a sbafo insieme amorevolmente e a fare inciuci che ormai sono sotto la luce del sole.
In questi giorni, in queste ore notiamo personaggi in cerca di privilegi politici venire anche nella nostra città a fare propaganda elettorale: ma chi siete? Chi vi conosce? Ma cosa volete?
Perché non scendete in piazza a incassare pomodori e patate fresche, sempre che non vi portiate dietro scorte e carri armati per difendersi da frutta, ortaggi ed epiteti gratis?


                                                                                Il Presidente: Vincenzo Santovito

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