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giovedì 1 giugno 2017

TRINITAPOLI : Basta pettegolezzi, Noi iscritti al PD lavoriamo per i cittadini, contro gli aumenti.

La carrellata dei comunicati di solidarietà apparsi sui social e sulla stampa negli ultimi giorni per gli sproloqui del consigliere del Movimento 5 Stelle Francesco Marrone sono l’unico argomento di dibattito delle forze politiche della maggioranza di centro destra e di alcuni membri del Partito Democratico nelle persone di Maria Andriano, Filomena Bruno e Anna Maria Tarantino.
La maggioranza degli iscritti del Partito Democratico ha sempre difeso le istituzioni soprattutto quando non vengono rappresentate e quando si sfocia nell’insulto gratuito ma esprimono, contemporaneamente, il proprio disappunto verso un confronto scadente che riduce il dibattito ad uno scontro perenne su questioni futili e pettegolezzi.
Il modo ridicolo con cui si sta affrontando la questione degli insulti ai rappresentanti istituzionali e politici è l’emblema della malafede con cui i gruppi di maggioranza e la complicità del capogruppo di Trinitapoli nel Cuore (di recente resasi politicamente responsabile di un grave atto di trasformismo politico passando dalla compagine di SEL al PD) tentano di spostare l’attenzione dei cittadini che stanno vivendo sulla propria pelle il dramma dell’aumento spropositato della Tari nonostante un servizio scadente.
La nostra comunità ha bisogno di risposte celeri ed esaustive alle molteplici domande che si pone con riferimento alla gestione complessiva di questa amministrazione comunale che è immobile su tutti i temi principali: sicurezza, investimenti, servizi primari, cultura e contrasto alla povertà.
Noi, iscritti al Partito Democratico abbiamo il dovere di dare queste risposte, abbiamo il dovere di spiegare ai cittadini ciò che è accaduto, e lo faremo nei prossimi giorni.
Nel contempo ci appare necessario comprendere la posizione della segreteria locale del Partito Democratico, perché, ad oggi, non c’è traccia di attività politica che prediliga il confronto e stabilisca quali siano le priorità per dare risposta alla cittadinanza.
Non vi è traccia di una manifestazione, un dibattito, una conferenza per spiegare, agli iscritti prima e ai cittadini poi, cosa è accaduto anche in merito agli insulti subiti dalla segretaria Maria Andriano, dalla dirigente Filomena Bruno e dalla consigliera, da poco entrata nel PD, Anna Maria Tarantino.
Quali sono le ragioni di questo silenzio assordante? La segreteria del PD difende le posizioni della maggioranza e per questo motivo si adopera ad una desistenza nei confronti del centro destra?
Inoltre, riteniamo doveroso far presente che l’europarlamentare Elena Gentile si è disinteressata totalmente della problematica dei rifiuti e dell’aumento vertiginoso della TARI che ha colpito la comunità, piuttosto ha pensato bene di presenziare l’ultimo consiglio comunale per amplificare il pettegolezzo senza lesinare ringraziamenti alle forze di maggioranza.
Un partito che ha da poco affrontato una fase congressuale, dove il Segretario si è sottratto a qualsiasi discussione e dibattito, senza nemmeno partecipare all’Assemblea che precedeva il voto alla Convenzione, ha il dovere di riportare la discussione sul piano politico e amministrativo.
Si fa appello affinché si organizzi un confronto in assemblea per stabilire insieme quale linea politica adottare per evitare la deriva del centro destra e dare risposte urgenti alla cittadinanza.


Iscritti PD

mercoledì 18 maggio 2016

ANDRIA : IL RITARDO DELLA SENTENZA DEL TAR SUGLI AUMENTI TARI E TASI RISCHIA DI TRAVOLGERE TUTTI.

A MARZO E’ SCADUTO IL TERMINE PER IL RAVVEDIMENTO INTERMEDIO.
SE LA SENTENZA DOVESSE TARDARE ANCORA I CITTADINI SAREBBERO “COSTRETTI” A PAGARE UN CONTO SALATISSIMO.
IO CI SONO!: “INTERVENGA IL GARANTE DEL CONTRIBUENTE”.

Il rinvio della sentenza del Tar addirittura a data da destinarsi mentre avrebbe già dovuto esprimersi sul ricorso del Ministero “contro” gli aumenti tariffari per IMU-TARI e TASI 2015 nel comune di Andria non passa inosservato e suscita preoccupazione in cittadini ed associazioni che ora chiedono l’intervento del Granate del Contribuente in quanto ulteriore ritardo nella pronuncia significherebbe la reale possibilità di una vera e propria beffa in quanto i contribuenti quindi i cittadini si troverebbero, nel caso molto improbabile se non impossibile dovesse avere ragione il comune quindi essere sanata l’illegittimità di aver deliberato in ritardo le nuove tariffe, a non poter più usufruire del ravvedimento operoso per decorrenza dei termini e ciò significherebbe un conto salatissimo da pagare.
A marzo scorso è scaduto il termine, per quanti decisero di pagare sulla base delle tariffe senza l’applicazione dell’aumento incerto, per avvalersi del cosiddetto ravvedimento intermedio ma anche del ravvedimento “lungo”(entro un anno) con sanzione del 3,75 per cento (1/8 del 30 per cento) qualora la sentenza dovesse giungere appunto dopo un anno dalla data di impugnazione del provvedimento.
Perché far perdere ai contribuenti tutte queste possibilità di ravvedimento? A cosa è dovuto un si tale ritardo nella pronuncia del Tar rispetto ad una questione di una portata enorme sia in termini di impatto sull’opinione pubblica che in termini economici di introiti piuttosto che di mancati introiti per le casse comunali?
Le Associazioni andriesi, in primis l’Associazione “Io Ci Sono!” che da tempo si sta occupando anche di questa incresciosa questione, invocano l’intervento del Granate del Contribuente per chiarire cosa stia realmente accadendo e per dare certezza al contribuente, come prevede la norma vigente.
Ad oggi non si conosce neppure la data del rinvio della discussione del ricorso, almeno ufficialmente, e questo è un atteggiamento assolutamente ingiustificato ed irrispettoso per le parti in causa. Il silenzio dell’Ente pubblico cioè del comune di Andria anche a questo proposito è incomprensibile o forse addirittura sospettoso. Per evitare ulteriori strumentalizzazioni e per mettere fine alla controversia, posto che comuni come quello di Andria hanno deliberato gli aumenti delle aliquote e delle tariffe dei tributi locali oltre il termine per il rispetto del limite per la deliberazione del C.C. cioè quello del 30 luglio 2015 quindi dovrebbe essere naturale e scontato che il comune sia soccombente in questa vicenda e che bene avrebbero fatto i cittadini che hanno pagato con le vecchie aliquote, lo stesso Ente dovrebbe immediatamente porsi il problema della soluzione immediata del “caso” al fine anche di porre rimedio al gravissimo “buco” di bilancio costituito dalle minori entrate e non trasformare tali minori entrate in ulteriore debito avendo attinto da quel capitolo di spesa in realtà esistente solo sul piano contabile ma di fatto inconsistente come fondo.
Se tutto questo ai burocrati appare “normale” per i cittadini ed i contribuenti (che pagano politici e burocrati) le cose stanno diversamente quindi è il momento di mettere la parola fine a questa che sta diventando una vera e propria farsa.


Associazione ”Io Ci Sono!” – Andria