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News dalle Città della BAT

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mercoledì 8 novembre 2017

BARLETTA : Unicem disastro ambientale colposo. Arriva il rinvio a giudizio per i vertici

A Barletta continua la querelle per il caso Unicem, a segnalarlo è l'avvocato Michele Cianci, Presidente del Comitato Operazione Aria Pulita BAT, con una nota: <rinviato a giudizio i vertici Buzzi Unicem
 assieme ad altri per il grave reato di disastro ambientale colposo>>.

Continua Cianci: "Tale decisione apre scenari per i cittadini di Barletta, per la Provincia BAT e per la Regione Puglia, tutti costituiti parte civile, unitamente al Comitato da me rappresentato, in questo processo, ma anche per altre città costrette a sopportare gli inceneritori nell'ambito del proprio territorio. Come nel 13 febbraio 1503, da Barletta parte una nuova disfida che si allargherà in altre città".

La comunità barlettana, è fortemente provata in tema di ambiente e di salute pubblica, infatti da tempo ha vibratamente lamentato di subire sul proprio territorio e sulla propria pelle e polmoni, delle violazioni in materia ambientale.

La segnalazione nella nota diramata, evidenzia la decisione presa dal GUP, dopo aver vagliato la documentazione contenuta dal fascicolo processuale, fissando l'udienza di apertura del dibattimento per il giorno l'8 gennaio 2018, presso il Tribunale di Trani in composizione collegiale.

Stefano Inchingolo 

sabato 9 gennaio 2016

BARLETTA : Basta veleni sulla città. Chiudere la Buzzi Unicem!

La vicenda giudiziaria che vede coinvolta Cementeria di Barletta, tecnici della Provincia, della Regione e dell'Arpa e di alcune aziende della zona che conferivano, conferma quanto da sempre sostenuto da Alternativa comunista in questi anni, assieme ad altri movimenti di lotta, che nella nostra città è in atto ormai un vero e proprio disastro ambientale che colpisce soprattutto il quartiere a ridosso dello stabilimento (che conosco bene visto che vi abito da anni) per allargarsi anche in altre zone della città.
La stessa Procura afferma che la Cementeria avrebbe immesso nell'aria sostanze inquinanti oltre i limiti di legge "esponendo la popolazione di Barletta al rischio di inalazione di fattori inquinanti dannosi alla salute". Tra l'altro proprio un aumento di inquinamento da emissioni nell'aria probabilmente si lega allo sviluppo, seppur non dimostrato ma facilmente ipotizzabile, di malattie cancerogene in città. 
Noi contestammo la stessa Autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2012 dalla Regione alla Buzzi Unicem (che va subito revocata), presa di mira adesso anche dalle inchieste giudiziarie, come contestammo e contestiamo anche chi strumentalmente vuole mettere in contrapposizione la salute della gente a quella di alcune decine di lavoratori della Cementeria.
E' bene ricordare che la Cementeria di Barletta, a dispetto del nome, è ormai diventata unicamente un grande inceneritore di rifiuti, una multinazionale che inquina da anni la città di Barletta e che non ha più motivo di esistere, come altre multinazionali che sposano il profitto sulla pelle di lavoratori e popolazione.
Le aziende inquinanti vanno chiuse tutte e subito, non solo perché a quanto pare truccherebbero anche le carte per avere il lascia passare per ammorbare la città, ma soprattutto per la loro pericolosità per la gente ignara di quello che respira e che invece si trasforma in profitti per le multinazionali inquinanti.
Per questo, ritirare l'autorizzazione ambientale integrata, per continuare la lotta per la chiusura  della Cementeria, vero e proprio inceneritore cittadino, per una sua riconversione pubblica che impieghi i lavoratori, anch'essi esposti adesso alle inalazioni da emissioni, è assolutamente indispensabile e necessario e in questo saremo in prima linea, come sempre negli interessi delle masse popolari.

Michele Rizzi

mercoledì 4 marzo 2015

BARLETTA : Il sindaco e la Commissione Ambiente visitano lo stabilimento Buzzi Unicem

L’impatto ambientale dei processi produttivi è stato al centro della visita alla Cementeria di Barletta  che questo pomeriggio la VII Commissione Consiliare Permanente  “Ambiente, Verde pubblico  e Servizi Pubblici”, presieduta da Rosa Cascella, con il sindaco Pasquale Cascella, la vice sindaco Anna Rizzi Francabandiera, gli assessori Irene Pisicchio e Azzurra Pelle e il dirigente Gianrodolfo Dibari hanno effettuato presso lo stabilimento.
Il sopralluogo alla Buzzi Unicem è stato concordato con il direttore Vincenzo Di Domenico nell’ambito della ricognizione sulle questioni ambientali cittadine avviate dalla Commissione consiliare. Nell’occasione, gli ingegneri Bernardo Arecco e Amedeo Paiano hanno esposto gli aspetti teorico-informativi del funzionamento degli impianti di produzione clinker, recentemente riavviati. 
“Si è trattato di uno dei momenti partecipativi - ha affermato la presidente della Commissione Rosa Cascella -  con cui intendiamo ampliare le occasioni di confronto  cercando di entrare nel merito delle questioni che toccano più da vicino questa vasta realtà produttiva e il rapporto con la città”.

Il sindaco Cascella ha ribadito la necessità di individuare strumenti di indagine anche con caratteristiche di terziarietà, in grado di rispondere alla esigenza sempre più sentita dalla comunità di coniugare le problematiche esigenze industriali con la tutela dell’ambientale.

sabato 6 dicembre 2014

BARLETTA : LA QUESTIONE BUZZI UNICEM RIGUARDA TUTTI!

Il successo del Meeting internazionale contro l'incenerimento dei rifiuti è oramai un fatto assodato. Barletta per due giorni è diventata l'epicentro di un vasto movimento internazionale a difesa dei diritti alla salute dei cittadini e alla protezione dell'ambiente, ambiente che, oggi più che mai, qualcuno cerca di svendere in nome dei profitti di una ristretta corte di aziende e multinazionali lasciate libere di devastare interi territori. L'altissima partecipazione alle sedute del convegno sono un chiaro segnale che classe politica ed industriali farebbero meglio a tenere a mente; l'alternativa a una gestione fallimentare dei rifiuti, la strategia rifiuti zero, esiste, funziona, ed è l'unica soluzione capace di porre un freno al disastro ambientale che stiamo vivendo. L'unica giustificazione per la non adozione della strategia rifiuti zero evidentemente è la preservazione di quel sistema di interessi e profitti dove aziende incuranti del bene comune e amministrazioni quanto meno compiacenti si incontrano. Sempre più cittadini si stanno rendendo conto della necessità per il bene di tutti di rompere con l'attuale stato di cose e cambiare questo paradigma che non ha alcuna ragion d'essere e che si dimostrerà catastrofico se gli si permetterà di perdurare. Come organizzatori del meeting non possiamo che essere soddisfatti del risultato insperato e di aver finalmente fatto un passo importante verso il cambiamento proprio qui nella nostra città. D'altra parte non possiamo non registrare, in ambito locale, dei comportamenti quanto meno "anomali". Di fronte al successo dell'iniziativa, il cui impatto mediatico e partecipativo è rimbalzato da una parte all'altra dell'Europa, amministratori barlettani e aziende interessate sembrano essersi rinchiuse in un imbarazzatissimo, ed evidentemente mal sopportato silenzio. Certo, potremmo anche capire la penosa scenetta del non-intervento del sindaco Cascella al meeting; non ci aspettiamo che il primo cittadino, e quindi primo rappresentante di una città almeno a livello formale, si degni quanto meno di portare un saluto a un convegno a cui hanno partecipato decine di delegati da tutt'Italia e da tutta l'Europa, specie in questo periodo in cui è così impegnato a raffazzonare i cocci della sua sbandata maggioranza. Avrà avuto quindi certamente di meglio da fare che ascoltare quattro attivisti che casualmente avrebbero potuto dargli dei consigli utili non solo per la gestione dei rifiuti cittadini, ma anche per evitare che folle giustamente irritate, per usare un eufemismo, per i suoi aumenti della TARI stazionassero davanti ai suoi uffici. Ma quello che davvero non riusciamo a comprendere è come mai la prima reazione, a quanto ne sappiamo, della Buzzi Unicem sia stata l'invio di una missiva indirizzata personalmente a qualcuno degli organizzatori e dei relatori del meeting, in cui, a parer dell'azienda, si smontavano scientificamente alcune delle tesi riportate al convegno per ristabilire, sempre a parer loro, quella verità bistrattata dai soliti “ambientalisti” rabbiosi capaci solo di partorire facili slogan. D'altra parte, le obiezioni tecniche proposte della Buzzi in realtà si riferiscono a quanto è stato riportato, effettivamente in maniera imprecisa, da alcune testate giornalistiche, a cui è stata mandata una immediata rettifica proprio su quegli aspetti su cui l'azienda punta il dito e che evidentemente non ha avuto occasione di visionare. Ora, è scontato che l'argomento del meeting abbia chiamato direttamente in causa l'azienda e lo stabilimento di Barletta; ed è proprio questa la ragione per cui non capiamo perché la Buzzi si sia presa da una parte la briga di mandare rettifiche tecniche basate su articoli giornalistici a singoli privati che con quegli articoli non c'entravano alcunché, e dall'altra ha pensato bene di non mandare nessun proprio rappresentante al convegno; la Buzzi quindi non sa assolutamente niente di quel che è stato fatto al meeting, se non attraverso resoconti esterni, ma si concede comunque un diritto di replica. Certo, è un suo diritto farlo, come chiunque ha il sacrosanto diritto, fino a un certo punto ovviamente, di parlare a vanvera. Ma l'aspetto che più ci preoccupa di questa ambigua reazione è lo sforzo da parte dell'azienda di mantenere il tutto nell'ambito privato. Se l'azienda ha ritenuto gli articoli incriminati fuorvianti e dannosi per la sua immagine, perché non ha prodotto una risposta pubblica? Se l'azienda sente l'esigenza di ristabilire i termini della sua "verità" in merito alle pratiche di incenerimento dei rifiuti nei suoi stabilimenti, perché ha contattato privatamente singoli cittadini e non ha, di nuovo, prodotto una risposta pubblica? Abbiamo la vaga impressione che la Buzzi Unicem non sia particolarmente predisposta a esporre pubblicamente la natura e le modalità delle sue pratiche, ma vorremmo ricordare che bruciare rifiuti negli impianti di produzione del cemento non è una mera procedura che inizia e finisce in azienda, o che riguarda solo le strutture aziendali come una qualsiasi direttiva aziendale interna, ma coinvolge tutti i cittadini presenti sul territorio dove lo stabilimento opera. Se la Buzzi quindi ritiene che si siano esposti dati e teorie sbagliate al nostro meeting, non solo è un suo diritto, ma è un suo irrevocabile dovere esporre il tutto alla cittadinanza e ai territori coinvolti, perché le sue pratiche aziendali riguardano tutti. Il porre tutta la questione sotto il cappello del rapporto privato tradisce forse la volontà dell'azienda di smarcarsi dalla necessità di un confronto pubblico? Forse la Buzzi preferisce che non si parli del tutto di incenerimento dei rifiuti?oppure questo suo modo di agire non cela piuttosto un intento intimidatorio?. In merito alle obiezioni tecniche prodotte(a cui alcuni relatori citati hanno già risposto all’azienda) noi siamo assolutamente convinti della correttezza scientifica e metodologica dei relatori invitati al convegno;se si fosse fermato al Meeting ad ascoltare attentamente i relatori, su queste posizioni oggi si troverebbe anche il Sindaco Cascella invece di continuare ad eludere il problema. Ma se l'azienda ha dei rilievi da fare, e visto il carattere, ripetiamolo ancora una volta, collettivo della questione, non ci resta che invitare i dirigenti della Buzzi Unicem ad organizzare un confronto pubblico, trasparente, e aperto a tutti, in cui possano intervenire e aver modo di parlare nel merito delle questioni davanti ai diretti interessati quegli stessi relatori messi in discussione dell’azienda.



Sabrina Salerno,Alessandro Zagaria- Movimento Legge Rifiuti Zero

sabato 15 novembre 2014

BARLETTA : il Manifesto internazionale contro tutte le forme di incenerimento e coincenerimento

Per la città della Disfida è necessario premiare i cittadini con una tariffa che sostituisca l’ingiusta TARI. Proposta una riconversione energetica per la Buzzi Unicem.

E' stato un successo! Oltre 200 persone hanno preso parte complessivamente, lo scorso fine settimana, nella "due giorni di Barletta". Attivisti, esperti e soprattutto molti cittadini (pochissimi invece gli amministratori) hanno partecipato ad un evento memorabile per la città de “La Disfida”. Relatori come Paul Connett, Rossano Ercolini, Enzo Favoino, Mariel Vilella ed Agostino Di Ciaula nonché altri provenienti da tutta Italia hanno preso parte ad un evento che ha anche voluto richiamare la insostenibilità dentro la città di un cementificio che brucia rifiuti.

Proprio i cementifici, in particolare, sono stati definiti da Paul Connett, professore emerito della St. Lawrence University di New York come una "toilette a bassa tecnologia" che brucia rifiuti con dispositivi di depurazione dei fumi molto approssimativi e che, inglobando le ceneri nel "clinker", crea i presupposti (una volta che gli edifici costruiti con questo cemento vengono poi demoliti) per una diffusione nell'ambiente di diossine e di metalli pesanti.

Inoltre è stata "smontata" la "balla" che sostituendo i combustibili fossili come il petrolio nelle caldaie dei cementifici con i rifiuti (CSS, combustibile solidi secondario) vi sarebbe un "miglioramento ambientale": FALSO!
Al contrario in questo modo i fumi in uscita dai camini dei cementifici contengono diossine e soprattutto metalli (mercurio) che il petrolio rilascia in quantità più basse. Se consideriamo poi che i cementifici "godono" di standard emissivi molto più permissivi per gas acidi (come i gas NOx ed altri) e che producono quantità maggiori di fumi se comparate con gli stessi nocivi impianti di incenerimento "dedicati" il quadro che si ricava da questi impianti è disastroso per salute ed ambiente.

Non a caso nel corso dell'incontro è stata promossa, da associazioni regionali Zero Waste, dal Movimento nazionale Legge Rifiuti Zero e da Zero Waste Italy, una petizione al parlamento europeo contro la truffa del CSS, “sdoganato” grazie al "Decreto Clini”, un nome una garanzia, quello dell’ex Ministro dell'Ambiente che è stato arrestato.

Le delegazioni italiane, presenti dal Veneto (Monselice), dall'Umbria (Gubbio), dalla Puglia (Barletta, Galatina, Cerignola - Borgo Tressanti e Margherita di Savoia), dalla Sicilia (Trapani), dal Lazio (Roma) hanno condiviso le loro battaglie con le delegazioni internazionali provenienti da Paesi quali Spagna, Inghilterra, Slovenia, dalla Serbia, dalla Bulgaria, Giappone e USA, hanno deciso di elaborare un manifesto contro tutte le forme di incenerimento e di "coincenerimento" e di riconvocarsi in Catalogna nel prossimo marzo. Le realtà italiane, invece, proprio in vista dell'incontro catalano s’incontreranno un mese prima a Monselice (PD).

Non sono mancate proposte ricche di progettualità provenienti da molte parti d'Italia, da Capannori in particolare, impegnate in un esaltante percorso di successo nell'azzeramento dei rifiuti che ha portato proprio a Capannori a promuovere addirittura un'azienda come Funghi espresso a produrre funghi dai fondi del caffè ricevendo il primo premio dalla Regione Toscana (su 180 imprese) che dimostrano come i “10 passi verso Rifiuti Zero" possano non solo evitare rischi ambientale e sanitari (al contrario di discariche ed inceneritori) ma promuovere nuova occupazione ed impresa locale.
Per la situazione di Barletta, in particolare, Rossano Ercolini ha evidenziato come sia inaccettabile che i cittadini, impegnati nella raccolta differenziata porta a porta, debbano vedersi aumentata in modo spropositato la Tari (tassa sui rifiuti), quando invece è possibile passare dalla tassa alla tariffa facendo pagare i cittadini in base alla frazione di residuo secco indifferenziato prodotto. Su questo il centro ricerca Rifiuti Zero di Capannori è disposto a far da consulente al Comune di Barletta a titolo gratuito.
E’ difatti arrivato il momento per il Sindaco Cascella di comunicarci che fine hanno fatto le due delibere sulla Strategia Rifiuti Zero e sulle aziende insalubri presentate da noi del Movimento Rifiuti Zero in Commissione Ambiente prima della pausa estiva e decidere se stare dalla parte della nostra comunità iniziando un cambio di rotta verso tutela della salute e dell’ambiente e promozione di nuova e sana economia a vantaggio del territorio.
Agostino Di Ciaula, invece, ha evidenziato come una forma di alimentazione da proporre alla Buzzi Unicem possa essere il metano, sicuramente molto meno impattante dal punto di vista sanitario ed ambientale sia rispetto al pet-coke che rispetto al combustibile da rifiuti.

E’ stato inoltre stigmatizzato dall'incontro internazionale il ricorso da parte del governo Renzi al decreto "Sblocca Italia" che in particolare con l'art.35 vuole rilanciare le sorti traballanti della lobby dell'incenerimento. Nei fatti questo articolo che contraddice in modo lampante e grottesco gli indirizzi europei rivolti a promuovere la riduzione dei rifiuti, il riuso ed il recupero di materia non passerà! Proprio su questo fronte si preparano altre iniziative di Zero Waste Italy in collaborazione con i gruppi locali volte a promuovere al massimo la strategia di Rifiuti Zero.

Alessandro Zagaria e Sabrina Salerno per il Movimento LIP Rifiuti Zero_Puglia
Rossano Ercolini e Patrizia Lo Sciuto per Zero Waste Italy