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News dalle Città della BAT

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venerdì 17 marzo 2017

TRANI : #Con2Si, presentato il gruppo a sostegno dei referendum sul lavoro

In marcia verso il 28 maggio, il giorno del voto. Obiettivo abolire i voucher e regolare gli appalti.

È stato presentato a Trani, durante l’inaugurazione della nuova sede della Camera del Lavoro, il gruppo comunale a sostegno della mobilitazione della Cgil #Con2Si ai referendum sul lavoro del prossimo 28 maggio.
Si tratta di Antonio Corraro, presidente associazione Auser; Michele Di Gregorio, assessore all’ambiente di Trani; Felice Di Lernia, assessore alle culture di Trani; Giuseppe Ingannamorte, tecnico Amet; Franco Laurora, consigliere dei Verdi; Lia Parente, psicologa; Nicola Parente, giovane disoccupato; Mimmo Santorsola, assessore all’ambiente della Puglia; Salvatore Sonatore, pensionato; Vincenzo Topputo, giovane disoccupato e Francesca Zitoli, insegnante.
All’inaugurazione della nuova sede c’erano il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis ed il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo. Durante la serata è scaturito un dibattito che a posto in evidenza alcune questioni che richiedono un’azione sindacale forte e decisa.
“È emersa – spiega il coordinatore della CdL di Trani, Vito De Mario – la pesantezza della crisi sulle attività economiche tranesi, causa delle chiusure e del ridimensionamento delle imprese che porta inevitabilmente all’aumento della disoccupazione e delle difficoltà che sono sempre maggiori per i giovani in cerca di lavoro. Le attività tradizionali cui la città è vocata, turismo, lavorazione della pietra, calzaturiero (limitandoci alle principali) sono in forte crisi, e in attesa di un rilancio che per alcuni versi non potrà che avvenire con un’azione coesa tra tutti i soggetti ‘economici’ e le istituzioni, cittadine in primis”.
Negli interventi è stato posto forte l’accento sulla necessità di trasformare, con azioni di buona politica, in “fatti concreti” gli investimenti europei attesi sul territorio, investimenti nella sanità, assetti idrogeologici, risanamento ambientale, riuso dei contenitori cittadini abbandonati. Inoltre, è stata anche rimarcata la battaglia sindacale della Cgil per il lavoro ed i diritti.
“Abbiamo raccolto 4,5 milioni di firme a sostegno di una legge d’iniziativa popolare che affermi regole e diritti universali per tutte le categorie dei lavoratori, una mobilitazione che ha posto le basi per i referendum contro i voucher e per meglio disciplinare le regole degli appalti affinché si tutelino i lavoratori evitando vuoti di responsabilità tra chi appalta e chi esegue. I voucher (buoni lavoro) di fatto per gli abusi avvenuti coprono e legittimano il lavoro irregolare causando buchi nelle casse previdenziali ed impoverendo e rendendo instabile l’occupazione”, conclude De Mario.

Ufficio stampa Cgil Bat


lunedì 11 aprile 2016

PUGLIA : SI-AMO IL MARE, IN MIGLIAIA IN PIAZZA PER DIRE “SI” AL REFERENDUM DEL 17 APRILE

“Una grande festa di popolo in difesa del mare, a tutela dell’interesse di tutti contro gli interessi di pochi, in piazza per dire SI al Referendum del 17 aprile” lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dal palco della grande manifestazione organizzata oggi a Bari SI-AMO IL MARE, un evento totalmente autofinanziato a sostegno della campagna referendaria per il SI che ha visto oggi la partecipazione di migliaia di persone.
“Una bellissima serata, nella quale l’Italia delle persone che si attivano, che non si rassegnano, che vogliono contare sulle scelte anche dei potenti, scendono in piazza per raccontare di un mare meraviglioso, che in questo momento ha bisogno dell’aiuto di tutti gli italiani, quelli che non hanno lobby, ma che hanno solo la possibilità di apprezzare la bellezza come bene comune. Siamo qui per difendere la bellezza come bene pubblico. Il mare è un bene unico e prezioso per chi lo vive, per il turismo, per l’economia. Ci auguriamo che il 17 aprile venga ripristinata la bellezza della partecipazione, la bellezza della Costituzione repubblicana, la bellezza del nostro mare. È l’inizio di una grande battaglia che si deve estendere in tutta l’Europa e il Mediterraneo.
Sono giornate difficili, perché tante persone nemmeno sanno che ci sarà il referendum tra una settimana.
Siamo qui senza distinzione di partito o di orientamento politico, insieme a sindacati, movimenti, associazioni e soprattutto insieme a tantissimi italiani e italiane che si stanno battendo per qualcosa in cui credono.
Il Referendum è un modo per dire che noi ci siamo, sappiamo dove stiamo andando, per ribadire l’effettività della Costituzione repubblicana, il diritto di uguaglianza, la nostra libertà in difesa di uno dei beni più preziosi di cui disponiamo, il nostro mare”.

lunedì 4 aprile 2016

BAT : Con il referendum del 17 aprile si chiede agli elettori di fermare le trivellazioni in mare, per tutelare le acque territoriali italiane.

Nello specifico si chiede l'abrogazione della norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. Nonostante, infatti, le società petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove concessioni per estrarre in mare entro le 12 miglia, le ricerche e le attività petrolifere già in corso non avrebbero più scadenza certa.
Se si vuole mettere definitivamente al riparo i nostri mari dalle attività petrolifere occorre votare “Sì” al referendum. In questo modo, le attività petrolifere andranno progressivamente a cessare, secondo la scadenza “naturale” fissata al momento
del rilascio delle concessioni.

Secondo le ultime stime del Ministero dello Sviluppo Economico effettuate sulle riserve certe presenti nei nostri mari, le risorse rinvenute  in seguito ad attività estrattive sarebbero del tutto insufficienti a garantire autonomia energetica al territorio italiano. Considerando tutto il petrolio presente nel sottosuolo, questo sarebbe appena sufficiente a coprire il fabbisogno nazionale di greggio per 8 settimane.
Il mare ricopre il 71% della superficie del Pianeta e svolge un ruolo fondamentale per la vita dell’uomo sulla terra. Con la sua enorme moltitudine di esseri viventi vegetali e animali – dal fitoplancton alle grandi balene –
produce, se in buona salute, il 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe fino ad 1/3 delle emissioni di anidride carbonica prodotta dalle attività antropiche.
La ricerca e l’estrazione di idrocarburi ha un notevole impatto sulla vita del mare: la ricerca del gas e del petrolio attraverso la tecnica dell’airgun incide, in particolar modo, sulla fauna marina: le emissioni acustiche dovute all’utilizzo di tale tecnica può elevare il livello di stress dei mammiferi marini, può modificare il loro comportamento e indebolire il loro sistema immunitario.
Ricerca e trivellazioni offshore costituiscono un rischio anche per la pesca. Le attività di prospezione sismica e le esplosioni provocate dall’uso dell’airgun possono provocare danni diretti a un’ampia gamma di organismi marini – cetacei, tartarughe, pesci, molluschi e crostacei – e alterare la catena trofica.
Senza considerare che i mari italiani sono mari “chiusi” e un incidente anche di piccole dimensioni potrebbe mettere a repentaglio tutto questo.
Un eventuale incidente – nei pozzi petroliferi offshore e/o durante il trasporto di petrolio – sarebbe fonte di danni incalcolabili con effetti immediati e a lungo termine sull’ambiente, la qualità della vita e con gravi ripercussioni gravissime sull’economia turistica e della pesca.
Per tali ragioni il movimento dei Verdi - Bat,  aderendo ampiamente alle politiche No - Triv, invita la cittadinanza non solo ad aderire alle numerose iniziative promosse nei singoli comuni della provincia, ma altresì ad esercitare il proprio diritto al voto, barrando il "SI" per dire NO alle trivellazioni nei nostri mari.


martedì 9 settembre 2014

BAT : Fiscal Compact raccolta firme per il referendum “stop austerità”

La Cgil Bat ricorda la campagna per promuovere i quattro referendum contro il Fiscal Compact, c’è ancora una settimana per aderire recandosi nei Comuni a firmare.


La partecipazione dei cittadini non è mancata ma la Cgil di Barletta – Andria – Trani, che fa parte del comitato promotore “Stop all’austerità”, ricorda che c’è ancora tempo per firmare a sostegno della campagna referendaria voluta per modificare la legge sul cosiddetto Fiscal Compact. Partita all’inizio di luglio, la mobilitazione proseguirà ancora per una settimana in tutti i Comuni della Provincia dove è possibile recarsi, se non lo si è ancora fatto, per sottolineare lo “stop all’austerità” ed avviare una grande “battaglia” contro la recessione.

“Firmando per la campagna diciamo ‘Sì alla fine dell’austerità, sì all’Europa del lavoro e di un nuovo sviluppo’ – spiega il segretario generale della Cgil Bat, Luigi Antonucci – ribadendo l’idea per la quale le politiche sin ora messe in campo, fatte di tagli indiscriminati, hanno solo raddoppiato la disoccupazione. L’assenza di investimenti per il futuro del mondo imprenditoriale, sulle giovani generazioni e l’insostenibile aumento della pressione fiscale hanno causato la diminuzione della ricchezza nazionale, peggiorato i conti pubblici e fatto chiudere 3 milioni di imprese. Numeri e dati che da soli bastano per dire che la politica di austerità non solo non ha fornito alcuna risposta alla crisi ma l’ha solo aggravata. Per queste ragioni invitiamo i cittadini a firmare per i quattro quesiti referendari ed esprimersi così contro l’austerità ed a favore dello sviluppo e del lavoro, c’è ancora una settimana di tempo per dire davvero cosa pensiamo della politica economica europea e – conclude Antonucci – solo partecipando a questa campagna possiamo farlo”.

I quattro referendum, lo ricordiamo, hanno per oggetto alcune disposizioni della legge 243 del 2012 che dà attuazione al principio di equilibrio del bilancio pubblico, introdotto nella Costituzione con la legge costituzionale n.1 del 2012. Con i quattro “sì” si intendono abrogare i passaggi della citata norma che impongono vincoli aggiuntivi rispetto alle norme europee ed al Fiscal Compact e, pertanto, potranno aprire la strada ad una rivisitazione complessiva delle politiche macroeconomiche europee.

Quesito 1: Attuando il principio costituzionale dell’equilibrio del bilancio, il Governo ed il Parlamento non potranno stabilire obiettivi di bilancio più gravosi di quelli definiti in sede europea. In particolare, verranno abrogate quelle parti della legge che consentono di andare al di là degli obiettivi di bilancio stabiliti dall’Unione.

Quesito 2: Si abroga la disposizione che prevede l’esatta “corrispondenza” tra il principio costituzionale di bilancio e l’“obiettivo a medio termine” stabilito in Europa. Le normative europee non impongono l’assoluta coincidenza degli obiettivi di bilancio nazionale con l’“obiettivo a medio termine” e prevedono margini di flessibilità che verrebbero ripristinati.

Quesito 3: Si abroga la norma che limita il ricorso all’indebitamento per realizzare operazioni finanziarie ai soli casi eccezionali stabiliti dalla legge, limite che non scaturisce dalla Costituzione né è imposto da impegni europei. Abrogando questo limite, si consentirà al nostro Paese di contrastare gli effetti della crisi con un maggior ventaglio di strumenti.

Quesito 4: L’attivazione obbligatoria e automatica del cosiddetto “meccanismo di correzione” delle politiche di finanza pubblica avverrà soltanto quando previsto dall’Unione europea, non anche quando imposto da trattati internazionali.

Alla campagna referendaria hanno aderito, oltre alla Cgil, anche le seguenti associazioni:
Alleanza Lib-Lab – ARCI – Ars Nazionale – Associazione Giga – Associazione Il Manifesto in rete – Associazione il Socialista di Milano – Circolo Talenti – Comitato Sì alle rinnovabili No al nucleare – FILEF Nazionale – FIEI nazionale – Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale – Fondazione Brodolini – Gruppo sociale di sostegno ai referendum contro il fiscal compact – Il Network per il socialismo europeo – Iniziativa 21 Giugno –  I Viaggiatori in Movimento – Keynes Blog – Federazione Psi di Milano – Pdci – Movimento Nuovitalia – Movimento Popolare di Liberazione – Partito Federalista Europeo – PDCI nazionale – Rete Socialista Socialismo Europeo – Ricostruzione Democratica –Rifondazione Comunista – SEL – UGL Credito – www.economiaepolitica.it.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito: www.referendumstopausterita.it


Michela Alicino

Ufficio Stampa Cgil Bat

venerdì 8 agosto 2014

BAT : Referendum contro l’austerità, è possibile firmare in tutti i Comuni della Provincia

La Cgil della Provincia di Barletta – Andria – Trani lancia la campagna di raccolte firme per promuovere i quattro referendum contro il Fiscal Compact.

Stop all’austerità, via libera ad una grande “battaglia” contro la recessione. In tutti i Comuni della Provincia di Barletta – Andria – Trani è possibile aderire fino a metà settembre alla campagna referendaria per cambiare la legge sul cosiddetto Fiscal Compact, una firma per dire: “Sì alla fine dell’austerità, sì all’Europa del lavoro e di un nuovo sviluppo”.

“Le politiche sin ora messe in campo fatte di tagli indiscriminati – spiega il segretario generale della Cgil Bat, Luigi Antonucci – hanno solo raddoppiato la disoccupazione. Non solo, l’assenza di investimenti per il futuro del mondo imprenditoriale e sulle giovani generazioni insieme all’insostenibile aumento della pressione fiscale hanno fatto diminuire la ricchezza nazionale, peggiorato i conti pubblici e fatto chiudere 3 milioni di imprese. Dunque, le politiche di austerità non hanno assolutamente dato risposte alla crisi ma l’hanno solo aggravata. Per queste ragioni invitiamo i cittadini a firmare per i quattro quesiti referendari ed esprimersi così contro l'austerità ed a favore dello sviluppo e del lavoro”.

I quattro referendum hanno per oggetto alcune disposizioni della legge 243 del 2012 che dà attuazione al principio di equilibrio del bilancio pubblico, introdotto nella Costituzione con la legge costituzionale n.1 del 2012. Con i quattro “sì” si intendono abrogare i passaggi della citata norma che impongono vincoli aggiuntivi rispetto alle norme europee ed al Fiscal Compact e, pertanto, potranno aprire la strada ad una rivisitazione complessiva delle politiche macroeconomiche europee.

Quesito 1: Attuando il principio costituzionale dell’equilibrio del bilancio, il Governo ed il Parlamento non potranno stabilire obiettivi di bilancio più gravosi di quelli definiti in sede europea. In particolare, verranno abrogate quelle parti della legge che consentono di andare al di là degli obiettivi di bilancio stabiliti dall’Unione.

Quesito 2: Si abroga la disposizione che prevede l’esatta “corrispondenza” tra il principio costituzionale di bilancio e l’“obiettivo a medio termine” stabilito in Europa. Le normative europee non impongono l’assoluta coincidenza degli obiettivi di bilancio nazionale con l’“obiettivo a medio termine” e prevedono margini di flessibilità che verrebbero ripristinati.

Quesito 3: Si abroga la norma che limita il ricorso all’indebitamento per realizzare operazioni finanziarie ai soli casi eccezionali stabiliti dalla legge, limite che non scaturisce dalla Costituzione né è imposto da impegni europei. Abrogando questo limite, si consentirà al nostro Paese di contrastare gli effetti della crisi con un maggior ventaglio di strumenti.

Quesito 4: L’attivazione obbligatoria e automatica del cosiddetto “meccanismo di correzione” delle politiche di finanza pubblica avverrà soltanto quando previsto dall’Unione europea, non anche quando imposto da trattati internazionali.

Alla campagna referendaria hanno aderito, oltre alla Cgil, anche le seguenti associazioni:
Alleanza Lib-Lab – ARCI – Ars Nazionale – Associazione Giga – Associazione Il Manifesto in rete – Associazione il Socialista di Milano – Circolo Talenti – Comitato Sì alle rinnovabili No al nucleare – FILEF Nazionale – FIEI nazionale – Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale – Fondazione Brodolini – Gruppo sociale di sostegno ai referendum contro il fiscal compact – Il Network per il socialismo europeo – Iniziativa 21 Giugno –  I Viaggiatori in Movimento – Keynes Blog – Federazione Psi di Milano – Pdci – Movimento Nuovitalia – Movimento Popolare di Liberazione – Partito Federalista Europeo – PDCI nazionale – Rete Socialista Socialismo Europeo – Ricostruzione Democratica –Rifondazione Comunista – SEL – UGL Credito – www.economiaepolitica.it.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito: www.referendumstopausterita.it

“Solo partecipando a questa campagna possiamo – conclude Antonucci – riprenderci la parola e dire cosa pensiamo della politica economica europea mentre l’Istat diffondendo i dati del Pil registra un calo dello 0,2% nel secondo trimestre del 2014 dopo il -0,1% del primo trimestre. Questi numeri da soli, riportandoci indietro nel tempo di 14 anni e posizionando l’Italia tra i Paesi europei in maggiore sofferenza, sono la dimostrazione del fallimento delle politiche di austerità sino ad ora adottate. Servono riforme, e non quelle istituzionali, investimenti, una nuova politica industriale e soprattutto un progetto concreto per chi il lavoro lo cerca o per chi rischia di perderlo”.

Michela Alicino

Ufficio Stampa Cgil Bat