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venerdì 11 dicembre 2009


REGIONE PUGLIA : Continua il dibattito in aula sulla legge elettorale


È ripreso il dibattito in aula sulla legge elettorale, in particolare sul tema della ineleggibilità e dello sbarramento.
Il presidente Pepe ha fissato la chiusura dei lavori per le 17.00, con l’accordo che la discussione continuerà in aula il 19 gennaio del 2010, alla ripresa dei lavori dopo la pausa natalizia. Questo slittamento dovuto soprattutto all’avvio della sessione di bilancio che comincia la prossima settimana e si conclude in aula il 22 e il 23 dicembre.

Il primo ad intervenire è il consigliere Aurelio Gianfreda (Sa), che ha sottolineato l’essenza della discussione politica che si sta affrontando in aula: “una discussione solo virtuale – ha detto – perché in politica esistono due opzioni quella dei progetti desiderati e quella dei progetti possibili”. Secondo il consigliere del gruppo dei Socialisti autonomisti, “ci sarebbe stato tutto il tempo per modificare la legge elettorale, ma non si è fatto”. “Ritengo che la legge elettorale con la quale si vota per le province – ha continuato Gianfreda – sia quella più consona. In realtà abbiamo ben otto modi differenti di votare a seconda del tipo di assemblea che si va ad eleggere”.
Gianfreda si dichiara non d’accordo con Vendola per quello che riguarda la politica di genere, nel senso che non ritiene debbano esistere delle quote ben definite destinate alle donne: “Altrimenti – ha detto – dovremmo creare anche le quote relative, per esempio alle qualifiche professionali”.
Per il consigliere quella odierna è pura accademia perché non esiste una condivisione politica sulle eventuali modifiche che si andrebbero a fare. Poi un affondo sulla inefficienza del bipolarismo: “la storia ha dimostrato tutta la sua incapacità e fra l’altro non possiamo sapere ancora quali risvolti avrà questo bipolarismo forzoso. Poi la proposta di Gianfreda: “Propongo un emendamento con il quale si fa slittare alla decima legislatura l’introduzione dello sbarramento, in modo da avere tutta la possibilità di verificare il destino del bipolarismo”.

A seguire il consigliere Ignazio Zullo (LPpdt), parla della “incongruenza e delle contraddizioni del centrosinistra”. E le spiega l’esponente della Puglia prima di tutto: “oggi siamo a ridiscutere di legge elettorale esattamente con gli stessi consiglieri che nella precedente legislatura hanno sostenuto ben altre cose; la sinistra si scandalizza del liberismo spento ma di fatto dimostra di cadere nel tranello di chi pensa di risolvere i problemi attraverso la creazione di partiti personali. Vendola per primo, ha spaccato il suo partito di provenienza e ne ha creato un altro personale”. Per Zullo il centrosinistra cerca una soluzione per risolvere un questione personale fra Vendola ed Emiliano, “messi uno contro l’altro dal lider màximo al solo scopo di eliminare entrambi dalla scena politica”. “Ritengo che non si possano cambiare le regole del gioco quando il gioco è in corsa – ha continuato Zullo - lo hanno predicato proprio quelli della maggioranza quando erano minoranza. Quella che ci governa è una legge giusta, che consente la governabilità e garantisce i cittadini”.

“Mi chiedo che percezione abbiano i cittadini di questo nostro dibattito – ha detto Piero Manni (Rc) – non siamo stati capaci di portare questo argomento all’attenzione dell’aula e questo è un dato politico”. “Una questione importante che riguarda il principio di democrazia, perché negare la rappresentanza politica è una limitazione incostituzionale, una lesione dell’articolo tre della costituzione – ha continuato l’esponente di Rifondazione comunista. Cita Kant il consigliere Manni: “Fa che le tue azioni abbiano un valore universale, questo è un dovere che scordiamo spesso”. Per Manni il discorso sulla governabilità “è un falso problema perché è più importante invece la rappresentanza che di fatto è quella che garantisce la governabilità, la pluralità di pensiero”. “Sono assolutamente contrario rispetto a quanto detto dal collega sulle quote professionali e sulle donne – ha concluso - ritengo che la rappresentanza femminile sia un valore aggiunto indispensabile non possiamo rinunciare alle capacità delle donne di governare . Dobbiamo gestire con attenzione questo momento di grandi cambiamenti”.

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