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News dalle Città della BAT

giovedì 20 settembre 2018

TRINITAPOLI : Addio al compagno Tonino Andriano detto Vidoq - "....io torno al silenzio ma saranno i fatti a parlare per me"

Tonino Andriano, il giorno della sua liberazione a Trinitapoli
Con grande tristezza annunciamo che il compagno Tonino Andriano detto (solo dagli amici) con affetto Vidoq ci ha lasciati.

Non scriverò un necrologio di parole al miele, a lui non piacerebbe. 


Lascerò parlare lui, con le sue parole. Anni fa volle lasciare il suo testamento politico. Non amava auto celebrarsi, anzi in privato amava sminuire il suo ruolo a vantaggio dei suoi compagni di lotta. Inoltre in privato ci insegnava a rispettare sempre i nostri avversari politici, sia nelle loro fortune, che nelle loro sconfitte. 


Intervistare all’ex segretario della CGIL degli anni 70’ Antonio Andriano detto “Tonino Vidoch”. 

martedì 25 marzo 2014

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Scusi la curiosità, ma c’è lo chiedono in molti, tra i più giovani : Come nasce il suo soprannome Vidoch ?

Nessun mistero, semplicemente era legato ad una presunta somiglianza ad un attore francese, il tutto era dovuto alla mia popolarità tra i contadini, che andando al cinema cercavano sempre di trovare somiglianze con i personaggi più in vista dell’epoca.

Come nasce la tua attività sindacale ?

Niente clamori, ero un semplice bracciante avventizio, che si iscrisse al sindacato nel lontano 1968, per ragioni di classe. Successivamente negli anni 70’ diventai un dei dirigenti sindacali e quindi mi trovai a vivere un’epoca che ha fatto la storia bracciantile a Trinitapoli. In cui si trasformò la figura del Bracciante che in realtà era chiamato volgarmente :” garzone” o peggio , “uomo a padrone”, in piccolo imprenditore agricolo. Quelli furono gli anni delle grandi lotte bracciantili non solo a Trinitapoli, ma in tutta  Italia. Infatti nel 68 si creo un movimento, che partì dalle università, poi raggiunse le grandi industrie del nord per arrivare fino al Mezzogiorno , quindi Trinitapoli nelle grandi aziende agricole.


Cosa produssero le lotte dei braccianti o meglio dei “cafoni” ?

Allora si combatteva contro un sistema politico, che fermava la costituzione italiana, davanti ai cancelli delle fabbriche. Invece con queste lotte,si riuscì a sfondare i cancelli ,che frenavano i diritti dei lavoratori e  nacque la legge 300, (ndr. chiamata lo statuto dei lavoratori) . Queste lotte di rivendicazione di diritti volevano difendere la dignità dell’uomo, prima ancora che del Garzone. Infatti sconfissero la cultura medievale, che considerava il “Padrone” proprietario delle cose e quindi degli esseri umani. A queste lotte non partecipò solo la sinistra sindacale dell’epoca che io rappresentavo , ma anche ,le forze sindacali cattoliche come la Cisl, che avevano a cuore la dignità dell’uomo.

Scusi, signor Andriano ma come hanno influito queste lotte, sul tessuto socio-economico di Trinitapoli ?

Quelle lotte, non produssero “solo i diritti dei lavoratori”, ma anche dei diritti sanitari, i sussidi di disoccupazione, assegni famigliari per tutti, maternità alle donne, diritto a riscuotere se si era malati ed infine i 35 anni di contributi per aver diritto alla pensione.
Quindi questa massa di denaro nelle tasche delle famiglie dei braccianti,   che io considererei una equa ridistribuzione della ricchezza,  contribuì ad un grande sviluppo economico del paese. In parole povere, i braccianti,  non accumularono questi soldi in banca , ma li investirono per acquistare terreni che i “grandi padroni”, lasciavano incolti o al massimo a seminativo ( ndr. Coltivazione grano).  Quindi l’economia locale vide improvvisamente trasformare, semplici braccianti, in piccoli imprenditori agricoli, che producevano ricchezza e furono il motore per lo sviluppo di altri settori collegati all’agricoltura e non.
Quindi nacquero commercianti, cantine, opifici, tomaifici, artigiani e naturalmente, per costruire tutto questo anche : studi tecnici di professionisti che fornivano servizi legali, di contabilità e costruzione.

Perchè la fine dei grandi latifondisti “o padroni” come li chiama lei, secondo alcuni, ha portato la povertà al paese ?

Le rispondo semplicemente, che tutte le attività produttive che abbiamo visto nascere in questi ultimi 40 anni, sono state create da figli di ex “lavoratori a padrone”, e non dai figli dei vecchi proprietari terrieri. Questo dato non smentibile, è la prova della veridicità della mia ricostruzione storica, ed è inutile dilungarci.

Scusi ma sono confuso, lei sostiene che tutto lo sviluppo socio-economico, non viene dai ricchi proprietari terrieri dell’epoca, ma viene da semplici “Garzoni”, poi diventati piccoli imprenditori agricoli ? Non crede di esagerare ?

Non esagero affatto, anzi le ribadisco, che il motore economico furano proprio questi ex”garzoni”, come li chiama lei, che lavorando la terra in autonomia, produssero ricchezza, che investirono in case di proprietà, mandarono i figli a scuola, facendoli laureare. La riprova di quello che dico sono gli studi professionali ,anche loro come lei, figli di semplici garzoni, che diventarono con le loro battaglie imprenditori agricoli. Infatti sono i braccianti i veri protagonisti della storia di Trinitapoli e del suo sviluppo economico, degli ultimi 40 anni, senza di loro qui non ci sarebbe niente da raccontare e da vedere. Comunque, a scanso di equivoci, i giovani possono sempre chiedere ai loro padri e nonni, cosa erano e cosa siamo.

Va bene Singnor Andriano, gliela diamo per buona,  non voglio girarci intorno, le chiedo a bruciapelo. Oggi le cose vanno male, il paese è pieno di disoccupati e le piccole e medie aziende chiudono. Lei contro chi protesterebbe ?

Contro una politica sbagliata, a tutti i livelli e di tutti i colori, che ha agito solo in favore della finanza, a scapito delle piccole e medie imprese e quindi in parole povere il popolo delle Partite Iva. Quindi ci vorrebbe un cambio di tendenza a livello mondiale, europeo e nazionale che inverta la logica. Infatti prima il sistema finanziario era l’infrastruttura del settore produttivo, invece oggi agisce in maniera slegata, puntando solo su giochi finanziari finalizzati a creare denaro dal nulla.

Si ma qui siamo a Trinitapoli.

Infatti Trinitapoli, insieme all’Italia buona, il suo sviluppo lo deve ad una società fondata sul lavoro e non sulla speculazione finanziaria. Quindi, mi lasci dire, che io torno al silenzio ma saranno i fatti a parlare per me.

 


Ciao Tonino. è stato un onore conoscerti.

giovedì 30 agosto 2018

BAT : “Ronde contro l’illegalità”, la Cgil Bat scrive al Prefetto


Lettera del segretario generale Giuseppe Deleonardis: “Siamo preoccupati perché far passare l’equazione straniero uguale illegalità è sbagliata”

Il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis, scrive al prefetto della Bat, Emilio Dario Sensi, sul fenomeno delle cosiddette ronde contro l’illegalità per richiedere maggiore vigilanza circa iniziative autonome e improprie di “ronde” contro gli immigrati da parte di cittadini – spesso sotto sigle associative o politiche – che non hanno alcuna competenza e ruolo di forza pubblica e che alimentano sentimenti xenofobi. “La legalità e la sicurezza sono due valori che devono essere garantiti dallo Stato e dalle forze dell’ordine e non certo tramite la discesa in campo di improvvisati ‘sceriffi’ che potrebbero far diventare le nostre città dei veri e propri far west, per questo è importante che le istituzioni tengano alta l’attenzione su questi fenomeni che altro non fanno che seminare odio ed intolleranza”, commenta il segretario generale Deleonardis.
Ecco il testo integrale della lettera.
Egregio Sig. Prefetto,

Le scriviamo in quanto preoccupati dei ripetuti episodi che si verificano nelle nostre città da parte di semplici cittadini, spesso coperti da sigle associative o politiche, che si prodigano in presunte “ronde” contro l’illegalità senza competenza alcuna e che spesso nascondono veri e propri intenti xenofobi.

Siamo preoccupati perché far passare l’equazione “straniero uguale illegalità” è sbagliata e fuorviante, considerate le migliaia di cittadini migranti che in Puglia risiedono e contribuiscono con il proprio operato – da lavoratori e sempre più spesso da imprenditori – alla ricchezza prodotta nella nostra regione.

In una condizione di profondo disagio sociale che vivono anche i nostri territori additare quale “nemico” un altro uomo o donna solo perché di altra nazione contribuisce a un avvelenamento civile e a un imbarbarimento che può portare a conseguenze gravi.

È altresì improprio e inaccettabile che semplici cittadini possano sostituirsi alle forze di polizia in azioni di controllo, commettendo sì in questo caso un reato (art. 347 del c.p. “usurpazione di funzione pubblica”) e con azioni che potrebbero addirittura interferire con il lavoro delle forze dell’ordine e mettere a rischio l’incolumità e la sicurezza di chi le compie. Oltre a invadere ambiti di vita e privacy che non competono loro.
Va da sé che a una legittima maggior richiesta di legalità si deve rispondere con la presenza riconoscibile delle istituzioni preposte a farlo.

Chiediamo che si vigili su queste iniziative per non creare spiacevoli precedenti e ancor più spiacevoli conseguenze, a tutela dell’incolumità di tutti i cittadini, siano essi italiani o di altra nazionalità. Le richieste di legalità e sicurezza sono questioni troppo serie per essere gestite con ronde illegali. Esistono istituzioni preposte che devono svolgere le azioni di loro competenza. Non ci serve una giustizia sommaria ma una giustizia nel rispetto delle leggi.


Michela Alicino
Ufficio stampa Cgil Bat

PUGLIA : DANNI MALTEMPO, COPAGRI - NON CREARE ILLUSIONI, I FONDI PER LA CALAMITA’ NON CI SONO


“Continuare a invocare e annunciare la dichiarazione dello stato di calamità come soluzione ad ogni, puntuale, ondata di maltempo significa ancora una volta prendere in giro gli agricoltori: non ci sono possibilità di ristoro, da 10 anni ormai il fondo di solidarietà nazionale è talmente insufficiente che riesce a coprire solo il 5% dei danni accertati e spesso con anni di ritardo”.
         Così la Copagri Puglia interviene sui nubifragi che hanno compromesso gravemente le produzioni ortofrutticole, olivicole e vitivinicole nel foggiano e nelle province jonico-salentine ribadendo la richiesta presentata nel corso della manifestazione promossa da Agrinsieme il 4 giugno scorso a Montegrosso all’assessore Di Gioia, in qualità di coordinatore in sede di conferenza stato-regioni, di ottenere entro quest’anno un provvedimento del governo per aumentare la dotazione del fondo.
         “Ancora di più oggi, alla luce di quanto accaduto, diventa fondamentale che il ministero delle politiche agricole rispetti gli impegni assunti con le organizzazioni di categoria per reperire risorse aggiuntive necessarie ad aumentare il fondo di solidarietà per fronteggiare le emergenze”, affermano il presidente e il direttore della confederazione dei produttori pugliesi, Tommaso Battista e Alfonso Guerra che chiedono alla giunta regionale di anticipare con risorse proprie le liquidazioni dei premi agroambientali del 2018 alle aziende che hanno presentato domanda: “sarebbe –  sostengono i dirigenti della Copagri Puglia – una misura rapida che consentirebbe una boccata di ossigeno alle imprese senza generare spesa a differenza dei contributi versati alle banche per lo slittamento dei mutui. Gli agricoltori pugliesi – proseguono Battista e Guerra – hanno già dovuto affrontare una grave crisi di liquidità che ha provocato pesanti sofferenze con il sistema creditizio e ora la nuova calamità ha ulteriormente compromesso i loro redditi”. Alla Regione, inoltre, la Copagri ribadisce un’altra richiesta già avanzata nella stessa manifestazione del 4 giugno: attivare uno specifico bando attraverso la misura 5.2 del Psr, anche individuando risorse extra Psr, per il risarcimento dei danni provocati dalla calamità.
         Insomma,“è necessario dare risposte serie ed immediate” secondo l’organizzazione delle imprese agricole che conclude con un appello al ministero affinchè assicuri alle aziende danneggiate dalle calamità atmosferiche contributi in conto capitale per compensare la produzione lorda vendibile persa, prestiti per il capitale di esercizio, proroga delle operazioni di credito agrario con abbattimento degli interessi, agevolazioni previdenziali.
        


Il Presidente                                                                                    Il Direttore

       Tommaso Battista                                                                        Alfonso Guerra                                         
  

ANDRIA : SERVIZIO CIVILE NAZIONALE. L’ASSOCIAZIONE L’ALTROVE SELEZIONA 6 GIOVANI PER IL PROGETTO “GIOVANI RISORSE”


Sono pubblicati sui siti istituzionali del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, delle Regioni e Province autonome, i Bandi 2018 per la selezione di volontari da impiegare in progetti di Servizio Civile Nazionale in Italia e all’estero. Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 28 settembre 2018 alle ore 18.00.

Il Servizio Civile Nazionale, lo ricordiamo, offre la possibilità ai giovani di dedicare un anno della propria vita a un impegno solidaristico, inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore di coesione sociale.

Anche quest’anno l’Associazione di Promozione Sociale “L’Altrove” seleziona 6 giovani da impiegare come volontari per il Servizio Civile Nazionale nell’ambito del progetto “GIOVANI RISORSE”, uno dei progetti del MODAVI ONLUS inseriti nel Bando. Il progetto parte dall’esigenza di collegare le politiche di rientro dei giovani a quelle legate al disagio sociale giovanile connesso alla crisi economica e causato, in tutte le sedi, da flussi di disoccupazione con picchi rilevanti nella fascia di destinatari del progetto. Nelle aree di intervento una criticità comune è la difficoltà nell’intraprendere percorsi di indipendenza abitativa dei giovani rispetto alle famiglie di origine. Criticità che ha sia cause culturali, sia economiche.

Requisiti di ammissione
Per l’ammissione alla selezione è richiesto il possesso dei seguenti requisiti:
a) cittadinanza italiana, ovvero di uno degli Stati membri dell’Unione Europea, ovvero di un Paese extra UE purché regolarmente soggiornante in Italia;
b) aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda;
c) non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata.
I requisiti di partecipazione devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda e, ad eccezione del limite di età, mantenuti sino al termine del servizio.
Non possono presentare domanda i giovani che:
§  appartengono ai corpi militari e alle forze di polizia;
§  abbiano già prestato o stiano prestando servizio civile nazionale, oppure abbiano interrotto il servizio prima della scadenza prevista;
§  abbiano in corso con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo, ovvero che abbiano avuto tali rapporti nell’anno precedente di durata superiore a tre mesi.

Non costituiscono cause ostative alla presentazione della domanda di servizio civile:
§  aver interrotto il servizio civile nazionale a conclusione di un procedimento sanzionatorio a carico dell’ente originato da segnalazione dei volontari;
§  aver già svolto il servizio civile nell’ambito del programma europeo “Garanzia Giovani” e
§  nell’ambito del progetto sperimentale europeo International Volunteering Opportunities for All.

I volontari impegnati, nel periodo di vigenza del presente bando, nei progetti per l’attuazione del Programma europeo Garanzia Giovani possono presentare domanda ma, qualora fossero selezionati come idonei, potranno iniziare il servizio civile solo a condizione che si sia intanto naturalmente conclusa – secondo i tempi previsti e non a causa di interruzione da parte del giovane – l’esperienza di Garanzia Giovani.
Termini e modalità di presentazione della domanda di partecipazione
La domanda di partecipazione, indirizzata direttamente all’ente che realizza il progetto prescelto, deve pervenire allo stesso entro e non oltre le ore 18.00 del 28 settembre 2018. Le domande pervenute oltre il termine stabilito non saranno prese in considerazione.

La domanda di partecipazione firmata dal richiedente deve essere: 
§  redatta secondo il modello riportato nell’Allegato 3 al presente bando, attenendosi scrupolosamente alle istruzioni riportate in calce al modello stesso e avendo cura di indicare la sede per la quale si intende concorrere;
§  accompagnata da fotocopia di valido documento di identità personale;
§  corredata dall’Allegato 4, relativo all’autocertificazione dei titoli posseduti; tale allegato può essere sostituito da un curriculum vitae reso sotto forma di autocertificazione ai sensi del DPR n.445/2000, debitamente firmato;
§  corredata dall’Allegato 5 debitamente firmato relativo all’informativa “Privacy”, redatta ai sensi del Regolamento U.E. 679/2016.

Come previsto dall’ Art. 5 del Bando, gli aspiranti volontari dovranno produrre domanda di partecipazione indirizzata direttamente all’Ente che realizza il progetto prescelto esclusivamente secondo le seguenti modalità:
1.       tramite PEC (Art. 16-bis, comma 5 della legge 28 gennaio 2009, n. 2) di cui è titolare l’interessato, all’indirizzo modavionlus@pec.itavendo cura di allegare tutta la documentazione richiesta in formato pdf ed inserendo come oggetto della mail “Domanda di partecipazione al Servizio Civile Nazionale – Bando 2018”;
2.      a mezzo “raccomandata A/R” indirizzata a  MO.D.A.V.I. ONLUS, Via Carlo Poma n. 2, 00195 – Roma
  1. consegnate a mano presso la sede dell’ Associazione L’Altrove ad Andria, in Via Lorenzo Bonomo 75, tutti i lunedì e i giovedì dalle ore 17:00 alle ore 19:00.

Il giorno 28 settembre le sedi rimarranno aperte fino alle ore 18:00.

Il termine per l’invio delle domande via PEC o a mezzo raccomandata A/R è fissato al 28 settembre 2018. In caso di consegna della domanda a mano il termine è fissato alle ore 18.00 del 28 settembre 2018. Le domande trasmesse con modalità diverse da quelle sopra indicate e pervenute oltre i termini innanzi stabiliti non saranno prese in considerazione.
È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di servizio civile, da scegliere tra i progetti inseriti nel presente bando e tra quelli inseriti nei bandi delle Regioni e delle Province autonome contestualmente pubblicati.
La presentazione di più domande comporta l’esclusione dalla partecipazione a tutti i progetti inseriti nei bandi innanzi citati, indipendentemente dalla circostanza che non si partecipi alle selezioni. È causa di esclusione dalla selezione la mancata sottoscrizione della domanda e/o la presentazione fuori termine.

Documentazione da presentare

§  Domanda di partecipazione (All. 3, All. 4, All.5 da scaricare nelle sezioni progettuali);
§  fotocopia di valido documento di identità personale;
§  fotocopia del tesserino del codice fiscale;
§  Curriculum Vitae debitamente sottoscritto;
§  fotocopia di ogni altra documentazione significativa ai fini della valutazione dei titoli.

Aggiornamenti e comunicazioni sulle selezioni
Si comunica a tutti i candidati che tutte le informazioni relative ai nostri progetti di Servizio Civile Nazionale, in particolare l’elenco ammessi ed esclusi alla selezione, calendario dei colloqui di selezione, graduatorie dei singoli progetti, inizio del progetto saranno pubblicate esclusivamente sul sito www.modavi.it e non verrà dato nessun ulteriore avviso o comunicazione.

Potrete, inoltre, contattare la sede del MO.D.A.V.I. ONLUS dal Lunedì al Venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00 al numero 06/84242188 oppure tramite posta elettronica all’indirizzo serviziocivile@modavi.it.

Collegandosi al link qui sotto è possibile scaricare il testo integrale del Bando di selezione, i modelli di domanda di partecipazione e l’estratto del progetto di Servizio Civile del MODAVI ONLUS.

http://modavi.it/bando-2018-per-la-selezione-di-volontari-di-servizio-civile-nazionale/

BARLETTA : Caippetta Camaggio, stamani interventi di Bar.s.a. per ripulire ponte via Andria


Su disposizione del sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, d’intesa con il settore Ambiente del Comune e in collaborazione con Bar.s.a., interventi sono stati compiuti sotto uno dei ponti della strada statale 170, direzione Andria, del Canale Ciappetta Camaggio, che da Andria sfocia in mare a Barletta, trascinando lungo il suo corso, oltre all’acqua, anche detriti e rifiuti di ogni genere.
Finita l’estate e con l’arrivo delle piogge, la situazione in quel tratto, diventa critica e causa spesso esondazioni che creano non pochi problemi a residenti, operatori commerciali e al traffico automobilistico, rappresentando anche un pericolo.
Per questo stamani, operatori della Bar.s.a. sono intervenuti con un proprio mezzo per liberare l’alveo del canale da detriti e vegetazione, che ne avevano già ridotto la sezione e creato un tappo.
Intanto, già dieci giorni fa, sempre su disposizione del sindaco Cannito, il dirigente del settore ambiente del Comune, Donato Lamacchia, scriveva alla regione Puglia (sezioni Agricoltura, Sviluppo rurale e Ambiente, Risorse idriche, Lavori pubblici) per sollecitare la stessa a compiere i dovuti interventi di manutenzione del Canale Ciappetta Camaggio.
Dal canto suo la Regione (Dipartimento Mobilità, qualità urbana, opere pubbliche e paesaggio, Sezione lavori pubblici e servizio gestione opere pubbliche) ha risposto di avere trasmesso, a sua volta, tale richiesta del comune di Barletta al Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia, ritenendo gli interventi da compiere di competenza di quest’ultimo.
“Questa mattina – dichiara il sindaco Cosimo Cannito – gli addetti si sono limitati a un intervento di manutenzione essenziale che ancora riusciamo con i nostri mezzi a compiere, ma per il resto la situazione è critica e mi auguro che il Consorzio o chi di competenza non tardi a intervenire onde evitare che alla prima pioggia il canale esondi, senza considerare le criticità di natura ambientale e igieniche, rappresentate dai rifiuti di ogni genere che in alcuni tratti colmano il canale, che attraversa zone agricole”.
”Come già comunicato – conclude Cannito – qualora non ci sia un seguito a queste nostre legittime richieste, essendo, fra l’altro, stato ammesso a finanziamento proprio un progetto del Consorzio Terre d’Apulia (con delibera di giunta regionale  n. 693/2017 - POR PUGLIA 2014-2020 – Azione 6.3. : “Progetto esecutivo per la Riattivazione della continuità idraulica del canale Ciappetta – Camaggio in agro di Andria e Barletta”.), il comune adotterà i provvedimenti necessari a garantire la salvaguardia della tutela ambientale, della salute pubblica e della sicurezza, rivalendosi, eventualmente, su chi sia stato inottemperante”.


martedì 28 agosto 2018

ANDRIA : Servizio Civile Universale presso la Caritas per n. 4 volontari


Il 20 agosto 2018 il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha emanato un Bando nazionale volontari per la selezione di 28.967 giovani da impiegare in progetti di servizio civile in Italia e all'estero.

Caritas Italiana vede finanziati 199 progetti in Italia, per un totale di 1.398 posti, e 6 progetti all'estero per 42 posti. La scadenza per le domande da parte dei giovani è il 28 settembre 2018 ore 23:59 (in caso di consegna a mano entro le ore 18:00).
 

Tra questi uno si svolgerà nella Caritas Diocesana di Andria con il progetto dal titolo “TRACCE DI PACE - ANDRIA per n. 4 volontari.

 

Il progetto sarà realizzato presso le sedi di:

Cooperativa Filomondo (per n. 2 volontari) – via Bologna, 115 – Andria (BT)

PARROCCHIA MADONNA DI POMPEI (per n. 2 volontari) - Via Valle D’Aosta, 1 - Andria (BT)
 

L’ area tematica riguarda il Settore della EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE, in particolar modo l’Area di intervento prevista è l’EDUCAZIONE ALLA PACE (Codice: E07)
 

I requisiti minimi richiesti per la partecipazione al bando di selezione (così come previsto dalla legge 6 marzo 2001, n. 64) sono:

-          aver compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda;

-          essere cittadino italiano, di altri paesi dell’Unione europea, non comunitario regolarmente soggiornante in Italia;

-          non aver riportato condanne.
 

Consigliabile aver avuto esperienze in progetti ed iniziative relative a temi specifici del progetto.

 

Il PROGETTO e i MODULI possono essere scaricati dal portale della Diocesi http://www.diocesiandria.org/site/index.php?option=com_k2&view=item&id=658:bando-nazionale-volontari-scu-2018&lang=it (cliccando sul logo della Caritas diocesana e del Servizio Civile) 

La presentazione delle domande dovrà avvenire entro il termine indicato e con la modulistica specifica compilata in ogni sua parte, esclusivamente tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al seguente indirizzo:

CARITAS DIOCESANA DI ANDRIA, Via Bottego, 36 - cap 76123 Andria (BT).
 

Per altre modalità consentite dal Bando si prega di contattare il 3284517674.

Importante: la domanda dovrà essere corredata dei seguenti allegati n. 3 , 4, 5 con copia fronte/retro di un documento di identità e  codice fiscale, curriculum vitae e tutta la documentazione attestante i titoli ed esperienze.
 

I candidati idonei saranno ammessi a un colloquio conoscitivo e sarà richiesta loro la disponibilità di espletare un eventuale tirocinio preliminare presso le sedi di attuazione del progetto. Le date del colloquio saranno comunicate agli interessati.

I colloqui si terranno presso l’Opera Diocesana “Giovanni Paolo II” in Via Bottego, 36 - Andria.

Per i volontari che saranno selezionati verrà applicato il trattamento economico e giuridico previsto dalle normative vigenti per il Servizio Civile Volontario Nazionale.

E’ possibile chiedere informazioni anche al numero 3284517674 o alla mail  andriacaritas@libero.it

 
CARITAS DIOCESANA DI ANDRIA

TRANI : IL PICCOLO COMMERCIO CONTINUA A FINANZIARE LA CULTURA MA A “I DIALOGHI DI TRANI”


SOLO BRICIOLE DALLA CAMERA DI COMMERCIO MENTRE ARRIVA IL FINANZIAMENTO DEL DISSESTATO COMUNE DI ANDRIA
Anche quest’anno la Camera di Commercio di Bari e Bat continua a finanziare la cultura con i soldi dei commercianti, artigiani, imprenditori e comunque con denaro pubblico. Lo fa in varie circostanze dispensando generosamente finanziamenti e compartecipazioni a vari eventi tra i quali ci sono anche i prossimi, imminenti “I Dialoghi di Trani”. Facendo appello ad una formula ormai ciclostilata, come riportato in deliberazione di Giunta nr. 85 del 26 luglio 2018, la Camera riconosce un contributo alla prestigiosa manifestazione tranese, di appena quattromila euro.

La formuletta magica è la seguente: “...considerato che tale manifestazione rappresenta per il nostro territorio un appuntamento di grande prestigio culturale a cui parteciperanno personalità di rilievo nazionale ed internazionale, che saranno impegnate in un dialogo stimolante su temi di attualità; rilevato che l’edizione di quest’anno avrà come tema centrale le “Paure” e metterà a confronto scrittori e studiosi di diverso orientamento creando l’occasione per un dialogo stimolante su argomenti di attualità di grande interesse; valutato che tale iniziativa intende non solo promuovere il libro e la lettura, ma anche il territorio pugliese ed il suo patrimonio grazie ad una serie di attività volte alla valorizzazione delle sue risorse, quali itinerari storico-artistici, appuntamenti musicali, spettacoli teatrali, mostre e degustazioni di specialità enogastronomiche; considerato che tale manifestazione favorisce, inoltre, un turismo locale destagionalizzato che va sempre più affermandosi e che rappresenta di certo un’ottima opportunità per gli operatori economici della nostra terra; valutata, quindi, la necessità di sostenere eventi che possano essere di supporto alla crescita del turismo, settore portante dell’economia locale, favorendo la realizzazione di manifestazioni ed appuntamenti utili a trovare ampie energie per promuovere lo sviluppo imprenditoriale locale; valutata, quindi, la necessità di sostenere eventi che possano essere di supporto alla crescita del turismo, settore portante dell’economia locale, favorendo la realizzazione di manifestazioni ed appuntamenti utili a trovare ampie sinergie per promuovere lo sviluppo imprenditoriale locale;...ritenuto, pertanto, che il sostegno alla realizzazione di eventi di promozione economica deve ritenersi coerente con le finalità proprie dell’Ente camerale che, nel rispetto dei suoi fini istituzionali ed in linea con le nuove competenze attribuite, deve promuovere iniziative finalizzate ad una riorganizzazione e riqualificazione dell’offerta turistica locale e di sicuro interesse per lo sviluppo del settore di riferimento; considerato, inoltre, che la Camera di Commercio di Bari è da sempre sensibile a manifestazioni di carattere culturale ed artistico, nella ferma convinzione che attraverso questi strumenti sia possibile garantire la crescita della realtà locale e la promozione dell’economia territoriale .... DELIBERA di compartecipare alle spese di organizzazione XVII^ edizione dell’iniziativa denominata “I Dialoghi di Trani”, che si terrà dal 18 al 23 settembre p.v., erogando all’Associazione culturale di Trani un contributo di euro 4.000,00 a fronte dei 18mila richiesti su un totale di spese di organizzazione ammontanti, in via preventiva, ad euro 115.200,00 dei quali sono previsti euro 99.000,00 per altri contributi pubblici e privati”.

Troppo pochi quei 4mila euro per una manifestazione di questo genere, specie se si considera la generosità con la quale la stessa Giunta della Camera di Commercio di Bari continua a finanziare le attività delle stesse Associazioni facenti parte del consiglio camerale e addirittura dello stesso Organo deliberante, in un contesto che andrebbe tutto verificato, anche alla luce di quanto accade ed accaduto, anche recentemente, in altre Camere di Commercio italiane che usavano lo stesso malvezzo e che sono sotto la lente.

La “generosa” Camera di Bari ha finanziato infatti, nell’anno 2018 ma l’andazzo degli anni precedenti è ancor più impressionante,  con:

- 20mila euro il “Progetto” di C.N.A. Bari denominato: “Indagine conoscitiva sui fabbisogni legati alla gestione aziendale delle P.M.I.”;

- 20mila euro a favore di CONFAPI Puglia per il loro “Progetto” denominato “GDPR: la nuova Privacy per le P.M.I.;

- 30mila euro a favore di U.P.S.A. Confartigianato Bari per il loro “Progetto” denominato “Botteghe didattiche lab in tour, Eco Design e Green Economy  - in viaggio verso il Futuro Sostenibile”;

- 50mila euro erogati a favore della Coldiretti Bari a sostegno dell’”Evento” denominato “Villaggio Coldiretti” del 27-28-29 aprile 2018 a Bari;

- 30mila euro a favore di Confindustria Bari e Bat per sulla “trasformazione digitale 4.0”;

- 30mila euro per il Progetto “Premiazione delle imprese storiche del territorio della camera di commercio di Bari con la premiazione fino a cento costose targhe con altrettanto costosi diplomi di benemerenza;

- 20mila euro a favore di Confapi-Confapi Puglia (delibera regalo di fine anno);

- 60mila euro a favore di Confcommercio Bari e Bat per il loro Progetto “Promozione e sostegno alle attività economiche mediante azioni mirate al Marketing Territoriale”, con presentazione di rendiconto addirittura intestato a società di capitali collegate;

- 20mila euro a favore di C.N.A. Area metropolitana di Bari per il Progetto “Indagine conoscitiva sul rispetto della legalità e della sicurezza nel sistema produttivo locale”;

- 10mila euro a favore addirittura di una Fondazione denominata “Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul Sistema Agroalimentare. Fondazione con sede a Roma;

- 9.100 euro a favore della C.G.I.L. per il loro Progetto “Ricerca/Indagine sulla domanda e sull’offerta di servizi terziari dei cittadini della città di Bari”;

- 20mila euro a favore del CAT Imprendo Puglia – società di capitali collegata e della Confesercenti Terra di Bari, destinati al suo “funzionamento”;

- 20mila euro a favore del CAT Imprese Nord Baresi S.R.L. – società di capitali collegata e della Confesercenti BAT, con sede in Trani, a fronte delle iniziative da questa organizzate all’interno dell’Incubatore Future Center a Barletta (ripetutamente finanziato con denaro pubblico); per il costosissimo Progetto denominato “Ciao Barletta” (per il quale la città della Disfida ha stanziato fondi esorbitanti) e per altre sedicenti iniziative riconducibili a tale società ma anche assistenza tecnica alla Associazione Confesercenti Bat che è la proprietaria della Società e, si legge nella strana deliberazione, “assistenza tecnica ai Comuni di Andria, Barletta, Trani, Canosa e San Ferdinando per la partecipazione al Bando relativo all’avvio delle attività di costituzione dei Distretti Urbani del Commercio” (una fattispecie tutta da verificare sia nei modi, nei tempi e nella sostanza di tale sostegno);

- 40mila euro, per il Progetto “Mangia la Cultura, Scopri i Sapori, Vivi le Emozioni” con l’erogazione alla Confcommercio Bari e Bat e documentazione di resoconto addirittura a nome della Società di capitali CAT collegata;

- 60mila euro sempre a favore della prestigiosa, onnincassante Organizzazione Confcommercio Bari per attività di “Formazione & Crescita del Sistema delle P.M.I. nella Città Metropolitana di Bari ed in Provincia Bat”.

A fronte di tali erogazioni si rileva che un’Associazione che, volutamente nella sua specifica autonomia ed indipendenza, non ha usufruito di un solo euro di contributo pubblico della Camera di Commercio, pur avendo attuato e posto in essere, in autonomia ed in forma di autofinanziamento, tantissimi, riconosciuti e noti Progetti apprezzati e significativi a favore delle Piccole e Media Imprese, è la UNIMPRESA che, tramite il proprio presidente provinciale Savino Montaruli, esprime il suo pensiero in merito alla vicenda, dichiarando: “i dati parlano da sé. Un sistema spartitorio inconcepibile di fronte ad una Camera di Commercio il cui Presidente, che è anche Presidente di Associazione, lamenta tagli progressivi alle fonti di entrate ed è arrivato persino a chiudere importantissime Sedi distaccate territoriali della Camera di Commercio di Bari e Bat, come quella di Andria, creando enormi disagi all’utenza, nel nome di un mai specificato sistema di riordino e di risparmio, visto che i costi per il mantenimento della sede ricadevano sul comune di Andria e non sulla Camera. Le cifre autoerogate, invece, sono sotto gli occhi di tutti e quelli sono soldi dei commercianti che versano i loro contributi alla Camera. Anche io lo faccio in qualità di iscritto all’Albo Agenti quindi ne sono doppiamente interessato. Pe quanto riguarda la nostra Organizzazione non abbiamo mai chiesto o usufruito di finanziamenti, al contrario delle altre Associazioni banchettare quindi siamo completamente estranei a quella logica. Sarebbe interessante verificare ed avere cognizione dei risultati di tutti quei soldi spesi per quei “progetti” i cui esiti sono a noi ignoti, così come sarebbe anche interessante l’analisi dettagliata di quelle deliberazioni che, secondo me, contengono elementi di discutibilità ed approfondimento molto ma molto “interessanti”, specie in riferimento ad erogazioni a società di capitali collegate o anche alle modalità di rendicontazione e soprattutto alle attinenze delle documentazioni specifiche rispetto ai Progetti ed alle loro finalità. Tutto questo pur essendo questione di interesse generale è rimandato agli Organismi esterni all’Ente deputati a farlo e lo fanno o lo faranno dopo aver visionato quelle deliberazioni con fortissimi elementi di sensibilità anche rispetto alle condizioni e situazioni di conflittualità di interessi, anche rispetto ad erogazioni per progetti ed eventi comunque già oggetto di finanziamento pubblico, come nel caso di Barletta o di tante altre situazioni in specie. Mi dispiace che per la Cultura, come nel caso de “I Dialoghi di Trani” l’attenzione sia stata minima. Quasi una miseria quei quattromila euro erogati all’Associazione Culturale “La Maria del Porto” di Trani per un evento così importante con finalità così importanti ed una Cartellone ricchissimo, come riportato nella deliberazione della Camera che ha finanziato. Un dato significativo che evidenzia quale sia lo spirito che anima i soggetti che dovrebbero rappresentare le Imprese del territorio in quell’Ente” – ha concluso Montaruli.

Proprio in relazione agli altri contributi pubblici e privati figura un altro contributo pubblico a favore della manifestazione tranese e questa volta ad intervenire con una somma ancor superiore a quella stanziata dalla Camera di Commercio di Bari è il dissestato comune di Andria che, nonostante la sua condizione di Ente moribondo, eroga il congruo contributo di euro 5.000,00 a favore dell’Associazione “La Maria del Porto”, facendolo con D.D. n. 1752 del 14/06/18 mentre in consiglio comunale, fra poche ore, si celebrerà il pre-funerale dell’Ente. Siamo certi che il comune di Andria, così come ha fatto la Camera di Commercio di Bari nella sua “attenta e puntuale” analisi, abbia messo in conto un enorme e grandioso ritorno in termini di flussi turistici, sviluppo economico delle attività imprenditoriali e ritorno culturale per la città federiciana derivante dalla manifestazione tranese. Sta di fatto che è bello questo senso di compartecipazione attiva così come è bello vedere tanta sinergia tra la Camera di Commercio che chiude la sede di Andria perché dice di non avere soldi ma poi ne sperpera in quantità industriale a favore di quelle stesse associazioni che ne fanno parte e che deliberano da se stesse, per se stesse e per le loro società di capitali collegate.

Così è facile vincere!

 
                                                                                                                      UNIMPRESA BAT

BARLETTA : PUBBLICATO IL BANDO DI CONCORSO PER L’EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI PER IL SOSTEGNO ALL’ACCESSO DELLE ABITAZIONI IN LOCAZIONE RELATIVI ALL’ANNO 2016


È stato pubblicato il bando di concorso per l’erogazione dei contributi integrativi al pagamento dei canoni di locazione anno 2016, approvato con determinazione dirigenziale n. 1220 del 24 agosto 2018 sulla base di quanto disposto dalla Regione Puglia.

Per l’ammissione al bando è necessario essere cittadini italiani o di uno Stato appartenente all’Unione Europea (purché in possesso di attestazione d’iscrizione anagrafica di cittadino dell’Unione) o, ancora, di uno Stato non appartenente all’Unione Europea ovvero extracomunitario, a condizione che l’interessato possegga un regolare permesso di soggiorno valido per l’anno 2016. Il richiedente deve, inoltre, essere titolare di un contratto di locazione a uso abitativo, regolarmente registrato. Altro requisito è la residenza nel Comune di Barletta. L’Ente, ai fini dell’ammissibilità al contributo da parte dei concorrenti eseguirà tutti i controlli previsti dalla normativa vigente. Gli aventi diritto in possesso dei requisiti indicati dettagliatamente nel bando consultabile sul sito www.comune.barletta.bt.it, potranno consegnare la domanda all'Ufficio Casa, presso il Settore Manutenzioni, in viale Marconi, 31 a partire da oggi sino al 14 settembre 2018. La modulistica, oltre che pubblicata sul sito istituzionale, potrà essere ritirata dai cittadini presso lo stesso Ufficio Casa o all'Ufficio URP (Palazzo di Città).

indirizzo di quest’ Amministrazione comunale – dichiara il sindaco Cosimo Cannito – garantire in tempi utili la completa istruttoria delle istanze che perverranno per liquidare le somme spettanti a chi, legittimamente, ne abbia fatta richiesta entro il mese di dicembre 2018, anche nel caso in cui la Regione non abbia erogato quanto di sua competenza. Il nostro impegno, infatti, sin da ora, è di anticipare quelle somme per dare tranquillità ai cittadini richiedenti, quale gesto di attenzione nei loro confronti".

Da parte sua, l’assessore comunale alle Politiche Sociali Michele Lasala afferma: "Siamo soddisfatti di aver predisposto gli atti necessari per garantire quest’ attesa misura erogata dalla Regione Puglia grazie alla ripartizione del Fondo Nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e cofinanziata dall’Amministrazione comunale. Infatti, alle risorse messe a disposizione per la città di Barletta, che ammontano a € 687.908,11 andranno ad aggiungersi € 137.581,62, equivalenti al 20%, che la locale Amministrazione ha disposto per rientrare, auspicabilmente, tra gli Enti assegnatari della premialità regionale che incrementerebbe l’ammontare del beneficio di ulteriori € 420.000, per un totale di € 1.245.000 circa. È stata, con questo provvedimento, dimostrata significativa attenzione istituzionale verso la popolazione sottoposta alle difficoltà e alle incertezze che il disagio abitativo, purtroppo, comporta ancora oggi".