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lunedì 28 febbraio 2011

BAT : FESTEGGIARE I 150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA PER RICORDARE CHI SI E’ SACRIFICATO PER LA PATRIA

Parlare dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia in un Paese come qual è oggi il nostro sembra anacronistico e fuori luogo, invece no. Lasciando la vergogna a coloro che continuano ad infangare il buon nome della nostra Nazione, politici in primis, noi Cittadini abbiamo il dovere di ricordare quanto di buono è stato fatto in passato e i sacrifici che i nostri avi hanno sopportato per le future generazioni che si sono manifestate del tutto indegne ed irriconoscenti. E’ giusto non fare di tutt’erba un fascio e dare il giusto risalto a quanti continuano ad onorare il nostro Paese: i giovani e la scuola, i militari e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, impegnati in Italia e all’estero e molti rappresentanti della Società Civile che si impegnano ogni giorno nel volontariato e al servizio degli altri. Ad Andria tutti ricordano in Piazza Catuma la presenza di un punto di riferimento dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra. Oggi quel simbolo del dolore e dell’orgoglio non esiste più lasciando il suo posto ad un Ufficio Turistico Comunale che accoglie decine e decine di migliaia di italiani e stranieri che visitano tutti i giorni la nostra città.

Se è giusto che la modernità debba prendere il posto della memoria lo lasciamo alla riflessione di chi legge ma sicuramente giusto sarebbe non dimenticare i tanti italiani, anche andriesi, che quelle guerre per la libertà, l’unità, la democrazia e il progresso del nostro Popolo e della nostra Nazione le hanno combattute sul campo, lasciando spesso una parte di sé e del proprio corpo, se fortunatamente sopravvissuti.

Mutilati, feriti nella loro mente e nel loro corpo ma con l’orgoglio nel cuore di aver servito la Patria e fatto il proprio dovere.

Durante quelle battaglie non esisteva distinzione di appartenenza territoriale, potevi essere meridionale o del nord nulla importava. L’obiettivo era un altro ed era uguale per tutti: l’Italia.
Le battaglie di Adua, Caporetto, El Alamein, battaglia di capo Matapan, l’affondamento della corazzata Roma sono solo alcuni esempi di grandi eventi che hanno segnato la storia, altro che i raduni padani di oggi che vogliono disgregare la Nazione. Quelle erano battaglie che lasciavano i morti sui campi e i feriti mutilati portavano in sé quei ricordi per tutta la vita.
Quelli erano gli Eroi di Guerra e non i nostri odierni insignificanti ed illusi capi di Partito.
Salvo d’Acquisto, Enrico Toti, Durand De La Penne, Luigi Rizzo ed altri sono stati decorati con la Medaglia d’oro al Valor Militare e tanti altri con Medaglie d’argento e di bronzo sempre al Valor Militare sono rimasti nella nostra memoria e tutti dovrebbero visitare il Mausoleo di tutti gli Eroi di Guerra, a Napoli, dove riposano.
Queste ed altre storie vere e serie dovrebbero essere raccontate ai giovani della nostra Nazione e della nostra Città. Quale occasione migliore per farlo se non il giorno 17 marzo prossimo?

Perché in tale occasione, oltre ai festeggiamenti di rito, non si provvede a dedicare una via o una Piazza a tutti i Mutilati ed Invalidi di tutte le Guerre, così come è stato fatto per i Caduti di Nassiriya, anche se in quel luogo di Andria non esiste neanche un epitaffio o una stele in loro ricordo? Sarebbe giusto e doveroso farlo anche perché quel piccolo simbolo voluto dal prof. Fuzio in Piazza S. Maria Vetere fu demolito a causa dei danneggiamenti vandalici subiti ed oggi ha dato posto ad una bella piazzetta.

Questo lamento delle Diomedee venga ascoltato da chi è sensibile.

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