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giovedì 16 giugno 2011

Nord-Barese-Ofantino : Termovalorizzatore Cerignola, Giannatempo: “Nessuna resa”

Non abbiamo abbandonato le armi, non trattiamo nessuna resa, piuttosto siamo costretti a registrare ancora una volta le menzogne fatte circolare ad arte a Cerignola da un movimento politico che proprio non vuol saperne di assumere un atteggiamento più responsabile nei confronti dei gravi problemi che affliggono questa città”. Il sindaco di Cerignola, Antonio Giannatempo, replica così all’intervento di Teresa Lapiccirella, esponente de “La Cicogna”, sul termovalorizzatore in costruzione in Contrada Paglia, al confine tra Cerignola e Manfredonia.


“Sul’impianto del gruppo Marcegaglia abbiamo sempre avuto una posizione chiara, fin dal primo momento in cui se n’è parlato – spiega Giannatempo – invito Teresa Lapiccirella a documentarsi. Se lo facesse, potrebbe rendersi conto delle prese di posizione assunte da dieci anni a questa parte dal sottoscritto sull’argomento in questione, che testimoniano in modo inequivocabile la mia totale avversione nei confronti del termovalorizzatore. Mi rendo conto però che non c’è peggior sordo di chi non voglia sentire e che alla Cicogna l’accertamento dei fatti possa risultare indigesto. Loro, infatti, non sono abituati ai fatti, ma alle chiacchiere. E’ un comportamento tipico di chi non sa cosa significhi amministrare, e che caratterizza l’ operato dei politicanti”.

Quanto alla commissione di controllo e monitoraggio delle attività del termovalorizzatore, costituita dai rappresentanti dei due comuni più direttamente interessati, Cerignola e Manfredonia, Giannatempo ricorda che “è compito di un amministratore tentare tutte le strade per bloccare l’entrata in funzione di un impianto come quello del gruppo Marcegaglia, se si teme che la sua presenza possa risultare dannosa per la popolazione. E noi lo abbiamo fatto con il ricorso al Presidente della Repubblica, affidato all’avvocato Esposito. Ma è un suo dovere anche quello di muoversi per cercare di ridurre i danni derivanti dal termovalorizzatore. E bisogna farlo subito, non dopo che l’impianto ha cominciato ad operare”.

“Un eventuale incontro con Garavaglia – chiarisce l’Assessore all’Ambiente Stefano Palladino – è motivato dalla nostra richiesta di rivedere la destinazione del sito su cui si sta costruendo il termovalorizzatore, utilizzando tecnologie compatibili con l’ambiente e che garantiscano la tutela della salute dei cittadini”. L’avvocato Esposito non sta lavorando gratis, afferma La Cicogna. “E’ vero – conferma Giannatempo – viene pagato. Avrebbero dovuto lavorare gratis, al contrario, gli avvocati che Franco Metta aveva promesso di conquistare alla nostra causa. Mi pare che l’avesse detto addirittura in Consiglio Comunale. Li stiamo ancora aspettando”.

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