Gli “effetti” della sciagurata decisione di approvare la proposta del Ministro BRAMBILLA di “cancellare” il riposo domenicale e festivo dei negozi, liberalizzando anche gli orari e dando una grossa opportunità agli ipermercati di continuare a massacrare il piccolo commercio locale, ha cominciato a manifestare i suoi effetti negativi.
Al comune di Bari si sono svolte le consultazioni delle Associazioni di Categoria per l’analisi della nuova situazione venutasi a determinare e per decidere sul da farsi.
Come UNIMPRESA abbiamo regolarmente partecipato al tavolo di concertazione e la nostra posizione è emersa, come al solito, chiara e decisa nel rigettare questa forma di liberalizzazione selvaggia che darebbe il colpo di grazia alla piccola distribuzione, a tutto vantaggio degli ipermercati.
Apprezziamo anche in questa circostanza la linea dura che il comune di Bari ha già adottato nel recente passato per salvaguardare quell’equilibrio che si era venuto comunque in qualche modo a determinare nel corso degli anni, quindi abbiamo condiviso la soluzione di confermare per il corrente anno 2011 il calendario già prestabilito e di congelare qualsiasi decisione relativa all’esperimento che il Ministro vuole adottare nei comuni in possesso del riconoscimento regionale di città d’arte e/o ad economia prevalentemente turistica, come quella di Bari.
Tante le proposte di “limitazione dei danni” avanzate nel corso dell’incontro e tutte degne d’attenzione, che saranno valutate.
Gli enormi vantaggi che un eventuale futuro atto regionale di recepimento del provvedimento Governativo porterebbe alla Grande Distribuzione Organizzata e agli Ipermercati sono riconosciuti dagli stessi rappresentanti della Grande Distribuzione i quali continuano ad appellarsi alle amministrazioni comunali perché stabiliscano incentivi e forme di sostegno verso il piccolo commercio, penalizzato dalle aperture domenicali e festive. E’ ovvio che qui non si tratta solo di incentivi e sostegni. Il problema è che la Micro Impresa sta morendo nell’indifferenza totale di alcune Amministrazioni Comunali che non stanno assumendo alcun provvedimento in materia occupazionale e di sviluppo economico locale, specie in alcune aree del territorio regionale, senza parlare di quanto lo Stato centrale si stia impegnando per portare le Micro Imprese al fallimento.
Nella medesima riunione a Bari sono state avanzate altre proposte fino alla richiesta di eliminazione della città di Bari dall’elenco regionale delle città turistiche in quanto la liberalizzazione totale e selvaggia riguarda proprio queste città.
Su questo punto noi di Unimpresa abbiamo sempre avuto le idee chiare e sono state consegnate alla storia le nostre approfondite relazioni su quanto inutili fossero i riconoscimenti regionali di città d’arte e/o di città ad economia prevalentemente turistica perché non danno alcun beneficio in quanto trattasi di un artifizio solo per l’ottenimento di maggiore flessibilità nella determinazione delle aperture straordinarie festive. Tra l’altro i requisiti per ottenere tale riconoscimento sono talmente flebili che tutte le nostre città, in ognuna delle quali esistono patrimoni storici, sono nella condizione di ottenere facilmente tale riconoscimento e non è un caso che ciò sia avvenuto quasi esclusivamente nelle città dove sono presenti gli ipermercati, quindi un riconoscimento utile unicamente a questi ultimi.
Nei prossimi incontri di Bari si discuterà anche dell’organizzazione degli Stati Generali del Commercio per ricercare soluzioni locali anticrisi.
F.to Savino Montaruli
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