Forum Bene Comune da appuntamento alle donne e agli uomini che hanno a cuore la salute delle persone e dell'ambiente in cui viviamo a giovedì, 13 ottobre - 17.00, presso il Palazzo di Città di Barletta.
Si svolgerà un sit-in per ribadire la necessità di avviare un confronto fra tutte le forze sociali. Confronto più volte chiesto ma mai realizzatosi, nonostante l'importanza della questione.
La positiva valutazione di impatto ambientale (VIA) rilasciata dalla provincia Barletta - Andria - Trani alla Buzzi Unicem sita in Barletta, autorizza la stessa a coincenerire 65.000 tonnellate di CdR non pericolosi.
In seguito all'incontro del 3 ottobre con l'Ass. provinciale all'ambiente, Avv. Cefola, siamo stati accusati di aver letto male la determinazione dirigenziale. Di fatto da 71.000 t/a (51.000 t/a di CdR + 20.000 t/a di rifiuti pericolosi) la Buzzi Unicem sarà autorizzata a coincenerire 'solo' 65.000 t/a di CdR. Perciò un ottimo risultato, a detta di Cefola.
L'assessore non ha però chiarito la parte iniziale della determinazione: "rilevato nel corso dell'attività istruttoria, nonché dell'esame della documentazione, la procedura di VIA attivata dalla società proponente riguarda la proposta progettuale di potenziamento dell'impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi, mediante coincenerimento, dagli attuali 20.000 t/a di rifiuti pericolosi e 20.000 di CdR, con un limite giornaliero pari a 150 t/d per un totale aggregato pari 40.000 t/a , a richiesti di valori complessivi pari a 80.000 t/a". A parte le divergenti informazioni, riportate nella stessa determinazione, è importante porre l'accento sulla reale situazione che caratterizza l'attività della Buzzi Unicem di Barletta.
Come dichiarato dallo stesso Cefola, sino ad oggi nello stabilimento sono state coincenerite circa 30.000 t/a di CdR, di fatto perciò nel prossimo futuro nel centro abitato di Barletta sarà bruciato un quantitativo di rifiuti più che doppio rispetto a quello bruciato sino ad oggi. Prendendo per buona la dichiarazione del rappresentante dell'Arpa, Dott. Gravina, presente all'incontro, "sino ad oggi il CdR coincenerito ha rappresentato il 50% della fonte energetica dell'intera attività industriale (il restante 50% è stato coperto dall'utilizzo di pet-coke)", possiamo affermare che il nuovo piano aziendale della Buzzi Unicem di Barletta prevede l'utilizzo di combustibile da rifiuti quale unica fonte energetica.
Questo in assenza di studi epidemiologici e di dati di un registro tumori (appena istituito) della Asl Bat, ed in presenza di una qualità dell'aria nella zona cementeria tutt'altro che salubre.
Alla luce di tali considerazioni, ricordiamo che sia le cementerie che gli inceneritori sono classificati come industrie insalubri di prima classe secondo il Decreto Ministeriale del 5 settembre 1994 e, come tali, dovrebbero essere site a non meno di 3 km dai centri abitati e che un'amministrazione virtuosa e all'avanguardia dovrebbe mirare a chiudere il ciclo dei rifiuti con il riciclo.
In attesa di veder evasa la richiesta di accesso agli atti presentata in provincia, chiederemo con forza un intervento da parte del primo cittadino della nostra Città, Ing. Nicola Maffei, ad oggi detentore della delega all'Ambiente.
Risulta necessario bloccare l'iter che a breve rischia di concludersi con l'autorizzazione integrata ambientale da parte della Regione Puglia, al fine di riflettere insieme sul futuro che vogliamo per il nostro territorio.
Forum Bene Comune
Alessandro Zagaria - Collettivo Exit
Sabrina Salerno - Associazione Beni Comuni
Michele Cocchiarole - Movimento Parco Cane
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