"La III Commissione ha svolto oggi le audizioni dei direttori generali di alcuni istituti e centri sanitari privati e dei direttori denerali delle asl di Brindisi, Lecce, Taranto e della Asl di Barletta – Andria – Trani, in merito al Piano di rientro e riqualificazione del Servizio sanitario regionale 2010 – 2012, Riorganizzazione dei servizi sanitari. Per quanto riguardo la Asl della sesta provincia è emerso un quadro caratterizzato da luci e ombre. Dal punto di vista ragionieristico il direttore generale Giovanni Gorgoni ha illustrato un quadro ottimo, ma dal punto di vista dei servizi la situazione non è altrettanto positiva e nulla la può migliorare se non lo sblocco delle deroghe per l’assunzione di personale. Si potrebbero tagliare molti nastri ida domani in poi, il nuovo blocco operatorio ad Andria, investire in macchine e strumentazioni diagnostiche ma senza avere gli uomini e le donne per fare funzionare tutto questo. C’è poi la questione del ridimensionamento dei blocchi operatori da compiere. Al momento ve ne sono cinque: quello di Barletta, Andria, Trani, Bisceglie e Canosa di Puglia. Sarebbe ottimo se fossero due, buono se li portassimo a tre, garantendo un buon livello di assistenza, con Barletta, Andria e quello unico di Trani e Bisceglie, si risparmierebbero diversi milioni di euro. Per quanto concerne la situazione di Minervino Murge e Spinazzola, dove gli ospedali sono stati dismessi, si evidenzia un buon livello di assistenza sanitaria. Nelle parole di Gorgoni, invece, in tal senso è mancato qualsiasi riferimento al potenziamento, nei comuni di tutta la Asl, dei servizi sanitari sul territorio e della medicina di base. E’ possibile che ora non fosse all’ordine del giorno, la cosa importante è che non si tratti di una dimenticanza, serve un approccio al territorio differente che non si fermi e n on si limiti ai numeri e al loro rapporto in base a criteri prestabiliti e schemi in cui debbano rientrare".
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