Il 9 Settembre, presso la Masseria Tenuta Deserto di San Vito dei
Normanni (BR), prenderà il via “Antica Mente”, laboratorio di Canto e
Teatro, organizzato dalla Compagnia Teatro delle Onde di Bisceglie e
dall’Associazione di Musica in Musica di Napoli.
Per una settimana (dal 9 al 16), nell’incantevole scenario naturale che li ospiterà (www.tenutadeserto.it), gli allievi avranno modo di conoscere e approfondire praticamente tecniche e stili del canto, diretti da Gianni Lamagna (www.giannilamagna.com)
cantante e ricercatore musicale, voce solista della Nuova Compagnia di
Canto Popolare, a lungo collaboratore di Roberto De Simone.
L’evoluzione del coro greco nella scena sarà l’argomento trattato
parallelamente da Tonio Logoluso (www.teatrodelleonde.it)
attore, regista e scrittore, che ha già diretto alcuni dei più grandi
attori italiani (Ferruccio Soleri, Eros Pagni, Renzo Giovampietro, Pippo
Franco, Aldo Reggiani), col quale si lavorerà sul capolavoro di
Aristofane “Gli Uccelli”.
Orario lezioni: 10 – 13; 17 – 20
Per adesioni e informazioni: 080 3968306 - 345 6394314
E-mail: ondeteatro@yahoo.it – dimusica@libero.it
Scadenza iscrizioni: 15 Giugno 2012
La partenza del laboratorio è subordinata alla partecipazione minima di
15 allievi (massimo 20). Nel caso di eccedenza di richieste si
provvederà alla scelta dei 20 partecipanti in base al curriculum
artistico.
Sette giorni (9 – 16 Settembre 2012) di studio e confronto immersi
nell’incantevole atmosfera della Masseria Tenuta Deserto di San Vito dei
Normanni (BR) - www.tenutadeserto.it
Antico come valore assoluto. Antico come memoria che si affaccia sul
domani. Antico come storia e collegamento della tradizione alla
modernità. Antico come elemento indispensabile per lo sviluppo della
ricerca. Una “mente antica”, un ponte artistico tra passato e futuro. È
questo il senso di “Antica Mente”, laboratorio di Canto e Teatro
organizzato dalla Compagnia Teatro delle Onde di Bisceglie e
dall’Associazione di Musica in Musica di Napoli. A dirigere il
laboratorio saranno Gianni Lamagna (canto) e Tonio Logoluso (teatro).
“È abbastanza complicato presentare un semplice, pratico, “laboratorio
di canto antico”. Non per la sua evoluzione, che sarà di tradizione
orale e popolare, e nemmeno per la trasmissione di ciò che si è appreso e
studiato in tanti anni di questo meraviglioso mestiere di cantante
cantatore, ma complicato se rapportato alle parole e alle materie di
studio che oggi, quasi tutti, enunciano nelle presentazioni dei “Corsi
di Canto Moderno”. Cercherò di trasmettere la passione, il rispetto e il
rigore che occorrono per fare questa professione. Lavoreremo anche
sulla tecnica, ma soprattutto sull’interpretazione e sulle forme del
canto, tra villanelle e madrigali, canti popolari e arie leggere
dell’opera buffa napoletana, cercando di comprendere cosa cantiamo,
perché cantare con uno stile e non con un altro, come aiutarci col
gesto. Parleremo degli autori, dei testi, dei musicisti, conosceremo un
tempo passato che è indispensabile per il futuro e per la ricerca che!
non deve mai fermarsi. Insomma, un laboratorio pratico che ha radici
antiche per essere universalmente moderno. Requisiti richiesti:
intonazione, interesse per la musica e il canto.”
Gianni Lamagna
www.giannilamagna.com
“Trovo molto stimolante questa commistione tra canto e teatro
nell’ambito di un confronto sulle dinamiche del coro nella scena
moderna. E parlando di “antico”, l’analisi e lo studio prenderanno
spunto da quello che viene considerato il capolavoro di Aristofane: Gli
Uccelli. Il merito principale di questa grande opera risiede nel suo
essere eternamente attuale. Gli Uccelli è la commedia dell’evasione
dalla realtà per costruire un mondo diverso, alternativo, naturalmente
migliore. Nel 414 (anno di stesura del testo) la pace tanto desiderata
era stata raggiunta, ma la situazione di Atene era ben diversa da quella
che molti avevano sperato: non tranquillità e benessere, ma
un’atmosfera di pesanti sospetti, intrighi e contrasti, che avrebbe
portato ben presto a una nuova ostilità. Il coro dei 24 uccelli
rappresenta un’eccezione per Aristofane stesso: nelle sue commedie i cori
sono in genere!
formati da 24 coreuti tutti mascherati e truccati allo stesso modo.
Negli Uccelli è invece assai variopinto, e ogni coreuta rappresenta un
uccello diverso, il cui nome è indicato all’interno dell’opera. Questa
peculiarità ci darà modo di lavorare coralmente e singolarmente, con
incursioni tecniche nel canto che riguarderanno la vocalità dei
personaggi: il tutto in un contesto naturale e incontaminato, così come
era stata l’ambientazione pensata da Aristofane al momento della
scrittura. Bello.”
Tonio Logoluso
www.teatrodelleonde.it
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