Tanta gente ha voluto ascoltare
ieri sera a Canosa le parole del sindaco di Bari, Michele Emiliano, a supporto
del candidato Ernesto La Salvia. Il maltempo, poco tipico della stagione, non
ha fermato centinaia di persone corse a rifugiarsi in un ristretto comitato
elettorale, poco distante dalla centrale piazza Vittorio Veneto nella quale
doveva tenersi il nuovo comizio, riempiendolo completamente.
Una
serata polemica, quella illustrata da La Salvia, a causa di nuovi manifesti
affissi e pubblicizzati in rete dallo staff del candidato avverso. Nei
contenuti venivano imputate a due papabili consiglieri del centro-sinistra,
nelle persone di Spartaco Raimo, non eletto capogruppo dei Verdi, e Mimmo
Pellegrino, rappresentante della locale Italia dei Valori, responsabilità più
grandi della loro competenza (quali la chiusura dell'ospedale o addirittura
riportare il paese “indietro nel tempo”). Alcuni dei suddetti poster sarebbero
inoltre stati incollati in spazi spettanti ad altri contendenti, circostanza
che ha inasprito ulteriormente i toni.
Emiliano
fa valere la sua “ingombrante” presenza alternando battute e serietà,
ascoltando le testimonianze dei già citati Raimo e Pellegrino («colpiti perché
si espongono in prima persona») e auspicando una coesione territoriale con
Canosa («tra sindaci della stessa parte politica ci si capisce meglio»), città
che ha visitato più volte e che ammira per il calore. In più ha occasione di
complimentarsi con La Salvia per la dialettica diffusa al pubblico («è colto, è
un estimatore della musica lirica e fa citazioni di spessore: bastano come
premessa»).
Da
politico ormai lanciato, il magistrato a capo della più grande città pugliese
lega anche il rispetto per l'agricoltura con la tragedia familiare che ha
colpito proprio il candidato canosino qualche giorno fa. Antonio Barbarossa,
cognato di La Salvia e candidato nella lista civica a suo supporto, è infatti
deceduto in seguito ad un incidente mentre si recava nel suo fondo: «anche
questo è un sacrificio che merita rispetto: mostra l'amore e la salvaguardia
del territorio».
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