Il turpe e vigliaccio attentato
dinamitardo che la scuola “Morvillo
Falcone” di Brindisi ha subito ad opera di ignoti e che ha causato la morte
di una giovane studentessa, Melissa
Bassi, e il ferimento di altre sei ragazze della stessa scuola, e su cui,
in queste ore si sta indagando per cercarne i responsabili, è inaccettabile.
Numerose manifestazioni, sit-in e
fiaccolate sono state promosse, tra il
pomeriggio e la serata della triste e tragica giornata, in tutta Italia. Anche noi abbiamo ritenuto necessario ed
improrogabile unirci a questa coesione nazionale, al fine di esprimere il
cordoglio della nostra cittadina per quanto inopinatamente accaduto. Pertanto
abbiamo tenuto una manifestazione di solidarietà in un luogo simbolicamente
significativo come la Scuola Elementare “Giovanni XXIII”, coinvolgendo
istituzioni e liberi cittadini.
La risposta dei margheritani e la
collaborazione delle istituzioni non si è fatta attendere. In occasione della
manifestazione i cittadini hanno indossato un nastrino nero al braccio, simbolo
luttuoso che ogni cittadino ha inteso far suo, mettendo in gioco la propria
coscienza, il proprio sentimento di legalità e la propria onestà.
Alla manifestazione sono
intervenuti il Vicesindaco Dott.Sarcina
e il Presidente del Consiglio Comunale, Avv.Giacomantonio,
i quali hanno posto l’accento sull’attacco ingiusto alla scuola e ai giovani
come atto vile e barbaro alla società tutta, sottolineando l’importanza del
moto di indignazione condivisa che si è presto diffuso nel paese, al di là di
ogni ideologia e steccati politici.
Significative e pesanti come
macigni sono state poi, le parole del Giudice
Antonio Diella che ha evidenziato la necessità di ripensare il momento
storico di difficoltà in cui stiamo vivendo, sottolineando l’importanza di
ricominciare a parlare sul serio di legalità, partendo proprio dalle scuole,
respingendo con decisione e con consapevolezza ogni forma di violenza e
ribadendo l’imprescindibilità del ritrovamento della tenuta sociale, a partire
dal principio stesso della vita come elemento centrale di ogni discorso umano.
In questa chiave il giudice ha invitato le autorità presenti ad entrare
direttamente nelle scuole per veicolare ai giovani i messaggi di giustizia,
legalità e rispetto della vita, al fine di creare l’humus ideale per piantare i
semi necessari allo sviluppo di un territorio realmente sano e fertile di
democrazia.
Infine alcuni cittadini hanno
voluto esprimere la loro vicinanza alle persone coinvolte nell’attentato e alle
loro famiglie. In particolare, una giovane mamma, Antonella, vissuta proprio a
Brindisi, a conclusione degli interventi, ha letto una lettera scritta di suo
pugno poco dopo aver appreso la notizia dell’attentato, alle mani ignote
responsabili della tragedia, definendole mani assassine, capaci di rendere
cemento ogni fiore che toccheranno, letame ogni pane che mangeranno, acido ogni
acqua con cui si laveranno. Mani che non riusciranno più a stringere quella di un figlio e di un amore perché destinate ad
essere respinte per la loro puzza di morte.
La comunità margheritana presente
si è stretta attorno a queste parole, esprimendo il proprio dolore e la propria
indignazione, nel contempo incarnando una piccola risposta al messaggio di
violenza e di paura che il drammatico
evento di Brindisi ha generato. Colpire Brindisi, colpire la scuola è stato colpire
tutti noi. Il dovere di rispondere è dovere di tutti noi. Il diritto di
scoprire i responsabili è diritto di tutti noi. Tutto ciò deve essere chiaro, se si vuole realmente cominciare a pensare ad un
patrimonio condiviso che annoveri la rettitudine come pilastro fondante di
questo Stato che è di tutti noi, che siamo tutti noi.
Comunicato Artemia salinaTutti i cittadini sono invitati a
partecipare per dare un segnale forte ed una risposta concreta a quanto
accaduto, raggiungendo il luogo stabilito con un nastrino nero sul braccio,
simbolo del lutto di questa folle giornata. Un lutto che ogni cittadino deve
fare proprio, mettendo in gioco la propria coscienza e la propria onestà.
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