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News dalle Città della BAT

giovedì 24 maggio 2012

MARGHERITA DI SAVOIA : La comunità margheritana presente contro le mafie

Il turpe e vigliaccio attentato dinamitardo che la scuola “Morvillo Falcone” di Brindisi ha subito ad opera di ignoti e che ha causato la morte di una giovane studentessa, Melissa Bassi, e il ferimento di altre sei ragazze della stessa scuola, e su cui, in queste ore si sta indagando per cercarne i responsabili, è inaccettabile.
Numerose manifestazioni, sit-in e fiaccolate  sono state promosse, tra il pomeriggio e la serata della triste e tragica giornata, in tutta Italia.  Anche noi abbiamo ritenuto necessario ed improrogabile unirci a questa coesione nazionale, al fine di esprimere il cordoglio della nostra cittadina per quanto inopinatamente accaduto. Pertanto abbiamo tenuto una manifestazione di solidarietà in un luogo simbolicamente significativo come la Scuola Elementare “Giovanni XXIII”, coinvolgendo istituzioni e liberi cittadini.
La risposta dei margheritani e la collaborazione delle istituzioni non si è fatta attendere. In occasione della manifestazione i cittadini hanno indossato un nastrino nero al braccio, simbolo luttuoso che ogni cittadino ha inteso far suo, mettendo in gioco la propria coscienza, il proprio sentimento di legalità e la propria onestà.
Alla manifestazione sono intervenuti il Vicesindaco Dott.Sarcina e il Presidente del Consiglio Comunale, Avv.Giacomantonio, i quali hanno posto l’accento sull’attacco ingiusto alla scuola e ai giovani come atto vile e barbaro alla società tutta, sottolineando l’importanza del moto di indignazione condivisa che si è presto diffuso nel paese, al di là di ogni ideologia e steccati politici.
Significative e pesanti come macigni sono state poi, le parole del Giudice Antonio Diella che ha evidenziato la necessità di ripensare il momento storico di difficoltà in cui stiamo vivendo, sottolineando l’importanza di ricominciare a parlare sul serio di legalità, partendo proprio dalle scuole, respingendo con decisione e con consapevolezza ogni forma di violenza e ribadendo l’imprescindibilità del ritrovamento della tenuta sociale, a partire dal principio stesso della vita come elemento centrale di ogni discorso umano. In questa chiave il giudice ha invitato le autorità presenti ad entrare direttamente nelle scuole per veicolare ai giovani i messaggi di giustizia, legalità e rispetto della vita, al fine di creare l’humus ideale per piantare i semi necessari allo sviluppo di un territorio realmente sano e fertile di democrazia.
Infine alcuni cittadini hanno voluto esprimere la loro vicinanza alle persone coinvolte nell’attentato e alle loro famiglie. In particolare, una giovane mamma, Antonella, vissuta proprio a Brindisi, a conclusione degli interventi, ha letto una lettera scritta di suo pugno poco dopo aver appreso la notizia dell’attentato, alle mani ignote responsabili della tragedia, definendole mani assassine, capaci di rendere cemento ogni fiore che toccheranno, letame ogni pane che mangeranno, acido ogni acqua con cui si laveranno. Mani che non riusciranno più a stringere quella di un  figlio e di un amore perché destinate ad essere respinte per la loro puzza di morte.
La comunità margheritana presente si è stretta attorno a queste parole, esprimendo il proprio dolore e la propria indignazione, nel contempo incarnando una piccola risposta al messaggio di violenza e di paura che il  drammatico evento di Brindisi ha generato. Colpire Brindisi, colpire la scuola è stato colpire tutti noi. Il dovere di rispondere è dovere di tutti noi. Il diritto di scoprire i responsabili è diritto di tutti noi. Tutto ciò deve essere chiaro, se si vuole realmente cominciare a pensare ad un patrimonio condiviso che annoveri la rettitudine come pilastro fondante di questo Stato che è di tutti noi, che siamo tutti noi.
Comunicato Artemia salinaTutti i cittadini sono invitati a partecipare per dare un segnale forte ed una risposta concreta a quanto accaduto, raggiungendo il luogo stabilito con un nastrino nero sul braccio, simbolo del lutto di questa folle giornata. Un lutto che ogni cittadino deve fare proprio, mettendo in gioco la propria coscienza e la propria onestà. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare per dare un segnale forte ed una risposta concreta a quanto accaduto, raggiungendo il luogo stabilito con un nastrino nero sul braccio, simbolo del lutto di questa folle giornata. Un lutto che ogni cittadino deve fare proprio, mettendo in gioco la propria coscienza e la propria onestà. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare per dare un segnale forte ed una risposta concreta a quanto accaduto, raggiungendo il luogo stabilito con un nastrino nero sul braccio, simbolo del lutto di questa folle giornata. Un lutto che ogni cittadino deve fare proprio, mettendo in gioco la propria coscienza e la propria onestà.

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