L’analisi numerica e
pratica del bilancio di previsione, appena approvato, da parte dell’ex
Assessore al Bilancio
“Purtroppo
i timori paventati sono diventati una cruda realtà – a dirlo è l’ex Assessore
al Bilancio del Comune di Andria, Michele Roberto del Partito Democratico -
dopo aver incrementato in maniera crescente le uscite (oltre 23 mln in tre anni)
per far fronte alla gestione della macchina amministrativa e sopratutto per
finanziarie attività e servizi per la visibilità amministrativa ed a saldo
degli impegni elettorali; dopo aver utilizzato fino all'ultimo euro gli avanzi
di amministrazione accumulati fino al 2009 (11 mln di euro); dopo aver
raschiato il fondo per il recupero dei residui dai risparmi dall'accensione dei
mutui per le opere pubbliche; dopo aver sopradimensionato le entrate da
accertamenti vari, per coprire le uscite sostenute, dal punto di vista
finanziario con l’adozione scientifica di tecniche ragioneristiche sopraffine
slegate dall’andamento reale delle entrate e soprattutto in riferimento alla
reale capacità contributiva delle famiglie ed aziende andriesi. Dopo aver
compreso che la crisi economica “vera” ha comportato il mancato versamento per
gli anni di competenza dei relativi versamenti dovuti (ad esempio: ICI,
TARSU,multe, concessioni edilizie, riscatto suoli 167, ecc.); tutti questi
elementi hanno determinato un disavanzo economico contabile di cassa
elevatissimo, fuori controllo temporale tanto che nemmeno la scelta delle
anticipazioni di cassa da parte della banca può più ormai soddisfare questa
esigenza”.
L’ex
assessore alle finanze prova a tracciare un solco attraverso numeri pratici e
scelte strategiche immaginate: “La situazione è tale da non fa star tranquilli
per il futuro della nostra Città; in particolare per le rinunce che sarà
necessario fare di servizi ed attività vitali anzi direi essenziali per una
Comunità, ma soprattutto per l’effetto depressivo sull’economia del nostro
territorio, basti pensare a tutte quelle aziende che hanno rapporti di lavoro
con il Comune di Andria e non vedranno saldate le fatture in tempi congrui, con
situazioni di crisi già paventate. Questa è, purtroppo, la conseguenza di
scelte amministrative e di politica economica della gestione di un bilancio
comunale di questa Amministrazione. Il Consiglio Comunale è difatto pienamente
responsabile di questo poiché ha votato provvedimenti così delicati senza
porgersi e porgere domande su aspetti delicati ricompresi nei deliberati di
Bilancio (previsione, riequlibrio, assestamento, rendiconto). Risulta difficile
credere alle parole dette in conferenza stampa dal Sindaco e dei suoi
Collaboratori (‘non abbiamo aumentato l’imposizione tributaria e i costi dei
servizi per i cittadini andriesi….’). Infatti, queste affermazioni risultano
non veritiere considerato che, questa Amministrazione ha deciso l’aumento della
tarsu, degli oneri di concessione ed urbanizzazione edilizia, la reintroduzione
delle tariffe per l’uso degli impianti sportivi e sopratutto non ha deciso
ulteriori detrazioni per casi particolari relativi all’IMU, e così via”.
Questo
di fatto determina una ovvia maggiore incidenza economica sui bilanci familiari
e delle imprese andriesi: “Il risultato di queste scelte – prosegue l’ex
Assessore del PD – hanno costretto famiglie ed aziende ad una rimodulazione
della priorità di spesa, rinviando o rinunciando per impossibilità al pagamento
di quanto dovuto all’Ente. Dalla sommatoria di quanto accertato e indicato nel
bilancio di previsione e sommando le voci specifiche è possibile calcolare
l’ammontare del credito a circa 15 mln di euro (ogni cittadino andriese,
compresi i bambini che nascerano fino al 31 dicembre 2012, ha un debito verso
l’ente di circa 150 euro) da incassare entro l’anno, oltre a quello rinveniente
dal 2011”.
E’
di qualche giorno fa una nota precisa del Primo Cittadino andriese: “La
situazione è stata conclamata – prosegue Michele Roberto - con una nota del
Sindaco del 2 luglio (prot. N° 53269) che vedrà bloccare ogni attività
amministrativa e i pagamenti verso fornitori ed imprese, fermi agli impegni di
spesa assunti fino al mese di ottobre; non pagare le bollette di enel, gas e telefono
ormai da alcuni bimestri; non pagare le indennità dovute ed arretrati al
personale comunale; non pagare le fatture all’Aimeri (da quante mensilità di
canone siamo in arretrato?) che gli permetterebbe di pagare per tempo i
dipendenti, di riparare gli automezzi, sostituire i cassonetti initulizzabili e
far raccogliere la differenziata per tempo; riparare le autovetture del Corpo
dei Vigili Urbani, e così via. L’elenco sarebbe lungo e ormai l’evidenza è
nota. A questo si aggiunge il blocco per tre annualità di tutte le opere
pubbliche programmate, lasciando alla conclusione quelle già finanziate. Molte
delle quali propedeutiche a qualle bloccate; domanda è il caso di iniziare
opere che saranno incomplete perché mancanti del secondo stralcio (Es. area polifunzionale
di Via Bisceglie e Palazzo Ducale)?”
La
chiusura è difatto un appello alla collaborazione: “Andria non può soccombere –
conclude Michele Roberto - è necessario che molti facciamo un bagno di umiltà
rendendosi conto che amministrare una Città è soprattutto impegnarsi per il
bene comune e non per quello di parte. Bisogna rispettare ruoli e funzioni
dagli Assessori al Consiglio Comunale tutto, dai Dirigenti a tutto il
Personale, dall’Associazionismo di rappresentanza ai singoli cittadini. Ognuno
dovrà fare la sua parte iniziando dal rivedere un bilancio composto ed
elaborato in fretta e furia senza un’aderenza economica alla data di
approvazione (30 giugno u.s.), impossibile da emendare. Si avvii subito la fase
di riequilibrio del bilancio con la riduzione della spesa coinvolgendo i
cittadini, le associazioni, le consulte, le rappresentanze politiche, il
Consiglio Comunale. Ed in parallelo si avvii una fase di verifica dei debiti e
crediti alla data del 31 dicembre 2011 per quantificare l’ammontare complessivo
del debito e definire un piano di rientro concordato (rateizzazione) sia con i
creditori che con le famiglie ed imprese andriesi debitrici del gran parte del
credito verso l’Ente (tarsu, ici, multe, ecc.)”.
Agenzia di Stampa IpseDixit
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