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mercoledì 11 luglio 2012

TRANI : Le coste pugliesi sono state prese di mira dalle Compagnie petrolifere


Le coste pugliesi sono state prese di mira dalle Compagnie petrolifere, i nostri mari sono diventati un “ghiotto boccone”, le ricchezze poste sotto i nostri fondali marini, idrocarburi liquidi e gassosi, sono di facile accesso a tutti “i signori del petrolio” avendo un costo irrisorio in termini di royalties di compensazione ambientale che i petrolieri devono versare alle Regioni ed alle Pubbliche Amministrazioni interessate dalle estrazioni di greggio e gas, che in Italia sono tra le più basse del mondo.
Il sito del Ministero dello Sviluppo Economico riporta ben altre 3 Istanze di Permesso di Ricerca in Mare che interessano l’Adriatico meridionale pugliese, per le quali è già terminato l’iter burocratico della VIA (Valutazione Impatto Ambientale) e successiva Conferenza dei Servizi, e sono solo in procinto di ricevere l’emanazione del Decreto di Conferimento.
Queste 3 Istanze di Permesso sono tutte attribuite alla Northern petroleum LTD e interessano le seguenti aree di mare:
Istanza D 60 F.R-.NP= interessa una superficie di mare di 741,8 Kmq al largo del  tratto costiero che va da BARLETTA (BT) fino a MOLA DI BARI (BA), comprendendo le due Province BAT e BA;
Istanza D 61 F.R-.NP=  interessa una superficie di mare di 728,3 Kmq al largo del tratto costiero che va da MARGHERITA DI SAVOIA (BT) fino a BARI, comprendendo le due Province BAT e BA;
Istanza D 149 D.R-.NP=   interessa una superficie di mare di 264,4 Kmq al largo del tratto costiero che va da BARI fino a MONOPOLI.
Sommando la superficie interessata dai 3 Permessi della Northern Petroleum otteniamo ben 1.734,5 chilometri quadrati di mare in cui ricercare idrocarburi.
Ricordiamo che la Northern Petroleum è già autorizzata in quanto titolare di 2 Permessi di Ricerca nel sottofondo marino, il Permesso F.R 39.NP (che interessa il tratto costiero che va da Bari-Palese fino a Fasano, costa) ed il Permesso F.R 40.NP (che interessa il tratto costiero che va da Fasano, costa, fino a Brindisi).
Inoltre, la stessa Northern Petroleum, ha presentato ulteriori 3 Istanze che, per nostra fortuna,  sono ancora in fase di valutazione ambientale dalla richiesta di presentazione della VIA all'emanazione del decreto VIA,  tutte che riguardano l’Adriatico meridionale pugliese, contrassegnate dalle sigle: D 65 F.R-.NP * D 66 F.R-.NP * D 72 F.R-.NP., interessando le Province  FG, BT, BA, LE.
Specifichiamo anche, come riportato nel sito del Ministero dello Sviluppo Economico, che questi PERMESSI DI RICERCA NEL SOTTOFONDO MARINO sono “Titoli esclusivi” che consentono le attività di ricerca quali: indagini geofisiche e perforazione del pozzo esplorativo per l’individuazione di un eventuale giacimento di idrocarburi.
Al riguardo, come Movimento Ambientalista BAT ci chiediamo: tutti i Comuni costieri interessati da queste attività, ne sono a conoscenza?
Quali provvedimenti pongono in essere questi Comuni a tutela delle loro coste, del loro mare e del turismo che ne consegue?
Il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero dell’Ambiente hanno tenuto in debita considerazione la presa di posizione della Amministrazioni Provinciali e Comunali pugliesi, oltre che della Giunta Regionale della Puglia e della popolazione pugliese, che tutti insieme il 21 gennaio a Monopoli hanno manifestato la propria contrarietà alle prospezioni geofisiche e hanno ribadito il NO allo sfruttamento petrolifero nel mare di Puglia e nell’intero Sud Italia?
I Ministeri tengano ben presente che la Convenzione di Aarhus sottoscritta il 25 giugno 1998 e ratificata dall’Italia con la Legge n. 108 del 16 marzo 2001 dispone:  
“Tra gli obiettivi della Convenzione vi è quello di garantire il diritto di partecipazione dei cittadini alle attività decisorie in materia ambientale, per contribuire a tutelare il diritto di ogni persona di vivere in un ambiente propizio alla salute e al benessere umano" (così come modificata dalla Commissione Europea e riportata nella Gazzetta ufficiale n. 075 E del 26/03/2002 pag. 0370 – 0372).
Così pure è contemplato, oltre al diritto dei cittadini di partecipare al processo decisionale, il diritto di trasmettere osservazioni e richieste alle Autorità competenti e il diritto di essere informati attraverso un pubblico avviso.
Inoltre è previsto che “le Autorità competenti si impegnino ragionevolmente ad informare i cittadini delle decisioni adottate e delle motivazioni e delle considerazioni sulle quale si fondano le decisioni".
Questo “diritto di essere informati attraverso un pubblico avviso” spesso viene diffuso in modo ambiguo, attraverso un piccolissimo trafiletto dai caratteri microscopici  all’interno di un quotidiano. Meno persone verranno a conoscenza di queste attività, meno problemi creeranno le loro eventuali osservazioni di contrarietà.
Sono ben note le dannose conseguenze che le trivellazioni petrolifere arrecano alle acque marine, in termini di inquinamento ambientale e deturpazione e sconvolgimento dell’ecosistema marino e della biodiversità.
Il Movimento Ambientalista BAT esorta il Governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, l’Assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro, tutti i Presidenti delle sei Province pugliesi e tutti i Sindaci dei Comuni costieri dell’intera Regione Puglia e relativi Assessori comunali all’Ambiente ad intraprendere ogni iniziativa ritenuta idonea al fine di salvaguardare il nostro Ambiente ed a preservare i nostri mari dalla presenza indiscriminata delle trivelle, dei pozzi petroliferi e dalle prospezioni geosismiche 3D a mezzo airgun che lesionano i delfini ed altri cetacei, provocandone lo spiaggiamento.  
Movimento Ambientalista BAT  

Associazioni aderenti: 

Associazione Folgore - Trani - presidente Nunzio Di Lauro 

Associazione Demetra - Trani - presidente Roberto Caressa 

Associazione Ambiente e/è Vita BAT - Bisceglie - presidente Daniele Felice Sasso 


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