La definitiva cessazione
dell`attività del Centro Ricerche Bonomo
ha mandato a casa i lavoratori-ricercatori dipendenti dell`Ente.
I liquidatori senza alcuna preventiva
concertazione con le organizzazioni sindacali hanno deciso la risoluzione del
rapporto di lavoro per giustificato motivo oggettivo.
Riteniamo tale comportamento assolutamente
inaccettabile e chiediamo il ritiro dei
licenziamenti quale condizione per riprendere il confronto ed utilizzare
gli ammortizzatori sociali
Questa è l'ulteriore conferma che la
ricerca nel settore agroalimentare è stata liquidata e non rilanciata,
nonostante il ruolo strategico nella ricerca applicata del settore
agroalimentare che ha svolto e che può continuare a svolgere non solo nel
nostro territorio, anche nel meridione e a livello nazionale. Quale sviluppo economico avrà il nostro
territorio senza la Ricerca?
E' sconcertante e inopportuna la decisione
assunta dai liquidatori di mettere fine a un'esperienza di ricerca trentennale
che ha visto collaborazione e progettualità con Ministeri, Universita` e altri
Centri di Ricerca, senza tener conto di ulteriori progetti tuttora in atto,
affidati al Centro, quali:
- P. I. F. - (Piani integrati di filiera), valorizzazione del fungo carboncello
- gia` finanziato al 100% dalla Regione Puglia, per un contributo pubblico di 900
mila euro, e dunque senza alcun costo per il CRB, somma che poteva essere
utilizzata per l`inizio e ripresa dell`attivita`di ricerca;
- Progetto Nuport- valorizzazione dei nuovi prodotti
alimentari a base di ortaggi di 700 mila euro di cui 300 mila affidati al CRB e
in parte gia`spesi;
- Progetto Foglie -valorizzazione delle foglie in salamoia somma finanziata
in attesa del decreto di attuazione da
parte della Regione Puglia.
- Impossibile non citare la delibera del 30 novembre 2012 con la
quale la giunta provinciale di Bari ha acquistato le attrezzature scientifiche
del Centro Ricerche Bonomo per un valore di 828.000 euro.
A fronte di tali progettualità anziché
mettere in campo politiche di investimento e occupazionali, i liquidatori
decidono la chiusura, vicenda, a nostro modesto parere, che ha il sapore di
essere stata gestita dalla politica e di chi amministra questi Enti con
pressapochismo e scarsa lungimiranza.
Sono stati persino anticipati i tempi di invio delle lettere
di licenziamento ai lavoratori, già collocati in cassa integrazione in deroga a
zero ore e che in prossimità della scadenza del 31 dicembre 2012 le OO.SS., con la lettera del 15 dicembre,
sollecitavano i liquidatori e la direzione provinciale del lavoro la
convocazione per il prosieguo del ricorso agli AMMORTIZZATORI SOCIALI in deroga.
Tale situazione ha di
fatto creato una esasperazione accentuata tra i lavoratori, che nonostante gli
eccessivi ritardi delle retribuzioni hanno continuato, comunque, nonostante i
sacrifici, a dare responsabilmente piena disponibilità.
La FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL Prov.li di Bari-Bat
unitamente ai lavoratori continueranno ad attivare incontri specifici con le
Istituzioni Provinciali e Regionali, confidando nella sensibilità degli stessi,
rivendicando un'attenzione per la ricerca scongiurando i licenziamenti e salvaguardando in tal modo l'occupazione e
il Centro stesso.
Bari/Andria 4 gennaio 2013.
LE SEGRETERIE PROV.LI BARI-BAT
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