
Lo strappo più forte in Puglia come lo si ricorderà è targato Foggia-Bat. Dopo la querelle sul seggio di Piano delle Croci a Foggia e la mancata acquisizione dei voti per il conteggio finale, Arcangelo Sannicandro non solo rivendica il riconteggio delle preferenze ma denuncia chiaramente “un piano architettato ad arte” ai suoi danni e per escludere le due province del Nord della Puglia dalle postazioni utili.
Il suo 6 posto alla Camera, in posizione decisamente borderline, mostrerebbe per il consigliere regionale "l’abnorme arbitrarietà nella composizione delle liste, che non tiene conto del risultato delle primarie e mortifica la legge sulle preferenze di genere “50 & 50” voluta proprio dalla Puglia. I conti si faranno domani, all’assemblea regionale".
L’avvocato di Trinitapoli preannuncia uno strappo sonoro con i vendoliani, minacciando di togliere il contributo di Bat e Foggia nella composizione delle liste. Per Vendola un grattacapo non di poco conto.
Per quanto attiene ai seggi, il governatore confida in 6 alla Camera e 3 al Senato. L’attuale proposta prevede Vendola capolista alla Camera seguito dal fido Fratoianni, quindi la segretaria regionale Pannarale, Tony Mattarelli, Donatella Durante, ultimo Sannicandro. A Palazzo Madama Dario Stefano capolista, vincitore delle primarie, Francesca Abbrescia, 3° il rettore di Foggia autosospesosi Giuliano Volpe, sottratto da Vendola ai gazebo.
Giovanna Greco
fonte TeleBlu
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