
L’avvocato non ci sta, chiede l’avanzamento in quinta posizione e denuncia l’“arbitrarietà nella composizione delle liste, che non tiene conto del risultato delle primarie e mortifica la legge sulle preferenze di genere 50 & 50”. In suo sostegno anche una un ricorso della segreteria provinciale di Sel, guidata da Domenico Rizzi, pronto a rimettere sotto i riflettori il conteggio finale.
E se almeno per il presidente dell’Assemblea Regionale sembra potersi profilare la testa di una lista civica di sostegno a quella del partito del Rivoluzionario Gentile per Palazzo Madama, prima che l’ipotesi venga promossa al rango di indiscrezione, Introna cita Corrado Alvaro: “La più grande disperazione che possa impadronirsi di una società è il dubbio che essere onesti sia inutile”.
Si prevede un confronto infiammato ai vertici regionali di Sel. Forte la denuncia del consigliere di Trinitapoli, Arcangelo Sannicandro, posizionato 6 alla Camera e quasi certamente fuori da giochi che ha presentato ricorso contro l’esito delle primarie e rivendica un posto più alto in lista. Preannuncia uno strappo sonoro con Vendola, minacciando una mancata partecipazione delle province del Nord della Puglia alla contesa. Ma le dichiarazioni di Vendola rilasciate ai cronisti non lasciano presagire alcuna ricucitura: “Le primarie sono state un grande gesto di apertura alla società civile, gli altri chiusi nei Palazzi. Ovviamente chiunque partecipa spera di vincere, chiunque non vince pensa di aver subito qualche torto. Ma questo è fisiologico”.
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