SCUOLE ANCORA PRESE DI MIRA, QUESTA
VOLTA PER LE ELEZIONI DEI NOMINATI CHE ANDRANNO A ROMA CON TUTTI I DEMERITI PER
AVER PRODOTTO IL NULLA.
Spesso si parla dei cittadini andriesi quali esseri sporcaccioni, senza
alcun senso civico e imbrattatori dei luoghi e dei beni pubblici. Noi per primi
abbiamo sempre condannato questi gesti dannosi sia per l’immagine della nostra
città sia per gli stessi beni presi d’assalto oltre che di natura economica per
il loro ripristino.
Se dovessimo essere sinceri fino in fondo e agire come sempre senza sentire
il laccio al collo che tira e senza alcun dovere di assoggettamento al potere
non possiamo restare in silenzio quando gli imbrattatori diventano le stesse
istituzioni che con tanta solerzia tacciano i cittadini con epiteti quando
questi non fanno il loro dovere. Se è vero che la campagna elettorale è il
momento in cui tutti trasgrediscono e non esiste alcun limite alla ricerca
affannosa del voto utilizzando tutti i mezzi e le magagne possibili è anche
vero che questo si verifica molto meno se non per nulla quando non esiste la
facoltà dell’elezione democratica e libera ma della “nomina” come nel caso del
porcellum ancora in atto.
Non vengono nelle nostre case, non ci fermano per strada, non ci danno
buoni benzina e non vengono a consegnarci qualche chilo di agnello per carpire
la nostra fiducia per mandarli diritti al potere. Non ne hanno bisogno perché i
nominati devono solo ringraziare i loro padroni romani per i privilegi ottenuti
quindi si defilano e neanche affiggono manifesti perché considerato solo spreco
di denaro.
Lasciando da parte quindi i nominati che andranno a Roma con tutti i
demeriti per aver prodotto il nulla per il territorio ed essere stati complici
attivi dei danni arrecati a tutti gli italiani dal Parlamento degli stessi
nominati, invitiamo chi di competenza ad evitare di imbrattare le scuole
pubbliche cittadine incollando sui muri appena ripuliti con i nostri soldi i
manifesti di propaganda ed informazione elettorale.
Accade sui muri dell’edificio Scolastico in via Milano, in Via Napoli ed
altrove.
Purtroppo qualcuno pensa che salire le scale del palazzo significhi
diventare l’Alessandro che sciolse, a modo suo, il nodo gordiano ma noi ci
permettiamo di ricordare a costoro che non può essere così.
Su un quotidiano in edicola un cittadino di nome, guarda caso, Alessandro
P. invita tutte le Associazioni Civiche di Andria “a vigilare e a partecipare
attivamente alla vita politica della città”. Noi al signor Alessandro diciamo:
gentile sig. Alessandro, se ognuno facesse il proprio dovere qualunque sia il
ruolo ricoperto nella società, dal più umile al più prestigioso, non saremmo a
questo punto. In ogni caso ci sentiamo di tranquillizzare il sig. Alessandro
per quanto riguarda la vigilanza mentre per quanto riguarda la partecipazione
quella è una facoltà che deve esserti concessa ma i concessionari non hanno
ancora raggiunto questa maturità e la loro maggiore debolezza era e rimane il
timore del confronto democratico e diretto con chi la pensa in modo diverso.
Loro scelgono i palcoscenici dorati e solitari per comunicare quello che
vogliono senza contraddittorio. Questo significa vincere facile e avere il
coltello sempre dalla parte del manico.
Il Consiglio Direttivo L.A.C.
Libera Associazione Civica Andriese
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