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giovedì 21 febbraio 2013

MARGHERITA DI SAVOIA : L'Artemia Salina è FAVOREVOLI AL SORTEGGIO DEGLI SCRUTATORI


La riunione della commissione elettorale dello scorso 31 gennaio per la nomina degli scrutatori per le elezioni politiche del 24-25 febbraio, ha generato, come è noto, molte polemiche. La legge n.270 del 2005 prevede che la scelta degli scrutatori avvenga tramite “chiamata diretta” da parte dei membri della commissione elettorale comunale composta dal sindaco (nel nostro caso il commissario prefettizio) e da tre membri del consiglio comunale. Riteniamo che questa legge sia sbagliata; lo diciamo chiaramente. Non per niente è stata ribattezzata “Porcellum”.
Siamo convinti, infatti, che tale legge possa favorire il meccanismo del voto di scambio e che, più in generale, costituisca uno dei tanti privilegi che non spetta in alcun modo ai politici. Su questa posizione abbiamo riscontrato l’adesione di larga parte della società civile e, almeno in apparenza, di molti membri di partito: il sorteggio, dunque, è la via maestra. Quando però, grazie alla proposta del commissario prefettizio ed all’adesione (non sempre nettamente convinta e risoluta) dei membri della commissione, il sorteggio è stato effettuato, sono iniziati a fioccare i distinguo.
Una posizione ipocritamente gettonata è: “bisognava fare un sorteggio tra i disagiati”. A questo proposito vorremmo fare alcune osservazioni. Innanzitutto osserviamo non senza dispiacere che tutti i “commentatori della domenica” si limitano a criticare dopo, senza mai agire prima; qualcuno ha proposto prima del sorteggio la creazione di una lista pubblica di persone in difficoltà? Non risulta.
In secondo luogo vorremmo evidenziare la faciloneria di tale osservazione: fare un sorteggio tra i disagiati non è cosa semplice. Con quali criteri creare, infatti, questa lista? L’idea proposta dai più di incrociare la lista degli iscritti all’albo degli scrutatori con quella dei disoccupati iscritti all’ufficio comunale per l’impiego è fallace. In questo modo si escluderebbero, infatti, tutta una serie di “sotterranee” situazioni problematiche, difficili da mettere in rilievo. Pensiamo, per fare qualche esempio, allo studente universitario che a stento riesce a pagarsi la retta o al lavoratore precario del call center che guadagna 400 euro al mese ed ha un affitto da pagare e/o un figlio da mantenere o ancora al cassaintegrato di una fabbrica in chiusura con un mutuo da pagare ed una famiglia da sostenere. Nessuno di questi casi rientrerebbe in una lista siffatta, ma qualcuno vorrebbe negar loro il diritto di essere sorteggiati?
La verità è, mettendo da parte il buonismo, che il sorteggio “integrale” appare l’unica via sensata e democratica. Non si può far altro, al massimo, che sperare che i più abbienti sorteggiati rinuncino, in abbrivio filantropico, volontariamente.
Va sottolineato, nondimeno, a corollario, che compito di un politico dovrebbe essere quello di dar slancio a lungimiranti politiche del lavoro e non già ad “una tantum” dal vago sapore di carità. In questo limite del voler “soccorrere” occasionalmente i cittadini, piuttosto che lavorare per l’abbattimento delle situazioni che ne determinano le difficoltà economiche, è incistato un atto di straordinaria miopia e di appiattimento sul presente, mentre, a rigore, un buon politico dovrebbe sempre avere un occhio lungo sul futuro. Ma, forse, l’idea di poter tenere le classi disagiate sotto il proprio tacco, allacciate a doppio filo, a questi meccanismi di pseudo-spirito missionario, risulta un tornaconto troppo ghiotto in termini di potere.
Saremo presenti anche alla prossima riunione della commissione elettorale comunale, in occasione delle elezioni amministrative di maggio, con lo scopo di informare i cittadini circa le decisioni che s’intenderà prendere in quella sede. Per il momento, non possiamo che invocare, sin d’ora, che tutti i soggetti impegnati sullo scenario politico-amministrativo del nostro paese, in particolar modo i membri della commissione, si facciano pubblicamente avanti per rendere nota la loro posizione in merito, al fine di non doverla poi rivendicare troppo tardi, con tutti i dubbi che se ne potrebbero generare.

 ARTEMIA SALINA

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