E’ necessario innanzitutto formulare obiettivi:
-
a BREVE TERMINE, fissare un determinato risultato da
raggiungere entro uno o due mesi;
-
a MEDIO TERMINE, periodo di 6 mesi, deve essere il
risultato di una serie di obiettivi a breve termine;
a LUNGO TERMINE, può essere fissato in un periodo di
un anno e comprende la pianificazione di un'intera stagione.
Un esempio di obiettivo a lungo termine lo dichiara,
ad un’intervista, Roberto Rugo, responsabile del settore giovanile della
Scaligera basket targata Tezenis: “Qual è il vostro obiettivo a lungo termine?
Sicuramente non quello di primeggiare in città, né quello di ottenere risultati
di squadra. L’obiettivo è di costruire giocatori per le categorie senior: dalla
Legadue ai campionati regionali. La problematica maggiore oggi è che i ragazzi
che escono dalle giovanili, non sono pronti per le categorie senior: sia come
impegno, che come approccio mentale. (1)
I PRINCIPI DEL GOAL SETTING
Obiettivi difficili conducono a prestazioni migliori
rispetto a obiettivi facili, le persone adattano lo sforzo alle difficoltà
della meta da raggiungere e perseverano maggiormente nei compiti difficili.
Fabrizio Macchi: “Non esiste una vera e propria
ricetta per diventare campioni, ma esistono delle capacità che ognuno di noi
possiede che concorrono per diventare campioni, bisogna trovarle. Ecco questo è
il segreto: trovare dentro di noi la giusta strada, le giuste motivazioni per
perseguire un obiettivo che ci porti ad essere campioni nella nostra vita. Nel
mio caso la malattia ha avuto un ruolo fondamentale per trovare in me le
motivazioni per riemergere e trovare la strada per costruirmi una seconda vita.
Le doti sportive non te le regala nessuno. La mente poi fa la differenza. La mente
la puoi allenare lavorando con tenacia e voglia di arrivare sempre più lontano, mettendosi in discussione
permigliorare ogni nano secondo. La forza dell’uomo sta proprio li nel
perseverare l’obiettivo fino in fondo. Le cose che rendono importanti la nostra
vita sono amore, rispetto e dedizione, cosi si riesce ad essere orgogliosi di
noi stessi realizzando i propri sogni”. (1)
Obiettivi specifici conducono a prestazioni migliori
rispetto a obiettivi vaghi del tipo “fai del tuo meglio” o alla mancanza di obiettivi,
un obiettivo specifico confronta la persona con standard di prestazione
predefiniti e quindi inequivocabili.
La definizione degli obiettivi
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Definire l’obiettivo in modo chiaro e
preciso,oObiettivi specifici (e
misurabili) sono più efficaci nel dirigere l’azione.
-
Definire obiettivi significativi, importanti per
l’atleta, Devono costituire una sfida
per l’atleta.
-
Progettare come raggiungere l’obiettivo, Insieme
all’allenatore stabilire un preciso programma di lavoro, graduale e funzionale
allo scopo.
-
Fornire una valutazione dell’obiettivo, al termine,
con l’allenatore, valutare la prova e
assegnarle un voto.
«Se immaginate ripetutamente e coscienziosamente di
raggiungere un obiettivo, le vostre possibilità reali di successo aumenteranno
notevolmente» (Arnold Lazarus)
La pratica di darsi obiettivi
Fai un programma dei tuoi prossimi obiettivi, cosa
vuoi raggiungere in ordine prioritario e temporale? E come? Cosa sei disposto a fare, a
rinunciare, a sacrificare? Cosa devi evitare o devi fare per raggiungere i tuoi
obiettivi? Qual è il costo? Ne vale la pena? (2)
“Ho cercato, sin
da piccolo, di vedermi in campo l’ultima domenica di Wimbledon giocare la
finale, per me è sempre stato l’obiettivo numero uno.” (Djokovic ) (3)
Solo con una chiara e dettagliata idea di quelli che
sono i tuoi propri obiettivi la mente riesce ad organizzare comportamenti in funzione del raggiungimento
dell’obiettivo stesso.
Il paesaggio degli obiettivi (4)
L’obiettivo e la “progettazione” fanno parte del
vivere nel tempo dell’essere umano, che si muove sulla linea
passato-presente-futuro. E che guarda a un futuro, di cui non esiste ancora
nessuna certezza, da un presente pieno di disegni possibili.
Prima che un progetto acquisti contorni determinati
prima che un volere qualcosa si trasformi in un fare qualcosa esso si muove
dentro di noi come possibilità, come un sogno da realizzare, come un desiderio,
una spinta. E‟ il desiderio di un “oggetto” assente a dare origine al movimento
e a stimolare la prefigurazione di risorse e mezzi volta a ottenere la sua
realizzazione. …l‟obiettivo permette un orientamento dell‟azione, che si
organizza logicamente intorno a qualcosa e l‟azione stessa si determina come
intenzione (un diri-gersi verso), decisione (ciò che si vuole) e realizzazione
(obiettivo già raggiunto).
Le persone con un’alta autoefficacia
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Percepiscono le difficoltà come occasioni per
mettersi alla prova (sfide)
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Hanno alti livelli di aspirazione
-
Si impegnano a fondo, sono più energiche e
perseveranti
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Considerano il proprio stato di attivazione emotiva
come qualcosa che facilita l’azione dando energia
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Non si perdono in ruminazioni e ripensamenti
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Si focalizzano sulla soluzione dei problemi
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Si riprendono facilmente dagli insuccessi
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Cercano di rimediare più che giustificare i propri insuccessi
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Hanno bassi livelli di stress
Le persone con una bassa autoefficacia
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Tendono a sottostimare potenzialità ed opportunità
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Tendono a evitare compiti impegnativi
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Esagerano le difficoltà ed esasperano le
avversità, predisponendosi al fallimento
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Sono vulnerabili alle frustrazioni e allo stress
-
attribuiscono alle loro scarse capacità la mancanza
di risultati
-
sono facile preda dello stress e della depressione
Le fonti dell’autoefficacia
ESPERIENZA DIRETTA di successo,
affrontare con successo situazioni di crescente difficoltà è la via più
proficua per acquisire un forte senso di efficacia. I successi determinano una
solida fiducia nella propria efficacia personale.
ESPERIENZA VICARIA (modelli di
riferimento), l’osservazione di modelli o di qualcuno di pari capacità che
realizza ottime prestazioni, vedere persone simili a sé che raggiungono i
propri obiettivi incrementa nell’osservatore la convinzione di possedere
anch’egli le capacità necessarie a riuscire in situazioni analoghe.
PERSUASIONE VERBALE, l’
esortazione da parte una persona (soggettivamente rilevante) di possedere le capacità per raggiungere gli
obiettivi e superare le difficoltà. Incoraggiare l’atleta a cimentarsi nelle
sfide/obiettivi.
GESTIONE STATI EMOTIVI, saper
riconoscere gli stati emotivi in grado di attenuare le reazioni di stress e di
tensione. Migliorare la
consapevolezza dei propri stati emotivi che possono compromettere la
prestazione
(1) Sportdipiù, Anno 5 - N. 21 Gennaio/Febbraio 2013,
pag. 56.
(2) Simone M.: Psicologia dello sport e non solo,
Aracne, Roma, 2011.
(3) Corriere sport stadio 2.7.2011.
(4) CANTARO F., GUASTALLA G., Il segreto della PNL, Sonda, 2009, p. 109.
Matteo Simone
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