Nell’ultima seduta di consiglio comunale a Trinitapoli i consiglieri di maggioranza hanno abbandonato l’aula, facendo venire meno il numero legale e di conseguenza chiudendo anticipatamente l’assise.
Il vicesindaco Andrea Minervino spiega le ragioni della protesta: “Siamo andati via perché siamo stanchi delle continue provocazioni, dei consigli comunali fiume che non trovano mai una soluzione ai problemi. Non siamo fuggiti come qualcuno si diverte a scrivere sui social network. Si è discusso tre ore dell’argomento. Il sindaco e l’assessore al ramo hanno spiegato bene la situazione. Sono state evidenziate le inadempienze pregresse, non si è mai trasferita la proprietà dei terreni alla Provincia di Foggia, non c’è mai stata la trascrizione e non si è mai proceduto alla voltura. Infatti, l’impalcatura dell’opposizione è caduta quando il sindaco ha dimostrato che al contratto sottoscritto negli anni ottanta non sono seguiti gli adempimenti per formalizzare l’acquisizione al patrimonio comunale. In sintesi l’incapacità, se davvero si può parlare di incapacità, non appartiene assolutamente al centrodestra provinciale o locale. La prova è che nel trasferimento di patrimonio dalle Provincia di Foggia alla Bat non vi è stata la presenza alcuna dei terreni in causa. Tant’è che il segretario comunale ha prodotto solo nella mattinata del consiglio, due giorni fa, una serie di documenti presso la Conservatoria di Stato. Per questo dopo tre ore di discussione e di comizi contro la Provincia, ci siamo stancati e siamo andati via”.
Alcune polemiche erano sorte anche sulla convocazione del consiglio comunale richiesto dalla minoranza per discutere del progetto. “Si è andati in consiglio con una delibera in bianco, senza proposta –ha proseguito il vicesindaco Minervino-. Poi durante lo svolgimento del consiglio c’è stata una prima proposta, poi un’altra e alla fine un’altra ancora. Tutto questo inframezzato da comizi per attaccare personalmente i consiglieri di maggioranza con argomenti che nulla avevano a che vedere sulla questione del Liceo. In più la propaganda elettorale che continua indiscriminatamente, a prescindere dai problemi e dalle questioni da affrontare”.
Paradossalmente le posizioni tra le parti sono comunque vicine, perché sia maggioranza che minoranza auspicano che alla fine si trovi la migliore soluzione per la costruzione del nuovo Liceo Staffa.
“Non si discute così superficialmente di un progetto di 6milioni di euro per la nostra città, senza avere tutti gli elementi come quello del trasferimento dei terreni. A breve si dovrà tornare per forza in consiglio comunale per discutere del problema, si è forzata la mano per continuare a discutere e parlare, sapendo che comunque non si sarebbe risolto nulla. A quel punto non ce l’abbiamo fatta, con tutti i consiglieri di maggioranza abbiamo deciso di uscire e di far venir meno il numero legale.”.
Il vicesindaco Minervino è stato uno dei primi ad uscire dall’aula, seguito dagli assessori e dai consiglieri della maggioranza. “Chiederò al presidente del consiglio di disciplinare i prossimi consigli comunali previa audizione del Prefetto –ha concluso Minervino-. Non è possibile ricevere la convocazione di 3 consigli comunali senza proposte, al sol scopo di comiziare durante l’assise”.
Mi chele Mininni
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