È stato un incontro costruttivo
quello che si è avuto nel pomeriggio del 28 ottobre, alle 15, in aula
consiliare tra l'Assessore regionale alla sanità, Elena Gentile, e la
cittadinanza. Nutrita la partecipazione popolare, seppur con qualche problema:
nonostante gli interventi programmati proprio per rispettare l'ordine formale
in tale occasione di rito, alcuni cittadini hanno voluto esprimere i loro
disagi facendosi portavoce di una Canosa che, in realtà, non rappresentano
appieno, sia per mancata conoscenza di argomenti, sia per questioni prettamente
personali atte nella sede a costituire polemica degenerativa e fin troppo
disinvolta. Comportamento, questo di tre - quattro singoli in particolare e da
cui il Comitato B619 si dissocia, che ha rischiato di danneggiare il confronto
e ha mostrato una Canosa più gretta davanti alla Pubblica Amministrazione.
Chiusa
la doverosa parentesi, in perfetto orario, il direttore generale della ASL BAT,
Giovanni Gorgoni, ha illustrato la ripartizione della struttura ospedaliera,
che comunque rimarrà accorpata al “Bonomo” di Andria a cui farà capo,
riconoscendo altresì la posizione strategica del nostro territorio. Di fatto
sono state confermate le garanzie proposte che hanno permesso a suo tempo,
come si evince dai precedenti comunicati stampa, la fine dell'occupazione
dell'ospedale da parte del comitato che si ebbe a cavallo degli scorsi mesi
di gennaio e febbraio per 18 giorni. A dispetto dei numeri contrari e dei
soliti soloni (usando un termine più dialettale, i “capiscitori”), mai presenti
alle riunioni, ai banchetti informativi o nella Casa comunale, Canosa
conserverà comunque una struttura ospedaliera funzionale.
Nello specifico, medicina sarà
composta da 24 posti letto, già disponibili fra “qualche settimana”, stando
alle comunicazioni. Rimarranno 15 letti per geriatria. Per i lungodegenti ci saranno 12 posti, 10
per la riabilitazione cardiologica (entrambi i reparti in attesa di accreditamento
regionale). Altri 10 posti letto saranno destinati, dopo la preparazione, la
discussione e l'accettazione della relativa istanza, alla riabilitazione
funzionale. Fra 15 giorni, invece, si potrà ovviare all'ortogeriatria tramite 3
posti tecnici. Ma le vere novità saranno costituite dai 45 posti letto del
“Centro Risvegli” (che, a causa dei lavori a rilento per non disturbare i
pazienti e il lavoro del personale, verranno consegnati fra circa due anni ed
occuperanno parte del 3° e l'intero 4° piano dell'ex “Caduti in Guerra”), nonché
dai servizi Day Surgery e Day Service che saranno fra 15 giorni già a
disposizione del nosocomio (di fatto è la possibilità di operare casi urgenti
in tempi rapidi).
Sfortunatamente, per le politiche
nazionali e di ridistribuzione, con nostro enorme rammarico il moderno reparto
di Ostetricia e Ginecologia del 2009 sarà definitivamente smantellato. Gorgoni
e l'Assessore Gentile, plaudendo alla caparbietà di un paese generalmente
presente, si sono dimostrati dispiaciuti per non poter far fronte a tutte le richieste,
sostenendo che hanno dovuto sottostare ai tagli voluti dai recenti governi.
Anche il dott. Belpiede, già primario dell'ospedale canosino, ha dovuto
spiegare che la mancanza di “numero legale” di nascite previste ha impedito il
mantenimento del reparto, costringendo il trasferimento del personale nei
vicini ambulatori.
Dopo i dovuti chiarimenti, e con la
promessa di fronte alla città rappresentata dal sindaco Ernesto La Salvia,
presente in Municipio con l'intera Giunta, i 116 posti parziali stanziati per
l'Ospedale sono comunque un giusto compromesso per la sua sopravvivenza.
Replicando al consigliere comunale e Presidente provinciale Francesco Ventola
(anch'egli presente in qualità di esponente dell'opposizione), il nosocomio
continuerà a sopravvivere: non nella stessa suddivisione precedente,
ovviamente, ma è evidente quanto questa situazione non sia dovuta unicamente a
dinamiche prescindenti dal solo locale. Forse, intervenendo prima del 2012, si
sarebbe potuto fare di più. Tuttavia, ora è troppo tardi per parlare di “se” e
“ma”. A tale proposito, infatti, l'Assessore Gentile ha precisato come, in
paragone al rapporto con il numero di abitanti, ospedali di realtà più grandi
di quella canosina e maggiormente sotto la lente di ingrandimento, in quanto
presenti in località turistiche (come Manfredonia o Trani), abbiano visto il
proprio sito di primo soccorso mutilato o addirittura rimosso, al pari di
tribunali o scuole.
Il comitato B619, comunque,
continuerà a tenere alta la guardia. Innanzitutto supervisionerà se e come le
promesse garantite verranno mantenute appieno e nei tempi previsti. E,
soprattutto, informerà quanto prima la popolazione tramite un pubblico
incontro, nel quale si parlerà dei risultati ottenuti lungo il percorso. Vi è
anche ottimismo sui costi e le modalità dell'operazione (per rimanere in tema):
circa un milione di Euro è stato stanziato per il rifacimento del 3° piano,
mentre restano solo pochi strumenti per completare il reparto di riabilitazione
cardiologica a dimostrazione che i lavori sono partiti già da qualche giorno.
Fiduciosi, ora, dopo tante parole, si attendono i fatti.
Ufficio
Stampa
Comitato
Spontaneo B619 per la difesa dell'Ospedale di Canosa di Puglia
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