Uno scorcio, una concettuale
visione dall’antico … Immagini riflesse in uno specchio immenso, vorticoso e
quasi senza tempo, in cui la modernità e l’antichità si fondono in maniera
naturale, quasi come se fossero il rovescio della stessa realtà estetica.
Questo il semplice, ma sentito obiettivo della neo esposizione negli androni
sotterranei di questo gioiello architettonico ed artistico del XIX secolo, che
presto ospiterà il Museo Prevostale e Paleocristiano della Città di Canosa, Le
prospettive e le fughe, sono ulteriormente rese suggestive da questi
incantevoli sotterranei, ricavati nel giallo tufo canosino e sostenuti da
poderosi blocchi di calcare bianco. Architettura di archi, scorci prospettici e
giochi di luce, per esaltare le parti marmoree del complesso sabiniano della
Cattedrale e non solo: preziose stampe antiche e pagine cartacee d’inestimabile
valore storico ed antiquario, quasi osservate dalla varietà incredibile della
ritrattistica sabiniana, sparsa in numerosi luoghi religiosi d’Italia.
L’esposizione, è il frutto di una
instancabile collaborazione tra la Cattedrale di San Sabino, la Società di
Storia Patria per la Puglia e la Fondazione Archeologica Canosina Onlus.
La mostra, è stata realizzata con
la supervisione tecnica dell’archeologo Sandro Giuseppe Sardella, di Renato
Tango della Dromos.it e della Dott.ssa Vittoria Valentina Pelagio, con la
preziosa collaborazione del Dott. Pasquale Ieva, Presidente della Sezione di
Storia Patria della Puglia, nonché personale curatore dell’ampia sezione
iconografica della figura sabiniana. Il percorso espositivo, prevede anche una
risistemazione della Cappella del Tesoro nella Basilica Cattedrale, in cui
saranno visibili (in sicurezza) i preziosi reliquari, i guanti pontificali di
XII secolo, il pastorale argenteo e la pala lignea del XV secolo.
L’obiettivo è stato quello di
raccontare, attraverso i frammenti, la lunghissima storia che è insita nella
fabbrica sabiniana della Cattedrale. I giochi di luce e le atmosfere degli
ambienti sotterranei, contribuiscono ad impreziosirne le visioni e le
prospettive di una ricerca, che non è semplicemente Storia, ma consapevolezza
di una realtà millenaria.
Sandro Sardella
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