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sabato 26 ottobre 2013

CANOSA DI PUGLIA : “SAN SABINO, UOMO DI DIO”

Uno scorcio, una concettuale visione dall’antico … Immagini riflesse in uno specchio immenso, vorticoso e quasi senza tempo, in cui la modernità e l’antichità si fondono in maniera naturale, quasi come se fossero il rovescio della stessa realtà estetica. Questo il semplice, ma sentito obiettivo della neo esposizione negli androni sotterranei di questo gioiello architettonico ed artistico del XIX secolo, che presto ospiterà il Museo Prevostale e Paleocristiano della Città di Canosa, Le prospettive e le fughe, sono ulteriormente rese suggestive da questi incantevoli sotterranei, ricavati nel giallo tufo canosino e sostenuti da poderosi blocchi di calcare bianco. Architettura di archi, scorci prospettici e giochi di luce, per esaltare le parti marmoree del complesso sabiniano della Cattedrale e non solo: preziose stampe antiche e pagine cartacee d’inestimabile valore storico ed antiquario, quasi osservate dalla varietà incredibile della ritrattistica sabiniana, sparsa in numerosi luoghi religiosi d’Italia.
L’esposizione, è il frutto di una instancabile collaborazione tra la Cattedrale di San Sabino, la Società di Storia Patria per la Puglia e la Fondazione Archeologica Canosina Onlus.
La mostra, è stata realizzata con la supervisione tecnica dell’archeologo Sandro Giuseppe Sardella, di Renato Tango della Dromos.it e della Dott.ssa Vittoria Valentina Pelagio, con la preziosa collaborazione del Dott. Pasquale Ieva, Presidente della Sezione di Storia Patria della Puglia, nonché personale curatore dell’ampia sezione iconografica della figura sabiniana. Il percorso espositivo, prevede anche una risistemazione della Cappella del Tesoro nella Basilica Cattedrale, in cui saranno visibili (in sicurezza) i preziosi reliquari, i guanti pontificali di XII secolo, il pastorale argenteo e la pala lignea del XV secolo.
L’obiettivo è stato quello di raccontare, attraverso i frammenti, la lunghissima storia che è insita nella fabbrica sabiniana della Cattedrale. I giochi di luce e le atmosfere degli ambienti sotterranei, contribuiscono ad impreziosirne le visioni e le prospettive di una ricerca, che non è semplicemente Storia, ma consapevolezza di una realtà millenaria.

Sandro Sardella


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