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sabato 23 novembre 2013

ANDRIA : Convegno “La via di Mishima” per ricordare la figura dello scrittore giapponese a 33 anni dalla scomparsa

Domenica 24 novembre c.a. presso “Est – Vinum e cibus” in via Carlo Troia, 11 ad Andria,a partire dalle ore 19,00 ci sarà un incontro organizzato dal blog Arditipensieri.it e dalla Libreria Guglielmi di Andria, dal titolo “La via di Mishima”. Sarà un incontro per ricordare la figura dello scrittore giapponese Yukio Mishima a 33 anni dalla sua morte, alla presenza di Gianluca Veneziani, giovane giornalista che collabora con “Libero” e “L’Intraprendente”.

Yukio Mishima, pseudonimo dello scrittore giapponese Hiraoka Kimitake nato a Tokyo il 14 gennaio 1925 e morto suicida a Tokio il 25 novembre 1970. Profondo conoscitore della letteratura classica giapponese e di quella occidentale, autore di successo dalla prosa originale, genio multiforme e animo vulcanico. Così si presenta Mishima, un ragazzo che a 24 anni compone la sua prima opera di successo  Confessioni di una maschera (1949) . Un ragazzo che si ritrova a vivere tra le macerie polverose di una nazione sconfitta. Questi pochi tratti già rendono l’idea dil come questo autore giovanissimo potrà  in seguito sviluppare la sua poetica, i suoi ideali e come li manifesterà a se stesso e soprattutto al mondo intero.
Il genio letterario e spirituale di Mishima non riesce e non riuscirà mai a piegarsi, o per lo meno ad accettare l’attuale stato di cose della sua nazione. Un giappone in piena crisi. Non c’è ambito, settore, aspetto, categoria che non sia attraversata da profonde spaccature, incertezze, declino. Una deriva nichilista che una sensibilità elevata come quella di mishima non può non cogliere. Ed è da qui che parte la via di Yukio, da qui comincia la lotta contro il declino innanzitutto culturale del Giappone.
La sua forse è la risposta migliore al caos morale e al vuoto spirituale del Giappone del dopoguerra. Una risposta che assume la consistenza ontologica di una reazione a tratti violenta e sanguigna, ma che non si lascia mai alle spalle un profondo scetticismo e nichilismo “neo-romantico”.
Preso atto di sé, del suo essere e della sua partecipazione alla storia e alla vita della sua nazione, Mishima scrive  Ken (La Spada 1963), Yukoku (patriottismo) Eirei no Koe (la voce degli eroi caduti 1966). sono opere espressione dell’evoluzione ideologica verso il nazionalismo che viene maturando in lui; proclama infatti la necessità del ritorno allo spirito tradizionale, e traduce l’idea in azione fondando l’associazione nazionalista Tate no kai (La Società dello Scudo).
nell’ultima sua grande opera Hojono Umi (il mare della fertilità) (1965-1971) Mishima affermò definitivamente il valore della cultura del Giappone imperiale, criticando gli esiti del processo di modernizzazione del paese. Appena finito di scriverla, il 25 novembre del 1970 , accompagnato dai membri della Tate no kai, irrompe nel quartire delle forze della difesa a Tokio, lancia un appello alle truppe incitandole all’azione per ripristinare i valori morali e spirituali del Giappone, e compie uno spettacoloso harakiri, il suicidio rituale praticato dai samurai che lo praticavano per sottrarsi al disonore.


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