Dopo la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la
Sicurezza Pubblica, convocata con urgenza dopo quanto accaduto nella città di
Trani ma crediamo anche dopo una serie di ulteriori gravissimi episodi che
hanno visto ancora protagonista, in negativo, il territorio provinciale, bene
ha fatto il Prefetto della Bat a riaffermare quanto già detto alcuni anni fa
dall’allora Prefetto di Bari S.E. dott. Carlo Schilardi quando venne ad Andria
e affermò: “Non c’è un caso Andria” e lo fece ben sapendo che quanto accadeva
e, in verità, continua ad accadere ad Andria, come anche a Trani e nelle altre
città del territorio, non rappresenti un “caso cittadino o locale” quindi non
sono sufficienti le adeguate contromisure inquadrando il problema solo dal
punto di vista dell’Ordine Pubblico ma la situazione appare essere più
complessa proprio perché non esiste un caso Andria o un caso Trani ma esiste un
caso Paese e, di conseguenza, anche un caso Bat.
Perciò, a nostro avviso, c’è da essere ancor più preoccupati in
quanto questo significa che il susseguirsi di episodi criminali e
delinquenziali è sta diventando un fattore “strutturale”, come lo sta
diventando la situazione generalizzata di crisi che sta investendo tutte le
categorie in maniera trasversale.
Il livello di guardia da parte delle Forze dell’Ordine e della
Magistratura si è innalzato notevolmente e il lavoro che si sta svolgendo è
encomiabile ed assolutamente proficuo e lo si vede dall’efficacia del contrasto
ai fenomeni criminosi ma proprio perché a fronte di questa aumentata capacità
di contrasto c’è un proporzionale aumento dell’insicurezza nei cittadini
dobbiamo porci una domanda più radicale: “ma questi fenomeni tenderanno ad
aumentare ulteriormente?”. La risposta purtroppo è si e sarà ancora così se non
si riesce a spostare l’attenzione sul piano sociale guardando a quanto accade
attorno a noi.
Questa è la terra con un tasso di disoccupazione, soprattutto
giovanile, che sfiora il 40% quindi già questo dato preso singolarmente deve
indurre a porre in campo piani di emergenza sociale che non siano come quelli
cui si sta pensando da più parti cioè esclusivamente orientati alla elargizione
di sussidi e di contributi seppur inquadrati in un’ottica, forse anche
illusoria, di collegare questi interventi con forme di progettualità che non si
capisce bene da dove debbano partire e dove e possano concludersi ma qualcosa
di più “importante” e qualificante.
Nelle prossime settimane sarà più chiaro il quadro delle nuove
emergenze che scatteranno, tutte contemporaneamente, già nei prossimi mesi e
raggiungeranno il culmine nel primo semestre del 2014 e di fronte a quelle
nuove e rinnovate emergenze le risposte non potranno più essere solo e
solamente di natura emergenziale quindi il compito a casa per politici,
amministratori, dirigenti e professionisti è già sulla scrivania e il voto
finale non è per nulla scontato.
Intanto Andria resta in primissimo piano per l’emergenza sicurezza
e gli episodi delle ultime settimanale e finanche quelli della scorsa notte
cominciano a farci capire altre cose che erano già nell’aria.
Il
Presidente
UNIMPRESA BAT
f.to
Savino Montaruli
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