PECCATO, LE AVREMMO
ANCHE DETTO CHE PER UN ESAME ECOGRAFICO BISOGNA ATTENDERE MOLTI MESI MA FORSE
LEI LO SA GIA’
Dopo la visita
ad Andria da parte dell’Assessora regionale alla Salute, Elena Gentile, pare
che il cassetto sia stato richiuso e gli indumenti sono di nuovo in disordine e
pure sporchi.
Non sappiamo se
e quando si verificheranno le condizioni prospettate dall’Assessora riguardo
l’ampliamento di un Ospedale, quello di Andria, che invece andrebbe a nostro
avviso spostato in altra sede periferica lasciando l’attuale sito alla
fruizione dei cittadini che lo avrebbero utilizzato quale area parcheggio e di
servizio visto che queste opere non si sono mia realizzate perché bisognava
accontentare i palazzinari che hanno goduto grazie ad appoggi e sostegni molto
importanti, anche se poi vendere è sempre più difficile, e questo lo diciamo da
almeno vent’anni.
Tornando alla
visita dell’Assessora regionale è un vero peccato che non siamo ancora riusciti
ad entrare nelle sue grazie e ad ottenere la sua attenzione perché qualche
parolina l’avremmo voluta dire direttamente, su cose reali e non su progetti
faraonici che mai saranno realizzati, come non si realizza ancora ad Andria la
questura, le opere pubbliche sempre lasciate a metà, l’interramento della
ferrovia, il nuovo mattatoio comunale ove si continuano a spendere fior di
milioni di euro per il nulla; teatri ancora inesistenti, aree fieristiche, centri
per anziani abbandonati e tante altre illusioni che siamo certi occuperanno
tutto lo “spazio promesse” nelle prossime trasmissioni televisive a pagamento
per la prossima campagna elettorale , altrimenti di cosa parlerebbero?
All’Assessora
gentile, invece, avremmo voluto chiedere: di fronte a tutta questa progettualità
per sprecare sette milioni di euro iniziali che probabilmente diventeranno,
come al solito, almeno il doppio, e l’abbattimento della vecchia ala per
costruire la nuova proprio nello stesso ospedale ha lasciato traccia in tal
senso e venne pure prevista l’area per l’elicottero che non è mai atterrato né
mai atterrerà a meno che non si voglia mettere a serio rischio la tenuta
dell’intero stabile che pare essere peraltro molto fragile, quali risposte dare
ai sofferenti?
All’Assessora
avremmo chiesto se di fronte a cotanta voglia di migliorare le strutture non
sia il caso di anteporre il miglioramento dei rapporti con le persone, con i
malati e con le famiglie che soffrono.
Poiché chi ci
conosce sa molto bene che esponiamo solo fatti reali e realmente accaduti e che
continuano ad accadere succedendosi in maniera vertiginosa e costante,
raccontiamo un’altra brutta storia che speriamo finisca nel miglior modo
possibile.
Di fronte alla
necessità di effettuare degli approfondimenti clinici e diagnostici per un
problema serio alla prostata con richiesta di ecografia e biopsia non è forse
esagerato dover attendere fino al 21 febbraio 2014 per ottenere questi esami?
Ma fino a
febbraio 2014 il povero paziente quanta pipì deve continuare a mettere fuori
anche per moltissime volte durante il giorno e la notte, a causa della
disfunzione?
Ma siamo sicuri
che quel paziente al 21 febbraio 2014 ci arriverà? In che condizioni? Peggiorato?
E se arriverà peggiorato di qualcuno sarà pure la responsabilità? E se
malauguratamente dovesse non arrivarci mai sarà pur di qualcuno la
responsabilità?
Assessora
Gentile, abbiamo visto in tv la schiera di politici, di affiancatori, di
simpatizzanti, di gente sempre in attesa del proprio turno glorioso, di
infermieri, di personale medico, paramedico, dirigenziale tutti ad ascoltare le
sue parole e a farle onore.
In quel bel
salone tirato a lucido per l’occasione non abbiamo visto, però, i sofferenti,
quelli che attendono le risposte, quelli che mentre lei parlava e veniva
ricevuta come una first lady, soprattutto dai politici sempre in prima linea e
quasi sempre nascosti sotto le gonnelle, proprio in quei momenti erano in code
infinite ad attendere il loro turno per pagare tickets e prestazioni presso i
famigerati Cup che dovevano risolvere i problemi ma li stanno creando.
Se avesse
parlato con i sofferenti avrebbe avuto modo di toccare con mano la realtà di
chi soffre, anche a rischio di ricevere qualche esternazione derivante dalla
disperazione e dalla insopportabilità di vedere sprechi quotidiani di soldi
pubblici regalati letteralmente per mantenere il sistema burocratico della
Regione Puglia.
Assessora, chi
si rivolge alla Sanità non si rivolge al bar per un cappuccino ma si trova in
una situazione e in una condizione di estrema difficoltà e necessità quindi le
risposte devono essere certe e immediate.
Noi abbiamo una
lunga e dettagliata documentazione anche clinica con casi che dimostrano che
molte persone che operano nella nostra Sanità dovrebbero cambiare
immediatamente mestiere e restituire benefici e patrimoni costruiti con i soldi
pubblici.
Noi rimaniamo
disponibili ad incontrarla, anche nella sua sede istituzionale barese, quindi
se riuscirà a ritagliare un pò di tempo anche per noi sofferenti, le saremmo
per sempre grati ma la preghiamo di fare presto perchè il momento politico è
molto delicato e le situazioni cambiano da un momento all’altro, come anche lei
ben sa.
Il Presidente
Associazione L.A.C. – Andria
signor Vincenzo Santovito
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