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giovedì 3 aprile 2014

MARGHERITA DI SAVOIA : NON E’ VIETATO DALLA LEGGE TRASFERIRE FUNZIONARIO DEI SERVIZI DI SICUREZZA AD ALTRO SETTORE

Arriva dalla sezione Lavoro della Cassazione civile, con sentenza n. 7106 del 26 marzo, la conferma che il sindaco Paolo Marrano ha agito, nel pieno rispetto della legge, in occasione del trasferimento del signor De Vincenziis dal comando dei vigili urbani ad altro settore del Comune. 
La vicenda, sulla quale si è pronunciata la Corte di Cassazione, è accaduta in un paese delle Marche, ma è simile a quanto avvenuto nei mesi scorsi a Margherita di Savoia. Un comandante dei polizia municipale viene trasferito ad altro settore e presenta ricorso, senza successo, per il suo reintegro e, dopo aver perso anche in appello, l’ex comandante ricorre in Cassazione anche in questa caso senza successo. 
Nella storia che arriva dalle Marche il trasferimento del comandante nasce a seguito di una contrapposizione tra il primo cittadino e il funzionario comunale, spostato dal comando dei vigili urbani all’ufficio commercio. Da qui la decisione dell’ex comandante di presentare i ricorsi, tutti rigettati: in buona sostanza, ha motivato la Cassazione in ultimo grado, per assicurare il buon andamento della pubblica amministrazione occorre solo rispettare il criterio dell’equivalenza formale, indipendentemente dalla professionalità acquisita dal lavoratore. Il primo cittadino, nel caso della vicenda marchigiana, ha esercitato correttamente il proprio potere effettuando la rotazione degli incarichi apicali. 
Una sentenza che conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la corretta decisione del sindaco Paolo Marrano di effettuare la rotazione dei dirigenti del Comune e, tra questi, anche il trasferimento ad altro settore del signore De Vincenziis. “Credo che la sentenza della Cassazione faccia giurisprudenza e, di fatto, chiude una vicenda a tratti anche antipatica, soprattutto per i toni e gli atteggiamenti, spesso di sfida, messi in campo dal signor De Vincenziis nei confronti del sottoscritto e dei componenti della Giunta comunale. Sapevo di aver agito nel pieno rispetto della legge e il tempo mi darà ragione. Adesso, con la sentenza della Corte di Cassazione, quei tempi sono già maturi per scrivere la parole fine a questa storia”.

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