Ci ritroviamo pienamente nell'impegno dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) a fare la propria parte nella chiarezza delle norme e nella piena responsabilità nei
confronti dei cittadini contribuenti.
Purtroppo, mentre ci si avvicina a
larghi passi verso la metà dell’anno, gli Enti locali non hanno ancora quella certezza
sulle entrate che consenta loro di predisporre
bilanci “veritieri”. Dal Ministero dell’Interno si attendono, ad
esempio, comunicazioni definitive sull’entità del Fondo di solidarietà comunale
(ex trasferimenti erariali). Né adeguata chiarezza è stata ancora fatta sulle
norme di applicazione della nuova
Imposta Unica Comunale (IUC) e delle relative regole per la determinazione
delle aliquote e tariffe. Quindi, soprattutto per quanto attiene la TASI (Tassa
sui Servizi Indivisibili), che lo scorso anno era stata versata direttamente
allo Stato e da quest’anno dovrà essere gestita in proprio, ai Comuni è
consentito soltanto di restare in fiduciosa attesa: possono, al più, attuare la
normativa applicativa precedentemente fissata, ovvero del pagamento della prima
rata entro il 16 giugno nella misura del 50% dell’imposta dovuta e calcolata
con l’aliquota base dell’1 per mille per tutti i contribuenti, ad eccezione
delle abitazioni principali, che dovrebbero versarla in unica soluzione entro
il 16 dicembre 2014. Fermo restando, ovviamente, le rideterminazioni che
dovessero intervenire.
Se
qualcosa deve cambiare, e deve in tutta evidenza cambiare, siamo tutti
interessati a che si cambi per tempo, così da operare le scelte conseguenti nella
massima trasparenza, senza mettere in discussione la garanzia dei servizi
dovuti ai cittadini.
Come
amministratori siamo pronti ad assumerci da subito le nostre responsabilità nei
termini consentiti dalle norme, e ci aspettiamo che altrettanto sia fatto tempestivamente
a livello centrale, in modo da contribuire -
ognuno per la propria parte - a un rapporto corretto con tutti i
contribuenti.

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