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mercoledì 28 maggio 2014

BARLETTA : PRESENTATO IL PIANO COMUNALE DELLE COSTE

Il Piano Comunale delle Coste è al centro di una nuova occasione di incontro tra l’Amministrazione comunale e le associazioni che a vario titolo sono portatrici di interessi generali in materia ambientale, territoriale e turistica, non solo per comunicare lo stato di redazione del Piano ma come espressione della partecipazione della comunità al processo di costruzione condivisa delle conoscenze del territorio e dei processi decisionali.
I primi incontri  strutturati secondo la formula del forum, ovvero appuntamenti nei quali c’è spazio per la comunicazione del lavoro effettuato e per la valutazione sulle proposte progettuali, sono avvenuti tra febbraio e marzo 2012:
-        23/24 febbraio 2012: condivisione dei contenuti del Piano con tutti i settori comunali e con le componenti politiche di Consiglio comunale;
-        27 febbraio 2012: incontro con le associazioni di categoria e gli ordini professionali;
-        29 febbraio 2012: incontro con la comunità;
-        7 marzo 2012: incontro di approfondimento con le associazioni di categoria e gli ordini professionali;
-        9 marzo 2012: incontro di approfondimento con le associazioni ambientaliste e sportive.
Questo pomeriggio si è svolto un altro momento essenziale del percorso partecipativo, che ha già coinvolto in più occasioni gli operatori e le associazioni del settore interessate alla programmazione degli interventi connessi alla strategia di rilancio del territorio, in vista della adozione da parte della Giunta municipale. All’incontro sono intervenuti il sindaco Pasquale Cascella, l'assessore alle Politiche per il territorio Azzurra Pelle, i presidenti delle Commissioni consiliari Antonio Santeramo e Pietro Sciusco, i tecnici del Settore Piani e Programmi comunale e una rappresentanza del Settore Demanio della Regione Puglia.
A supporto di una offerta balneare stimata per circa 32000 bagnanti, il Piano Comunale delle Coste di Barletta promuove e incentiva la riqualificazione ambientale delle aree demaniali marittime. A tal fine, il piano si pone come obiettivo principale la tutela delle risorse naturali e la valorizzazione delle qualità ambientali e paesaggistiche della zona costiera del territorio comunale, attraverso una razionalizzazione degli interventi ed un’organizzazione generale degli spazi, e l’ammodernamento di servizi e funzioni. Inoltre il P.C.C. ha come obiettivo quello di individuare indirizzi per il miglioramento della qualità degli stabilimenti balneari; favorire l’innovazione e la diversificazione dell’offerta turistica; regolamentare le diverse attività ai fini della integrazione e complementarità tra le stesse; costituire un quadro di riferimento finalizzato all’armonizzazione delle azioni dei soggetti pubblici e privati sulla fascia costiera; indicare le modalità di adeguamento delle concessioni esistenti ai principi delineati dal Piano Regionale delle Coste. Individua le aree che possono essere oggetto di rilascio di “nuove concessioni”; le unità minime d’intervento, gli ambiti dove è possibile attivarle e le modalità di gestione possibili; individua e preservare le spiagge libere attraverso una approfondita analisi dello stato di fatto; individua in termini quantitativi e qualitativi i servizi minimi e le attrezzature annesse per consentire un innalzamento della qualità dell’offerta turistica in particolare di quella balneare. Mette in relazione le aree nel loro complesso, con il sistema della viabilità pedonale e ciclabile, nel rispetto della normativa sull’eliminazione delle barriere architettoniche per la libera fruizione da parte di tutti i cittadini.
Nella formulazione di nuove e maggiormente qualificate proposte, si è posto come tema portante lo sport e la relativa somministrazione di servizi legati al wellness. Il configurare la litoranea come uno spazio polifunzionale per il soddisfacimento dei bisogni del tempo libero legati al benessere, passa dalla ristrutturazione complessiva dell’offerta , che vede la sua fase di avvio nell’inserimento delle strutture balneari di nuova istituzione. Le nuove concessioni intercettano modalità d’uso del litorale già consolidate, ma che ad oggi non trovano gli spazi adeguati e spesso confliggono con altre modalità di impiego. Inoltre la presenza di una fascia retro-terra ha costituito l’occasione per incrementare la dotazione di servizi sportivi, pertanto l’individuazione di aree “ricreative diverse” ad esse dedicate, oltre che ridurre le eventuali interferenze, organizza il litorale razionalmente in un programma funzionale del demanio marittimo di Barletta. L’intero sistema sportivo a realizzarsi vede nell’inserimento di una pista di atletica, larga 3 mt e lunga 4300mt, l’ossatura portante dell’idea progettuale. L’attuale impiego dei litorali, specie quello di ponente, come una palestra all’aperto vedrebbe un pieno riconoscimento nella realizzazione di questa arteria. Tra gli effetti, oltre all’immediata eliminazione delle interferenze con altre utenze, il proiettare il litorale in circuiti di interesse para sportivo intercettando nuovi flussi di fruitori.
Il paesaggio della litoranea che va delineandosi nel tempo è sempre più quello di “polo del tempo libero” dove le attività ludiche, sportive e del benessere si organizzano e si rapportano alla linearità dell’asse stradale, grazie a cui acquisiscono visibilità e significato. L’intento è soddisfare il principio di economicità dell’organizzazione del territorio e delle infrastrutture. All’interno di una più generale riflessione sui processi di crescita del sistema economico locale, generata dal percorso di miglioramento della qualità urbana da tutti invocata, il litorale è ripensato come produttore di servizi materiali ed immateriali ad alto valore aggiunto per il cittadino. Di fatto si assecondano le peculiarità in essere del sito integrandole alle dotazioni per la socialità quali la passeggiata nel verde, il pic-nic nelle aree verdi attrezzate, con l’inserimento di una pista di atletica. Lo studio ha evidenziato le relazioni tra forma dell’impianto e del tessuto urbano, assetto della rete viaria e distribuzione delle funzioni disegnando un rapporto complesso nel quale il sovradimensionamento viario indebolisce lo spazio collettivo esistente tra la componente “marina” e il suo immediato retroterra, generando così spazi residuali dall’incerta identità. Ripensare il ruolo della strada comporta in primo luogo una reinterpretazione come spazio pubblico lineare e come insostituibile elemento di relazione. Il ridimensionamento e la rigerarchizzazione della sede stradale migliora l’accessibilità riqualificandone gli ambiti già destinati alla ciclabilità e ai percorsi pedonali. Il Piano sintetizza gli obiettivi nell’individuazione di una “piazza lineare” a supporto della balneazione riqualificando gli usi consolidati in una configurazione che evita sovrapposizioni o interferenze tra le differenti tipologie di impieghi. La fascia FP/3, antistante le aree concedibili, si organizza come piazza lineare attrezzata lungo tutto il litorale per una larghezza di circa 30mt, caratterizzata dalla “bordura verde” con una larghezza minima di circa 3mt. La pianificazione effettuata mira ad una revisione organica dei litorali con la relativa mobilità, puntando in via prioritaria su modalità sostenibili, potenziando la ciclabilità e il trasporto pubblico avviando criteri di maggiore integrazione con il sistema dei parcheggi. Il PCC riorganizza le attuali sedi riducendo la conflittualità esistente tra le diverse mobilità e organizzando una adeguata pista ciclabile in sede propria con sezione variabile di minimo 4 mt. Nel primo tratto del litorale di ponente, adiacente al porto, la contro-strada viene riconvertita in una piazza lineare caratterizzata dalla presenza di una pista ciclabile, affiancando le attuali due corsie di marcia e ampliandone le dimensioni. La pista ciclabile prosegue anche nel secondo tratto, mentre il terzo tratto confluisce nella strada carrabile. Le caratteristiche fisiche di questa sezione stradale ben si coniugano con quelle di una “Zona 30”, rendendo sicuro il traffico promiscuo tra carrabile e ciclabile. Quest’ultima scelta consente un ridotto consumo di suolo ed conseguente maggiore superficie da destinarsi ad attività a supporto della balneazione.

L’Ufficio Comunicazione


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