Il Piano Comunale
delle Coste è al centro di una nuova occasione di incontro tra
l’Amministrazione comunale e le associazioni che a vario titolo sono portatrici
di interessi generali in materia ambientale, territoriale e turistica, non solo
per comunicare lo stato di redazione del Piano ma come espressione della
partecipazione della comunità al processo di costruzione condivisa delle
conoscenze del territorio e dei processi decisionali.
I primi incontri strutturati secondo la formula del forum,
ovvero appuntamenti nei quali c’è spazio per la comunicazione del lavoro
effettuato e per la valutazione sulle proposte progettuali, sono avvenuti tra
febbraio e marzo 2012:
-
23/24 febbraio 2012: condivisione dei contenuti del Piano
con tutti i settori comunali e con le componenti politiche di Consiglio
comunale;
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27 febbraio 2012: incontro con le associazioni di categoria
e gli ordini professionali;
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29 febbraio 2012: incontro con la comunità;
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7 marzo 2012: incontro di approfondimento con le
associazioni di categoria e gli ordini professionali;
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9 marzo 2012: incontro di approfondimento con le
associazioni ambientaliste e sportive.
Questo pomeriggio si è svolto un altro momento essenziale
del percorso partecipativo, che ha già coinvolto in più occasioni gli operatori
e le associazioni del settore interessate alla programmazione degli interventi
connessi alla strategia di rilancio del territorio, in vista della adozione da
parte della Giunta municipale. All’incontro sono intervenuti il sindaco
Pasquale Cascella, l'assessore alle Politiche per il territorio Azzurra Pelle,
i presidenti delle Commissioni consiliari Antonio Santeramo e Pietro Sciusco, i
tecnici del Settore Piani e Programmi comunale e una rappresentanza del Settore
Demanio della Regione Puglia.
A supporto di una
offerta balneare stimata per circa 32000 bagnanti, il Piano Comunale delle
Coste di Barletta promuove e incentiva la riqualificazione ambientale delle
aree demaniali marittime. A tal fine, il piano si pone come obiettivo
principale la tutela delle risorse naturali e la valorizzazione delle qualità
ambientali e paesaggistiche della zona costiera del territorio comunale,
attraverso una razionalizzazione degli interventi ed un’organizzazione generale
degli spazi, e l’ammodernamento di servizi e funzioni. Inoltre il P.C.C. ha
come obiettivo quello di individuare indirizzi per il miglioramento della
qualità degli stabilimenti balneari; favorire l’innovazione e la
diversificazione dell’offerta turistica; regolamentare le diverse attività ai
fini della integrazione e complementarità tra le stesse; costituire un quadro
di riferimento finalizzato all’armonizzazione delle azioni dei soggetti
pubblici e privati sulla fascia costiera; indicare le modalità di adeguamento
delle concessioni esistenti ai principi delineati dal Piano Regionale delle
Coste. Individua le aree che possono essere oggetto di rilascio di “nuove
concessioni”; le unità minime d’intervento, gli ambiti dove è possibile
attivarle e le modalità di gestione possibili; individua e preservare le
spiagge libere attraverso una approfondita analisi dello stato di fatto;
individua in termini quantitativi e qualitativi i servizi minimi e le
attrezzature annesse per consentire un innalzamento della qualità dell’offerta
turistica in particolare di quella balneare. Mette in relazione le aree nel
loro complesso, con il sistema della viabilità pedonale e ciclabile, nel
rispetto della normativa sull’eliminazione delle barriere architettoniche per
la libera fruizione da parte di tutti i cittadini.
Nella formulazione di
nuove e maggiormente qualificate proposte, si è posto come tema portante lo
sport e la relativa somministrazione di servizi legati al wellness. Il
configurare la litoranea come uno spazio polifunzionale per il soddisfacimento
dei bisogni del tempo libero legati al benessere, passa dalla ristrutturazione
complessiva dell’offerta , che vede la sua fase di avvio nell’inserimento delle
strutture balneari di nuova istituzione. Le nuove concessioni intercettano
modalità d’uso del litorale già consolidate, ma che ad oggi non trovano gli
spazi adeguati e spesso confliggono con altre modalità di impiego. Inoltre la
presenza di una fascia retro-terra ha costituito l’occasione per incrementare
la dotazione di servizi sportivi, pertanto l’individuazione di aree “ricreative
diverse” ad esse dedicate, oltre che ridurre le eventuali interferenze,
organizza il litorale razionalmente in un programma funzionale del demanio
marittimo di Barletta. L’intero sistema sportivo a realizzarsi vede
nell’inserimento di una pista di atletica, larga 3 mt e lunga 4300mt,
l’ossatura portante dell’idea progettuale. L’attuale impiego dei litorali,
specie quello di ponente, come una palestra all’aperto vedrebbe un pieno
riconoscimento nella realizzazione di questa arteria. Tra gli effetti, oltre
all’immediata eliminazione delle interferenze con altre utenze, il proiettare
il litorale in circuiti di interesse para sportivo intercettando nuovi flussi
di fruitori.
Il paesaggio della
litoranea che va delineandosi nel tempo è sempre più quello di “polo del tempo
libero” dove le attività ludiche, sportive e del benessere si organizzano e si
rapportano alla linearità dell’asse stradale, grazie a cui acquisiscono
visibilità e significato. L’intento è soddisfare il principio di economicità
dell’organizzazione del territorio e delle infrastrutture. All’interno di una
più generale riflessione sui processi di crescita del sistema economico locale,
generata dal percorso di miglioramento della qualità urbana da tutti invocata,
il litorale è ripensato come produttore di servizi materiali ed immateriali ad
alto valore aggiunto per il cittadino. Di fatto si assecondano le peculiarità
in essere del sito integrandole alle dotazioni per la socialità quali la
passeggiata nel verde, il pic-nic nelle aree verdi attrezzate, con
l’inserimento di una pista di atletica. Lo studio ha evidenziato le relazioni
tra forma dell’impianto e del tessuto urbano, assetto della rete viaria e
distribuzione delle funzioni disegnando un rapporto complesso nel quale il
sovradimensionamento viario indebolisce lo spazio collettivo esistente tra la
componente “marina” e il suo immediato retroterra, generando così spazi
residuali dall’incerta identità. Ripensare il ruolo della strada comporta in
primo luogo una reinterpretazione come spazio pubblico lineare e come
insostituibile elemento di relazione. Il ridimensionamento e la
rigerarchizzazione della sede stradale migliora l’accessibilità
riqualificandone gli ambiti già destinati alla ciclabilità e ai percorsi
pedonali. Il Piano sintetizza gli obiettivi nell’individuazione di una “piazza
lineare” a supporto della balneazione riqualificando gli usi consolidati in una
configurazione che evita sovrapposizioni o interferenze tra le differenti
tipologie di impieghi. La fascia FP/3, antistante le aree concedibili, si
organizza come piazza lineare attrezzata lungo tutto il litorale per una
larghezza di circa 30mt, caratterizzata dalla “bordura verde” con una larghezza
minima di circa 3mt. La pianificazione effettuata mira ad una revisione
organica dei litorali con la relativa mobilità, puntando in via prioritaria su
modalità sostenibili, potenziando la ciclabilità e il trasporto pubblico
avviando criteri di maggiore integrazione con il sistema dei parcheggi. Il PCC
riorganizza le attuali sedi riducendo la conflittualità esistente tra le
diverse mobilità e organizzando una adeguata pista ciclabile in sede propria
con sezione variabile di minimo 4 mt. Nel primo tratto del litorale di ponente,
adiacente al porto, la contro-strada viene riconvertita in una piazza lineare
caratterizzata dalla presenza di una pista ciclabile, affiancando le attuali
due corsie di marcia e ampliandone le dimensioni. La pista ciclabile prosegue
anche nel secondo tratto, mentre il terzo tratto confluisce nella strada
carrabile. Le caratteristiche fisiche di questa sezione stradale ben si
coniugano con quelle di una “Zona 30”, rendendo sicuro il traffico promiscuo
tra carrabile e ciclabile. Quest’ultima scelta consente un ridotto consumo di
suolo ed conseguente maggiore superficie da destinarsi ad attività a supporto
della balneazione.
L’Ufficio
Comunicazione
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