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News dalle Città della BAT

venerdì 16 maggio 2014

TRINITAPOLI : Quanti sono quelli che si fermano a parlare con i braccianti e gl’impiegati?

Sento parlare molto, in questa campagna elettorale, di Lavoro e di Industria. Ma quanti sono i candidati consiglieri che vanno davanti alle aziende? Quanti sono quelli che si fermano a parlare con i braccianti e gl’impiegati?  nessuno, e mi sono reso conto della distanza esistente tra la città che blatera e quella che
opera. Trinitapoli è anche quella fatica, quell’occhio che desidera una speranza di rinascita di un territorio, la zona industriale, nel quale si sono elaborate e si elaborano soluzioni, pratiche che riescono ancora a resistere
alla crisi mondiale. Ma quel che deprime è il vuoto intorno alle poche aziende ancora aperte. Ci sono giovani capaci e meno giovani insidiati dalla riforma Fornero, tutti nella medesima situazione d’insta - bilità, di timore: tutti incolpevoli, poiché singoli e soli di fronte al macigno della crisi. Come parlare a questi lavoratori di idee e di progetti, dopo l’abbandono e la crisi? Con quale coraggio proporre un ripensamento del sistema produttivo?
Tuttavia io provo a giocar d’azzardo e a prefigurare un’integrazione tra città dell’industria e città dei servizi, un processo lungo che può sanare la ferita della disoccupazione presente e futura. Servono interventi strutturali mirati, serve una nuova viabilità, lì dentro, ma serve anche un percorso di avvicinamento tra cultura del servizio e cultura della fabbrica.
Il terzo settore, in questo, può essere determinante, come anche strutture di formazione a supporto della ricollocazione dei fuoriusciti. Ammortizzatori sociali, investimenti e servizi ai lavoratori ed alle lavoratrici, insomma, con un occhio particolare a chi si usura anche in giovane età. 
Questa città deve essere più nostra, e noi più sua, a disposizione di quei bisogni che, se insoddisfatti, recano un danno permanente e procurano una frattura tra città e città, persone e persone, cuori e cuori: in un reciproco allontanamento che rischia di sfociare nella rabbia e di dar ragione ai protestatari di professione. 

Damiano Orfeo
Coordinatore Cittadino CGIL BAT

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