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News dalle Città della BAT

domenica 1 giugno 2014

ANDRIA : MERCATO DEL 2 GIUGNO, IL SINDACO GIORGINO RITIRI SUBITO L’ORDINANZA

L’ASSESSORE MISCIOSCIA DECIDA SE VUOLE ESSERE L’ASSESSORE DI TUTTI O DI ALCUNI.
QUELL’ORDINANZA A NOSTRO AVVISO E’ ILLEGITTIMA E INFONDATA E MANCA DEI PARERI OBBLIGATORI PREVISTI PER LEGGE.
LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA RAPPRESENTATIVE PRONTE A PRESENTARE UN ESPOSTO IN PROCURA.

Leggiamo alcune dichiarazioni transitate sugli organi di informazione, non solo locali, che sono profondamente offensive sia dei soggetti in causa, singole persone e primarie associazioni di categoria, sia per la loro gravità rispetto ad un provvedimento assunto, a nostro avviso, in assenza del rispetto delle minime condizioni di legge. L’ordinanza sindacale nr. 297 emessa il giorno venerdì 30 maggio 2014, con la quale si dispone lo spostamento del mercato coincidente con la giornata festiva di lunedì 2 giungo 2014 al giorno mercoledì 4 giugno 2014 è stata emanata in violazione della legge regionale Puglia e del Regolamento comunale nonché del Piano comunale di Andria del commercio su aree pubbliche.
Le suddette disposizioni normative, infatti, non prevedono, come nel caso del 2 giugno dove non ci sono due festività consecutive, la possibilità dello slittamento del mercato a due giorni di distanza da quello prefissato bensì al giorno successivo. Quindi il mercato di lunedì 2 giugno avrebbe dovuto essere posticipato, per legge, a martedì 3 giugno oppure alla domenica precedente qualora, però, vi fosse stata una richiesta sottoscritta da TUTTE le associazioni datoriali e dei consumatori.
Il fatto che in occasione del lunedì di pasquetta si sia sperimentato e SOLO IN MODO SPERIMENTALE lo slittamento al mercoledì è stato unicamente supportato dal fatto che quella richiesta  venne firmata DA TUTTE LE SIGLE SINDACALI, come previsto per legge, tranne due associazioni che non hanno mai neanche partecipato ai numerosi tavoli di concertazione comunale per la discussione e revisione del Piano Comunale del Commercio su Aree Pubbliche, altrimenti neanche quella sarebbe stata possibile ed ecco perché non condividiamo il ripetersi dello slittamento illegittimo del mercato al mercoledì.
Nel merito dell’ordinanza sindacale emanata il 30 maggio scorso, su di essa non leggiamo l’acquisizione di pareri obbligatori dei quali ne risulterebbe priva e tali pareri sono quelli che devono essere espressi da tutte le associazioni, anche dei consumatori,  oltre che dalla Dirigente del Settore Sviluppo Economico, dal Dirigente del Comando di Polizia Municipale, dalla Dirigente del Settore Ambiente, Traffico e Viabilità; tutte figure fortemente coinvolte in una decisione di questo genere che prevede l’attivazione di una serie di servizi collaterali e funzionali allo svolgimento del mercato in giornata diversa da quella prefissata così come non sono stati acquisiti i pareri della Consulta di riferimento in quanto trattasi di una modifica, seppur temporanea, al regolamento comunale.
In assenza di tutto questo, vista l’assoluta inesistenza di qualsiasi elemento di gravità o di urgenza come mai l’Assessore si è attivato al punto da far firmare un’ordinanza il giorno venerdì 30 maggio di fronte a tre giornate festive per gli uffici comunali e di fronte a richieste pervenute da parte di qualche singola associazione all’ufficio comunale solo alcune ore prima? Perché l’assessore o altri soggetti non hanno sentito il minimo senso di responsabilità istituzionale ed hanno completamente ignorato, invece, la richiesta formulata in data 2 aprile 2014 con la quale si chiedeva il regolare svolgimento del mercato il 2 giugno mentre si sono tutti immediatamente attivati di fronte ad una semplice richiesta assolutamente infondata?
A nostro avviso, infatti, quella richiesta di slittamento al mercoledì risulta essere infondata, falsa ed inconsistente nella motivazione alla base di essa in quanto far svolgere il mercato di mercoledì comporta proprio l’accavallamento e la sovrapposizione non solo di due ma addirittura di più giornate di mercato, cosa che non sarebbe accaduta se il mercato si fosse svolto il 2 giugno, come anche da noi richiesto. Allora ci chiediamo: visto che il mercoledì gli ambulanti che frequentano il mercato di Andria il lunedì sono anche titolari di posteggio in altri mercati quindi a Palo del Colle, Cerignola, Lucera, Zapponeta, Santo Spirito, San Marco in Lamis, Bari, Acquaviva delle Fonti, Bitritto, Noicattaro, Castellaneta, Putignano e numerosi altri anche in altre Regioni molto frequentate dai nostri ambulanti come la vicina Basilicata, l’Ente Comunale ha fatto questa valutazione quando ha inteso accogliere ciecamente quella richiesta “infondata” oppure si è fatto abbagliare da situazioni esterne ed estranee agli interessi diffusi? Perché non ha verificato la fondatezza della richiesta proprio mediante la consultazione prevista per legge, che non c’è stata, dalla quale consultazione sarebbero emersi evidenti questi elementi? L’assessore Miscioscia ha valutato tutto questo?
Qual è quel filo che legherebbe rapporti istituzionali e politici al punto da far prevalere l’interesse di alcuni operatori ambulanti perdenti posto il mercoledì o di alcune associazioni rispetto a quello generale di tutte le altre centinaia di ambulanti concessionari di posteggio nel mercato di Andria e di altre associazioni fortemente rappresentative?
Come mai Associazioni richiedenti mostrano interesse per la categoria solo in questa occasione? Perché tutte le altre associazioni sono state escluse pur rappresentando gli interessi diffusi e non particolari anche dell’intera categoria del commercio su aree pubbliche?
Perché l’assessore ha voluto continuare ad offendere il buon nome delle associazioni escluse le quali potrebbero anche far valere azioni legali rispetto ad un atteggiamento di parte fortemente lesivo e produttivo di gravi conseguenze anche nei rapporti tra queste associazioni escluse ed i propri associati?
Non entriamo nel merito della querelle politica scaturita in seguito alla presa di posizione di autorevolissimi e stimati esponenti al governo della città perché questa questione sarà sicuramente trattata nelle opportune sedi politiche ma noi crediamo che quest’ulteriore azione discriminatoria debba seriamente suscitare indignazione anche rispetto al ruolo che un esponente politico ed istituzionale deve avere quindi invitiamo anche l’Assessore al Commercio di Andria a trarne le conseguenze e a farlo in modo serio e distaccato guardando anche a tutto il suo operato in questi lunghi anni per il piccolo commercio e per l’ambulantato.
Rivolgiamo quindi l’invito pubblico al Sindaco di Andria avv. Nicola Giorgino, a ritirare il provvedimento infondato e, a nostro avviso, illegittimo al fine di evitare l’assunzione di azioni di ben altra rilevanza e conseguenze che le Associazioni di Categoria emarginate decideranno di assumere nel corso dell’incontro di martedì prossimo, in assenza del ritiro dell’ordinanza.
Andria, 1 giugno 2014

Le Associazioni di Categoria del Commercio su Aree Pubbliche

UNIMPRESA BAT  – Il Presidente dell’Associazione Sig. Savino Montaruli
                                  
– Il Presidente di Categoria Sig. Raffaele Di Bari

BAT COMMERCIO 2010 – Il Presidente Sig. Vincenzo Berardino

FEDERCOMMERCIO – Il Presidente dell’Associazione Sig. Michele Bucci
                                      
      – Il Presidente di Categoria Sig. Riccardo Regano

su mandato di CNA PMI PUGLIA – Sig. Vincenzo BERARDINO

A.C.A.B. (Associazione Commercianti Ambulanti Bat)

                                       – Il Presidente Sig. Capogna Giacinto

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