Tre
anni fa Barletta si esprimeva a favore della gestione pubblica e partecipata
dei servivi pubblici locali.
In occasione dei referendum 2011 si recò a votare più del 50% degli aventi diritti al voto con una vittoria del sì che superò il 98%.
In occasione dei referendum 2011 si recò a votare più del 50% degli aventi diritti al voto con una vittoria del sì che superò il 98%.
Eppure
anche nella nostra città, così come in tutto il resto d’Italia tranne rarissime
eccezioni, le pubbliche amministrazioni non procedono nel promuovere ed
adottare provvedimenti finalizzati a rendere pubblico e partecipato non solo il
servizio idrico ma anche gli altri servizi pubblici locali, proprio perché beni
comuni.
Andiamo
per gradi.
Durante
la campagna referendaria, esattamente il 22 marzo 2011, contattati, in
rappresentanza del Comitato provinciale BAT ‘Acqua Bene Comune’, tutti i
consiglieri comunali invitandoli a recarsi presso il Comune, dove passai
l’intero pomeriggio, al fine di firmare la richiesta di convocazione di un
consiglio monotematico per l’approvazione della delibera ‘acqua bene comune –
no al nucleare’ così come approntata dal Forum italiano dei movimenti per
l’acqua. Grazie alla firma di 12 consiglieri fu convocato il suddetto consiglio
che deliberò all’unanimità l’ordine del giorno così come da delibera.
Eravamo
al termine del primo mandato dell’ex-sindaco Maffei. Il 22 dicembre del 2011 la
seconda amministrazione Maffei deliberò sull’adeguamento dello Statuto comunale
inserendo alla lettera d) comma 1 dell’art.2, fra i Principi, la seguente
dicitura ‘in particolare, viene riconosciuto il diritto all’acqua, inteso quale
diritto universale, indivisibile, inalienabile, e la natura giuridica del bene
acqua inteso come bene pubblico appartenente alla collettività. Il comune si dichiara
“comune denuclearizzato”. Non si riconobbe dunque il servizio idrico integrato
come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica né si procedette in
seguito ad onorare gli impegni assunti con la delibera ‘acqua bene comune – no
al nucleare’.
Per
questo oggi da cittadina aderente al Forum italiano dei movimenti per l’acqua
presento al Comune di Barletta una istanza con la quale chiedo di avviare i
procedimenti amministrativi, ovvero di adottare provvedimenti esecutivi o
applicativi della delibera n°3 del 12 aprile 2011 avente come oggetto: Art. 3
D/lg 267/2000 richiesta di convocazione seduta consiliare su ‘acqua bene comune
– no al nucleare’.
Anche
la gestione dei rifiuti rientra fra i servizi pubblici locali che il 12 e 13
giugno del 2011 i cittadini di Barletta hanno dichiarato debbano avere natura
pubblica e partecipata. Ebbene a due giorni dall’acquisizione del 100% del
capitale sociale della Bar.s.a. da parte del Comune di Barletta che ha rilevato
la quota del socio di minoranza Manutencoop, invito nuovamente il Sindaco di
Barletta e tutti i rappresentanti dell’amministrazione comunale a tenere in
considerazione la volontà espressa dalla maggioranza dei cittadini di Barletta
aventi diritto al voto.
Cascella
dichiara che finalmente la Bar.s.a. è diventata una società interamente pubblica.
Ad oggi in realtà, è importante sottolineare, la Bar.s.a. è una società per
azioni, perciò ente di diritto privato, a totale capitale pubblico.
Sarebbe
invece auspicabile la trasformazione della Bar.s.a. in azienda speciale, che è
ente di diritto pubblico, così come già proposto al Sindaco Cascella in
occasione dell’incontro, svoltosi presso Palazzo di Città, nel mese di
settembre scorso. Un esempio da prendere in considerazione può essere l’azienda
speciale ABC (Acqua Bene Comune) di Napoli promossa dal Prof. Lucarelli
(all’epoca assessore alla Partecipazione e ai Beni Comuni), prevedendo nel
Consiglio di Amministrazione un rappresentante dei cittadini/associazioni e,
andando oltre, uno dei lavoratori della Bar.s.a. Questo per garantire una
gestione non soltanto pubblica ma anche realmente partecipata e trasparente di
un servizio fondamentale come quello dei rifiuti.
A
fine dicembre 2013 nella relazione sull’affidamento in house alla Bar.s.a. Spa
dei Servizi Pubblici di igiene urbana del Comune di Barletta il sindaco
Cascella specificava che ‘essendo questioni che investono la sfera politico-
istituzionale, dovranno essere valutate e approfondite in sede di confronto,
con le Commissioni e con l’intero Consiglio Comunale, sulla base di specifiche proposte operative
coerenti con le Linee di Programma e con le esigenze primarie dei cittadini’. I
cittadini si sono espressi, ora tocca all’amministrazione comunale coinvolgerli
direttamente e sin da subito al fine di garantire il loro volere.
Sabrina
Salerno – Associazione Beni Comuni
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