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domenica 8 giugno 2014

TRANI : CONTENZIOSO GUASTAMACCHIA, LA CASSAZIONE RIGETTA IL RICORSO DELL’EREDE. IL SUOLO RESTA AL COMUNE

La seconda sezione civile della Corte suprema di Cassazione ha rigettato il ricorso promosso dall’erede Guastamacchia sulla proprietà del terreno di via Sant’Annibale Maria di Francia, ponendo definitivamente fine al contenzioso con il Comune di Trani che si chiude, dunque, in favore dell’Ente. La suprema Corte ha confermato nell’ultimo grado di giudizio le ragioni del Comune di Trani. 

Si conclude così una vicenda che si protraeva da oltre 10 anni. Condannato in primo grado al rilascio dell'immobile nel 2003, nel 2007 il Comune si vide riconoscere le sue ragioni in secondo grado. La Corte d'appello (con sentenza numero 450/07) riformò in toto la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Trani in favore dell'erede di Guastamacchia.

A seguito della decisione di quest’ultimo di impugnare la sentenza davanti alla Corte di Cassazione, il Comune di Trani il 15 marzo del 2012, con un deliberato di giunta aveva deciso di risolvere in modo diverso la controversia approvando in tal senso uno schema di transazione per chiudere la vicenda con la cessione a quest’ultimo del terreno a fronte di un versamento economico in favore del Comune di Trani. 


Tenendo fede ad un impegno assunto in campagna elettorale, l’amministrazione Riserbato, l’1 marzo del 2013, su proposta dell’assessore Giuseppe De Simone approvò in giunta, all’unanimità, la revoca della delibera del 2012 non ritenendo condivisibili le motivazioni poste a fondamento della stessa e ritenendo più corrispondente ai principi di legittimità e convenienza dell’azione amministrativa attendere l'esito del giudizio pendente davanti alla Corte di Cassazione poiché ragioni di pubblico interesse inducevano a non ritenere soddisfacente per il Comune di Trani lo schema di transazione promosso in precedenza, sia per l'esiguità della somma che si sarebbe incamerata, sia perché i vantaggi che sarebbero derivati al Comune dalla definitiva aggiudicazione del suolo (destinato da previsione urbanistica a ulteriore spazio di aggregazione per i residenti del quartiere Stadio) avrebbero reso giustificabile il rischio. La scelta si è rivelata vincente.

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