ASSALTO AI CENTRI COMMERCIALI MA LA SPESA
CROLLA BRUSCAMENTE.
IN QUESTO CAOS GENERALE, LE IMPRESE ITALIANE
SEMPRE DI PIU’ “SPINTE” VERSO LA DELOCALIZZAZIONE IN TERRE STRANIERE.
BRUTTI SEGNALI VERSO L’INCERTEZZA ASSOLUTA.
I saldi
in Puglia sono cominciati da molti giorni ma nessun segnale positivo si
intravede sul fronte della spesa sempre più in calo anche nella nostra Regione
e soprattutto nella Provincia di Barletta Andria Trani che proprio in questi
giorni sta tracciando un bilancio drammatico sui numeri relativi alla
disoccupazione, alla cessazione delle imprese e alle condizioni ambientali e di
sicurezza peggiorate esponenzialmente negli ultimi cinque anni.
I saldi
quindi sembrano non dare più alcun beneficio al piccolo commercio che vive
anche un momento di fortissima sfiducia e disorientamento. Mentre i negozi
anche nella prima domenica di saldi sono rimasti chiusi, le avverse condizioni
meteo hanno favorito il “naturale trasferimento” delle masse dalle vie del mare
a quelle degli ipermercati e dei centri commerciali. E’ accaduto anche ad
Andria, a Barletta, a Molfetta e in altri centri di distribuzione disseminati
sul territorio, fino a Bari. Tantissima gente che in tali luoghi ha consumato
ed ha speso sottraendo ulteriori risorse a quello che una volta era chiamato
negozio di servizio con profondo ruolo sociale e storico ma anche qui i consumi
crollano bruscamente e progressivamente fino allo stallo.
Una
situazione sovrapponibile nell’intera Regione Puglia dove il calo dei consumi
colpisce in modo significativo anche la spesa alimentare. All’aumento del
numero di piccoli negozi che chiudono corrisponde quello relativo
all’abusivismo commerciale con altre gravi conseguenze per la salute dei
consumatori che perdono in termini di garanzie igieniche e di qualità.
Paradossalmente
i periodi dei saldi, invernali ed estivi, coincidono con quelli di maggior
numero delle scadenze fiscali, oneri contributivi, sociali e tributari quindi
quello dei saldi ha sempre rappresentato per i commercianti solo un periodo di
recupero di parte delle risorse necessarie proprio all’assolvimento di tali
obblighi per oneri aziendali quindi è facilmente comprensibile quanto
aumenterà, in proporzione, il numero delle imprese che non potrà farvi fronte
con ulteriore aumento dell’indebitamento fino all’impossibilità di arrivare
persino alla chiusura dell’azienda.
E
proprio a proposito di chiusura delle aziende, questa volta di aziende di
maggiori dimensioni e della produzione, “un’ancora di salvezza” se così
vogliamo interpretarla ma in realtà potrebbe trattarsi, a nostro avviso, di un’incomprensibile strategia per
impoverire ancor di più il nostro tessuto economico e sociale oltre che
occupazionale, viene lanciata nei vari incontri che si susseguono, finalizzati
a far conoscere alle nostre imprese quanto sia conveniente lasciare,
abbandonare e allontanarsi dalla nostra Patria per delocalizzare in Paesi
europei ma anche extraeuropei dove le condizioni ambientali, il sistema fiscale
ed economico ma anche le condizioni di sicurezza e soprattutto “il mercato”
risultano essere più favorevoli rendendo quei territori molto più attrattivi
del nostro che sconta problemi che sembrano peggiorare di giorno in giorno con
la conseguenza che ormai la produzione è ridotta ai minimi storici così come lo
sono anche i consumi e la spesa pro-capite con un tasso di cessazioni di micro,
piccole e grandi imprese che ha raggiunto anch’esso il massimo storico con
prospettive negative anche per questo e per i prossimi anni.
Nel
nostro territorio è stata la Provincia di Barletta Andria Trani a fare da
apripista promuovendo incontri con rappresentanti privati, istituzionali e
governativi di vari Paesi e di varie nazionalità, da quelli della Comunità
cinese ai colombiani; dagli esponenti degli Emirati Arabi Uniti fino a quelli
del Qatar e anche provenienti dal Kazakistan e dall’Azerbaijan, dal Montenegro,
dalla Bulgaria, dalla Macedonia, da Taiwan, dalla Turchia e da molti altri Paesi,
anche emergenti. Dopo la Provincia ha seguito le stesse orme la Camera di
Commercio e ancora i vari Gal del territorio impegnati a promuovere “le
opportunità” offerte dal Sudafrica e alcune Associazioni che seguendo la stessa
scia promuovono incontri per far conoscere ai professionisti e agli
imprenditori informazioni di carattere generale ed ambientale dei Paesi
proposti, approfondendone aspetti strategici, geo strategici, logistici,
infrastrutturali, politici quali punti di forza che si pongono quale
significativo valore aggiunto per investire in tali aree, usufruendo di
particolari e vantaggiosi regimi fiscali agevolati e comunque di una tassazione
enormemente inferiore rispetto a quella italiana e con un sistema burocratico
snello, efficiente, slegato dai condizionamenti politici, esente da
contaminazioni corruttive e soprattutto molto più libero e autonomo del nostro.
Una
politica quindi mirata e finalizzata ad incentivare il trasferimento delle
produzioni e commercializzazioni al di fuori del nostro Paese nonostante il
vano tentativo di far passare questi incontri con finalità relazionali per
l’acquisizione di nuovi buyers che in realtà quasi mai si sono poi rivelati
essere tali.
Un
segnale estremo quindi in segno di palese ed acclarata resa di fronte
all’incapacità di affrontare e cambiare la condizione economica e sociale del
nostro Paese e delle nostre imprese ormai definitivamente “accompagnate” verso
la morte.
Intanto
gli ultimi dati parlano di un aumento spropositato della spesa nel gioco on
line e in lotterie istantanee così come in città come quella di Andria gli
ultimi dati parlano di un aumento spaventoso di consumo di alcol specie da
parte dei minori.
A volte
ci viene il dubbio, il serio dubbio che in molti stiano barando.
Il Presidente
Savino
Montaruli
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