Tante bollicine per Raffaella Passiatore, ed il suo Alla ricerca di un tango perduto, ed. Florestano. L’autrice converserà con Mariablu Scaringella, non prima, però, di assistere ad una esibizione di due maestri tangheri.
La rassegna Bollicine d’autore- conversazioni sul blue carpet, organizzata dall’associazione culturale Made in Blu sempre al fianco dell’A.Ge.B.E.O. e amici di Vincenzo Onlus con la partnership di Impresa Metropolitana, prosegue il 18 Luglio alle ore 19,00 presso il lido Il mare dentro in via dello Speziale a Palese.
Nel 2011 il Tango è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità. Già negli anni ’90, l’Autrice aveva notato che quel “fenomeno tango”, che andava allargandosi a macchia d’olio in tutto il mondo, aveva una portata culturale e sociale significativa, ed è per questo che l’autrice converserà con la presidentessa del Club UNESCO Bisceglie Pina Catino e con Mariablu Scaringella, non prima, però, di assistere ad una esibizione di due maestri tangheri.
Raffaella Passiatore nasce a Paderno Dugnano in Lombardia. A Bari compie gli studi umanistici e si diploma in pianoforte presso il Conservatorio Niccolò Piccinni. Segue corsi di specializzazione pianistica, musica da camera, pedagogia, germanistica, teatro e danza, a Vienna ed a Salisburgo. Dopo lunghi soggiorni in America Latina, si trasferisce nel 1989 a Salisburgo. Attiva come regista teatrale in Austria ed in Germania, tiene corsi di improvvisazione teatrale e tango argentino dal 2008.
Nel 2006 pubblica per la Florestano Edizioni: Tutto quello che avreste voluto sapere sul tango e nessuno ha mai avuto il coraggio di raccontarvi; racconti esilaranti ma anche irriverenti ed ironici, che descrivono ed analizzano in modo spietato i rapporti, i caratteri e le distorsioni del mondo del tango.
Una scrittrice single racconta con sincerità implacabile ed autoironia delle sue avventure-disavventure, del suo amore-odio per il mondo del tango.
L’interesse musicale per il tango si allarga ben presto alla danza e alla poetica dei testi, alla storia dell’emigrazione europea -soprattutto italiana- in Argentina alla fine dell’800.
Ne Alla ricerca di un tango perduto l’analisi del “fenomeno tango” si approfondisce e si arricchisce di ulteriori prospettive. La “fatidica ricerca” inevitabilmente ritorna alle radici e quindi è la città di Buenos Aires “terreno protagonista” di una sorta di diario di viaggio dell’autrice. La perdita, l’inganno, la caducità, lo straniamento sono i temi di questi racconti ma anche la curiosità, la gioia della scoperta, la capacità di commozione ed empatia, la meraviglia di un microcosmo nascosto ma salvifico.
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