L’ispezione effettuata tra febbraio e maggio 2013 ha fatto emergere gravi carenze nell’organizzazione interna e nei controlli. Per questo la Banca d’Italia ha multato per 184mila euro il presidente, consiglieri ed ex di amministrazione, l’ex direttore generale e i componenti del collegio sindacale della Bcc di Canosa-Loconia.
Una sanzione pesante per una piccola banca (appena 4 sportelli e 117 milioni di raccolta), finita nelle ultime settimane nell’occhio del ciclone per via di una serie di interrogazioni parlamentare presentate dal Movimento 5 Stelle.
Via Nazionale ha multato di 16.500 euro il presidente Vincenzo Princigalli e gli ex consiglieri Giuseppe Fiorella e Sabino Antonio Caporale, di 11mila euro Tommaso Italo Caporale, Vito Malcangio, Aldo Accetta, Nicola Campagna, Antonio Di Monte e Luigi Fiore, di 8mila euro l’ex consigliere Dario Gianfranco D’Aulisa. È di 22mila euro la sanzione comminata all’ex direttore generale Gaetano Morisco, mentre per i sindaci le multe ammontano a 16.500 euro per Vincenzo Manodritta e di 11mila per Francesco Pedone e l’ex Gianfranco Capacchione.
In estrema sintesi, le irregolarità contestate dalla Vigilanza riguardano scarsi controlli sulla gestione del credito e delle procedure antiriciclaggio, mentre ai sindaci viene contestato di aver «trascurato» i controlli, «limitati al solo vaglio delle posizioni a sofferenza o in mora». Criticità su cui la stessa Bcc - come annota la Vigilanza - ha espresso «una sostanziale condivisione»: «Gli amministratori ed i sindaci, infatti, hanno sostenuto di non essere responsabili delle criticità riscontrate, in quanto già nel 2010 la situazione aziendale risultava oggettivamente compromessa».
A fine maggio, il deputato barese Giuseppe D’Ambrosio (M5S) aveva scritto al governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco per sollecitare «le opportune verifiche e, nel caso, gli interventi di competenza» sui risultati dell’ispezione. Il decreto che dispone le sanzioni a carico degli amministratori è stato depositato il 16 giugno e dovrebbe essere pubblicato nel bollettino di vigilanza a fine mese.
«Banca d’Italia - dice il presidente Vincenzo Princigalli - ha dato atto che la situazione aziendale, che è stata ereditata dal precedente consiglio di amministrazione, era gravemente compromessa. Il precedente cda si era adoperato per superare le criticità pregresse, tuttavia la Banca d’Italia ha ritenuto che gli interventi non siano stati sufficientemente incisivi». I rilievi della Vigilanza, secondo Princigalli, si riferiscono a problemi organizzativi generali: «Le sanzioni amministrative sono legate solo a responsabilità di natura oggettiva: nulla viene ovviamente contestato a titolo personale alla governance, che continua a riscuotere piena fiducia. Nel frattempo, il nuovo cda ha continuato a lavorare per superare definitivamente tutte le criticità: oggi la banca è in una condizione di assoluto rispetto della sana e prudente gestione, e sta sviluppando l’attività a sostegno del territorio».
[m.s.]
Fonte : La Gazzetta del Mezzorgiorno
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