A SETTEMBRE IN MOLTI DOVRANNO PAGARE LE CONCESSIONI GIA’ SCADUTE.
SE NON ATTIRIAMO TURISMO DI QUALITA’ E STRANIERO RISCHIAMO LA MARGINALITA’ IN UNA PUGLIA A DIVERSE VELOCITA’.
Stagione turistica allungata anche ai mesi autunnali? Si ma per quale turismo? Se qualcuno pensa che ciò possa dare giovamenti agli stabilimenti balneari probabilmente si sbaglia di grosso dal momento che già in questi ultimi giorni di agosto quei pochi ombrelloni rimasti aperti per l’intera stagione mai arrivata si stanno chiudendo e le esigue presenze sono in ulteriore e definitivo calo. Mentre per gli eventi atmosferici che colpiscono settori dell’agricoltura politici, associazioni di categoria e burocrati si mettono in allerta ed immediatamente si parla di agevolazioni, di sussidi, di sostegni e di interventi, nel caso dei balneari gli stessi soggetti tacciono, pur ammettendo che praticamente la stagione turistica, soprattutto a causa delle condizioni meteorologiche ma aggiungiamo non solo per quelle è stata pessima ed in taluni casi quasi inesistente se si escludono una decina di giorni ad agosto quindi crisi assoluta e già ampiamente riconosciuta.
A settembre e anche nei mesi successivi, quindi, gli imprenditori non saranno impegnati ad aprire ombrelloni e sdraio ma a cercare le risorse per far fronte al pagamento delle concessioni demaniali già scadute ed ancora in attesa di essere onorate così come chi ha avuto il coraggio di effettuare investimenti economici, anche importanti, ad inizio stagione, deve preoccuparsi di come pagare le rate scadute ed in scadenza.
Una condizione di crisi che colpisce da molti anni anche questo settore che non riesce ad essere valorizzato nel nostro territorio che sembra camminare con il freno a mano tirato al massimo mentre la Puglia della velocità cammina a pieno ritmo ma lo fa distante alcune centinaia di chilometri da questa terra tanto decantata, tanto ricca di storia e di bellezze naturali ma mai valorizzata. Un territorio quello della Bat che nonostante le presenze nei luoghi degni di essere visitati non riesce a trasferire queste potenzialità nelle proprie città ed ecco che anche gli enormi “sforzi” economici delle amministrazioni pubbliche in eventi che vorrebbero apparire o essere di interesse sovracomunale o addirittura internazionale nulla portano alle imprese e tantomeno a quelle del settore turismo fortemente in crisi mentre altrove è motore unico di sopravvivenza delle aziende e di quel piccolo indotto occupazionale che gira ancora attorno ad esso.
Strade dissestate, assenza o carenza di servizi al cittadino e al turista, politiche ambientali e di accoglienza assolutamente indescrivibili continuano a mortificare gli investimenti degli imprenditori locali e ad allontanare sempre più quel turismo “ricco e di qualità” che sarebbe l’unico capace di ribaltare la situazione drammatica destinata a finire nel peggiore dei modi.
Ma quel turismo “ricco e di qualità” in questa terra e in queste condizioni ambientali non ci verrà mai, nonostante le bandiere blu, verdi, gialle e rosse che nessun beneficio neanche esse hanno mai portato, almeno da queste parti.
Area Soci
UNIMPRESA BAT
SE NON ATTIRIAMO TURISMO DI QUALITA’ E STRANIERO RISCHIAMO LA MARGINALITA’ IN UNA PUGLIA A DIVERSE VELOCITA’.
Stagione turistica allungata anche ai mesi autunnali? Si ma per quale turismo? Se qualcuno pensa che ciò possa dare giovamenti agli stabilimenti balneari probabilmente si sbaglia di grosso dal momento che già in questi ultimi giorni di agosto quei pochi ombrelloni rimasti aperti per l’intera stagione mai arrivata si stanno chiudendo e le esigue presenze sono in ulteriore e definitivo calo. Mentre per gli eventi atmosferici che colpiscono settori dell’agricoltura politici, associazioni di categoria e burocrati si mettono in allerta ed immediatamente si parla di agevolazioni, di sussidi, di sostegni e di interventi, nel caso dei balneari gli stessi soggetti tacciono, pur ammettendo che praticamente la stagione turistica, soprattutto a causa delle condizioni meteorologiche ma aggiungiamo non solo per quelle è stata pessima ed in taluni casi quasi inesistente se si escludono una decina di giorni ad agosto quindi crisi assoluta e già ampiamente riconosciuta.
A settembre e anche nei mesi successivi, quindi, gli imprenditori non saranno impegnati ad aprire ombrelloni e sdraio ma a cercare le risorse per far fronte al pagamento delle concessioni demaniali già scadute ed ancora in attesa di essere onorate così come chi ha avuto il coraggio di effettuare investimenti economici, anche importanti, ad inizio stagione, deve preoccuparsi di come pagare le rate scadute ed in scadenza.
Una condizione di crisi che colpisce da molti anni anche questo settore che non riesce ad essere valorizzato nel nostro territorio che sembra camminare con il freno a mano tirato al massimo mentre la Puglia della velocità cammina a pieno ritmo ma lo fa distante alcune centinaia di chilometri da questa terra tanto decantata, tanto ricca di storia e di bellezze naturali ma mai valorizzata. Un territorio quello della Bat che nonostante le presenze nei luoghi degni di essere visitati non riesce a trasferire queste potenzialità nelle proprie città ed ecco che anche gli enormi “sforzi” economici delle amministrazioni pubbliche in eventi che vorrebbero apparire o essere di interesse sovracomunale o addirittura internazionale nulla portano alle imprese e tantomeno a quelle del settore turismo fortemente in crisi mentre altrove è motore unico di sopravvivenza delle aziende e di quel piccolo indotto occupazionale che gira ancora attorno ad esso.
Strade dissestate, assenza o carenza di servizi al cittadino e al turista, politiche ambientali e di accoglienza assolutamente indescrivibili continuano a mortificare gli investimenti degli imprenditori locali e ad allontanare sempre più quel turismo “ricco e di qualità” che sarebbe l’unico capace di ribaltare la situazione drammatica destinata a finire nel peggiore dei modi.
Ma quel turismo “ricco e di qualità” in questa terra e in queste condizioni ambientali non ci verrà mai, nonostante le bandiere blu, verdi, gialle e rosse che nessun beneficio neanche esse hanno mai portato, almeno da queste parti.
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