In questi giorni, esattamente come accaduto lo scorso anno con il passaggio dalla Tarsu alla Tares, l’arrivo degli avvisi di pagamento della nuova tassa rifiuti cioè la Tari sta destando enorme preoccupazione nelle imprese e nelle famiglie. Proprio le famiglie risulterebbero le più colpite in quanto non solo devono sostenere l’assurda rimodulazione al rialzo delle tariffe per un servizio che sovente non è né efficiente né tantomeno giustificativo di una così elevata tassazione ma saranno sicuramente le destinatarie dei riflessi negativi che tali aumenti hanno in quanto un bilancio aziendale è un fatto matematico quindi se aumentano le uscite delle imprese esse devono necessariamente aumentare le entrate e questo significa aumento dei prezzi di vendita dei prodotti.
Sappiamo molto bene che ormai le pubbliche amministrazioni locali spesso diventano esattrici dello Stato centrale ma è disarmante vedere come a ciò ci sia scarsa reazione quindi accondiscendenza ed accettazione passiva così come ben sappiamo che l’enorme mole di spreco di denaro pubblico ancora evidente e la crescente diminuzione della qualità dei servizi resi ai cittadini non giustificano tale involuzione sociale della spesa pubblica ed ecco che è un nostro preciso dovere, come cittadini e consumatori utenti, riflettere su quanto sta accadendo perché le prospettive sono drammaticamente preoccupanti e i livelli di indebitamento, anche delle famiglie, sono la dimostrazione più lampante delle condizioni sociali fortemente allarmanti che dovrebbero indurre ad una riflessione generale e complessiva soprattutto all’interno delle comunità locali senza contrapposizioni ma individuando insieme strade virtuose da intraprendere.
Abbiamo apprezzato molto l’intervento dei massimi rappresentanti delle due associazioni rappresentative del commercio e dell’artigianato quindi di Unimpresa e di C.N.A. di Trani, i quali hanno evidenziato con dati preoccupanti l’assoluta inopportunità degli aumenti della Tari a Trani, esattamente come stanno facendo i loro colleghi di altre importanti Associazioni negli altri comuni del barese e sud-barese ma anche in comuni della Puglia laddove tale forma di tassazione ha raggiunto livelli di aumento assolutamente ingiustificati e sproporzionati quindi insostenibili oppure la situazione di Andria dove si sta procedendo con il versamento degli acconti senza conoscere quale sarà la botta finale.
Il nostro invito a Sindaci ed amministratori pubblici a rimodulare taluni capitoli di bilancio per meglio spalmare un costo importante cioè quello della raccolta e smaltimento dei rifiuti in modo che cittadini che pagano con regolarità non debbano anche accollarsi il peso della elevata evasione del tributo.
In quanto a quei comuni che hanno avviato da poco o da molto tempo la buona prassi della raccolta differenziata è giusto che vengano immediatamente predisposti quegli strumenti di detassazione e di premialità che sono elemento fondamentale per evitare che anche laddove si sono raggiunti quei buoni livelli di raccolta differenziata aumenti a dismisura il senso di disaffezione e la delusione per i mancati sgravi e ciò possa addirittura portare ad aumentare ancor più le cattive abitudini che fanno di quel territorio provinciale, in molti e diffusi casi, una vera e propria pattumiera a cielo aperto anche su strade di primaria importanza con enormi riflessi negativi per l’immagine delle città, dei loro abitanti, degli stessi amministratori e danni ambientali incalcolabili oltre che economici per la perdita di flussi turistici già in forte calo in quelle aree.
Noi consumatori auspichiamo infine che anche da parte dei colleghi delle altre associazioni si alzi forte quel senso di disapprovazione per decisioni non condivise né condivisibili quindi neanche minimamente accettabili.
Co.di.cons
Comitato Difesa Consumatori Puglia
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