Incastrato dopo un anno e mezzo a causa di un’altra rapina, stavolta in provincia di Chieti. I Carabinieri della Stazione di San Ferdinando di Puglia hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di G.S., 33 anni, poiché gravemente indiziato di aver commesso la tentata rapina alla banca CARIME di San Ferdinando di Puglia.
Il 4 marzo 2013 l’uomo si sarebbe introdotto nella filiale armato di taglierino e con il volto coperto da passamontagna e, dopo aver minacciato clienti e dipendenti, avrebbe scavalcato il bancone cercando di impossessarsi dei contanti contenuti nelle casse, che però erano tutte chiuse ed in blocco. Resosi conto che stava perdendo troppo tempo, il malvivente si faceva aprire la bussola scorrevole e si dava alla fuga, senza bottino.
Il rapinatore non sapeva però che il cilindro a vetro piazzato all’ingresso aveva una telecamera ed un rilevatore biometrico di impronte, pertanto veniva inquadrato dalla telecamera di sorveglianza prima che avesse il tempo di calarsi il passamontagna sul volto e la sua impronta digitale veniva rilevata dal pulsante che consente l’ingresso nella banca.
L’indagine però non permetteva di identificare subito l’uomo quale autore della rapina poiché lo stesso, a quel tempo, non aveva precedenti specifici.
Le prove raccolte dai Carabinieri, infatti, diventavano utili alla sua identificazione dopo che l’uomo veniva arrestato per la rapina in banca commessa a Rapino (CH) nel settembre scorso dove, in quel caso, insieme ad altri due cerignolani, tutti armati di pistole e fucili, ingaggiava anche un conflitto a fuoco con i militari. G.S., infatti, è stato raggiunto dall’ulteriore misura cautelare mentre si trovava ancora detenuto in carcere per quel fatto criminoso.
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