Domenica mattina l’ennesimo scampato incidente.
Sarà anche per questo che i cittadini lasciano le buste piene di vetro per terra? Se così fosse, chi sono gli incoscienti?
Si è soliti additare sempre e comunque i cittadini dell’inciviltà e dei cattivi comportamenti ma quando gli incoscienti sono le istituzioni ed i loro indegni rappresentanti come la mettiamo?
Accade sempre nel Quartiere Europa, ormai abbandonato al proprio destino voluto così da chi quel quartiere non lo ha mai sopportato perché, dicono, troppo in vista e troppo fastidioso quindi accade anche che si arrivi addirittura a mettere a repentaglio l’incolumità fisica dei residenti a causa della assenza di minima manutenzione, in questo caso delle campane per la raccolta del vetro. Quelle campane per la raccolta del vetro, infatti, risultano ormai essere da mesi, da anni, prive delle previste protezioni in gomma che evitino il ritorno dei frantumi di contenitori di vetro depositati nelle medesime. Queste protezioni non ci sono più e non sono mai state ripristinate ed ecco che proprio domenica mattina in via Aldo Moro, mentre ci si apprestava al solito acquisto di caldarroste domenicali all’angolo della strada e al Palasport era in programma la finale Lituania contro Georgia del Challenger Atp di Andria, un cittadino che invece di abbandonare per terra le buste piene di bottiglie ha voluto provare a depositarle correttamente nella campana si è visto attraversare il viso da un pezzo tagliente di vetro fuoriuscito da uno dei due grandi fori situati proprio dove invece avrebbero dovuto essere posizionate le protezioni in gomma.
Solo un caso fortuito ha evitato l’incidente quindi, poiché non ci piace sempre e solo sperare nella buona sorte, invitiamo gli addetti al decoro urbano, anche di fresca nomina, e chiunque lo voglia o lo debba fare, perché non possiamo certo farlo noi, a rimediare con estrema urgenza a questa situazione che per il sol fatto che a distanza di tanto tempo non sia stata ripristinata è segnale gravissimo di incoscienza oltre che di cattivo esercizio dei propri ruoli, venendo a dare spiegazioni nella sede istituzionale più opportuna, come la dimenticata 4^ Consulta ambientale, di cui facciamo parte.
Non vorremmo che si stesse ancora una volta facendo il giochetto solito della politica del furbettino del quartierino che ci riprova portando talune situazioni al limite per poi porvi rimedio (tardivamente) chiedendo il ringraziamento nella cabina elettorale per averlo fatto o peggio, giustificando qualche altra spesa pubblica imprevista. E’ un gioco vecchio ed abusato quindi non funziona più, almeno in questo quartiere tanto trascurato al punto che anche domenica scorsa era stracolmo di bottiglie di bevande, di alcol e di rifiuti sparsi per le strade, anche davanti agli ingressi e dentro a quel Parco Giovanni Paolo II che si è deciso di mandare alla deriva per il sol fatto di essere stati noi del Comitato a volerlo e a custodirlo fin quando era da noi tenuto in stato d’eccellenza, prima del fattaccio. Una cosa che si ripete da tempo e che ormai è diventata consuetudine in un’indifferenza generale aberrante così come aberrante è la disinvoltura con la quale si assiste incapaci di cambiare non solo le regole del gioco ma il gioco stesso che ormai è diventato insostenibile.
Intanto, quella stessa domenica al Palasport di Andria, a distanza di pochi passi da quello scempio ambientale, si giocava la finale Lituania contro Georgia del Challenger Atp di Andria con tanto di cineoperatori tutti impegnati a dare la bella immagine della città virtuale.
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