PERIODO NATALIZIO DI
FORTI INCERTEZZE.
ALL’INIZIO DEL
PROSSIMO ANNO MOLTI NEGOZI NON ALZERANNO LE SERRANDE.
E’
preoccupante la “leggerezza” con la quale si tratta il tema della tassazione
locale che incide pesantemente sui bilanci familiari. Una leggerezza fortemente
condizionata da difficoltà oggettive nell’amministrare i bilanci comunali
sempre più messi a rischio dai tagli governativi ma anche privati delle risorse
necessarie all’ordinaria amministrazione a causa di una spesa corrente spesso
non finalizzata ed improduttiva.
A
fronte di questa leggerezza aumenta, invece, la preoccupazione da parte di famiglie
ed imprese assoggettate agli aumenti di tale tassazione e, di conseguenza, per
l’economia cittadina, più in generale, che ne risente ben oltre le percentuali
di aumento delle tariffe in quanto i consumi vengono compromessi e condizionati
anche da fattori psicologici legati all’incertezza e all’eventualità di
trovarsi, da un giorno all’altro senza preavviso, come accaduto nell’occasione
della Tari a Barletta, di fronte ad aumenti esponenziali insostenibili e spesso
ingiustificati.
Accade
oggi a Barletta ma è accaduto anche recentemente a Trani e ancor prima ad
Andria dove nonostante la raccolta differenziata, che ha prodotto risultati
eccellenti per l’Ente, famiglie ed imprese hanno visto crescere le aliquote
applicate e da qualche anno si ritrovano a versare somme di gran lunga
superiori rispetto a quanto pagato con il precedente sistema di conferimento
dei rifiuti non differenziati.
A
guardare questa specifica esperienza e rapportandola alla città di Barletta
verrebbe da chiedersi: ma quando si afferma che dal prossimo anno ci sarà una
riduzione della tassa rifiuti grazie all’avvio della raccolta differenziata a
quale magico sistema ci si riferisce? Perché ad Andria quella magia non ha funzionato?
Non
vogliamo calcare la mano perché siamo e vogliamo essere lontani, mentalmente e
culturalmente lontani dalla becera strumentalizzazione politica che vede
contrapposte le fazioni che si contraddicono dicendo le stesse cose, a parti
inverse, a secondo di quale parte politica è al governo delle città quindi guardiamo
avanti ed oltre e diciamo che quando si rimanda il tutto al prossimo anno
l’eventuale riduzione delle tariffe, che non sarà tale ma potrebbe solo
trattarsi di un “non ulteriore aumento” dovuto all’entrata in vigore
dell’ecotassa in Puglia per i comuni sporcaccioni, anche quest’anno rinviata,
bisogna andare cauti perché il prossimo anno, come da stime effettuate in loco,
molti negozi non alzeranno le serrande e molte di quelle aziende stanno
resistendo solo perché non possono chiudere subito per eccesso di indebitamento
ma forse alla politica, al mondo dei burocrati e degli analisti questo continua
a sfuggire.
Intanto
il periodo natalizio ormai alle porte viene visto con estrema preoccupazione
dal piccolo commercio e gli amministratori farebbero bene, oltre ad occuparsi
di numeri e di quadrature che non quadrano mai, ad occuparsi anche del disagio
causato proprio dalle chiusura degli esercizi di vicinato perché in altre aree
d’Italia l’effetto desertificazione è ampiamente in atto da anni, anche se neanche
le Associazioni diventate “sondaggiste” ne parlano più e quell’onda nera sta
arrivando prepotentemente e precipitosamente anche da queste parti e basta
farsi un giro nelle periferie per accorgersene.
Abbiamo
detto periferie? Si, il cambiamento sta partendo proprio da lì e quel Movimento
che chiede il cambiamento vero non sarà sempre sereno e “gentile”.
UNIMPRESA
BAT
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